Insalata in busta: cosa sapere per la nostra salute

Creato il 13 maggio 2014 da Carlet

Al supermercato ormai è difficile non lasciarsi convincere a mettere nel carrello qualche confezione di insalata in busta. A farci prediligere l’insalata già imbustata a quella da pulire è chiaramente la comodità. L’insalata in busta ha il vantaggio di essere già lavata e mondata, in poche parole pronta per essere messa nel piatto e mangiata.

Soprattutto chi ha poco tempo da dedicare a pranzo e cena preferisce l’insalata in busta. Ma siamo sicuri che questa scelta a tutto vantaggio del risparmio di tempo e fatica non sia in realtà uno svantaggio per la nostra salute? E’ subito bene chiarire che l’insalata in busta non è soggetta a grandi trasformazioni. In pratica, al fine di assicurarne la massima sicurezza, l’insalata viene pulita, lavata, asciugata, tagliata e confezionata in pratiche buste senza subire particolari processi o ulteriori manipolazioni. Una volta confezionato, il prodotto è conservato in celle frigorifero e poi trasportato dai camion frigo ai vari supermercati.

Insomma, anche la freschezza è garantita. Ma per essere sicuri di mangiare davvero un buon prodotto c’è qualche accortezza da seguire. Innanzitutto, dobbiamo controllare che la busta sia stata chiusa nella maniera più opportuna, visto che in caso contrario potrebbero generarsi muffe. Inoltre, se non vogliamo che sia terreno fertile per la proliferazione dei batteri, l’insalata deve sempre essere conservata alle temperature adeguate. Verifichiamo poi che la data di scadenza non sia troppo vicina, ed infine ricordiamo che, dopo aver aperto la busta, l’insalata dovrà essere consumata nel giro di tre o quattro giorni.


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