Il comitato, presieduto Maurizio Mensi, è formato da 15 membri, in rappresentanza di emittenti radiotelevisive, associazioni di utenti e istituzioni (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e ministero dello Sviluppo economico). "Un organismo in cui crediamo fermamente - ha spiegato Catricalà - uno dei pochi esempi di controllo delle comunicazioni di massa originato da un sistema di autoregolamentazione, uno strumento divenuto vincolante per tutte le emittenti televisive".
"Del resto- ha aggiunto ricordando quanto ribadito di recente dal Presidente della Repubblica- è necessario tutelare i più giovani e la loro formazione dai pericoli presenti nella Rete e nei Media in generale". Catricalà ha quindi evidenziato come alla luce del rapido progresso tecnologico e dell'evoluzione delle modalità della fruizione dei contenuti era necessaria la ricostituzione del Comitato che dovrà riflettere anche su eventuali innovazioni normative".
"I minori- ha rilevato il Presidente della Vigilanza Fico- non devono essere trattati dalla tv come consumatori. Dobbiamo proteggerli dal bombardamento di spot. Ed è giusto che questa logica sia applicata anche dalla tv commerciale". È anche in questa ottica che il Comitato ha il compito di assicurare, attraverso un'attività di monitoraggio e di controllo, l'applicazione del Codice di autoregolamentazione "Tv e Minori" e promuovere iniziative di educazione e sensibilizzazione all'uso corretto dei Media, rivolte a scuole, famiglie e al pubblico in generale. Il Presidente del Comitato Mensi, dopo aver sottolineato il ruolo che Internet ha assunto come strumento utilizzato dai minori, ha così sintetizzato la strategia:"Ci sono tre elementi-cardine alla base della ripresa del lavoro del Comitato: la responsabilità di emittenti e famiglie, l'innovazione che ci impone di adeguare le regole al mutato scenario tecnologico e l'educazione dei più piccoli".
È formato da quindici membri, in rappresentanza di emittenti radiotelevisive, associazioni di utenti e Istituzioni (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e Ministero dello sviluppo economico), con il compito di assicurare l'applicazione del Codice di autoregolamentazione "Tv e Minori", nato nel 2002 su iniziativa delle emittenti radiotelevisive e poi "codificato" dalla legge Gasparri del 2004, che ne ha reso le previsioni vincolanti per tutte, comprese quelle che non l'avevano firmato. Da allora sono trascorsi undici anni, durante i quali il panorama dei media si è profondamente modificato, grazie alla convergenza dei servizi di media e alla trasformazione delle loro modalità di offerta e fruizione, attraverso cui il minore è oggi in grado di costruirsi, soprattutto per mezzo di Internet, un palinsesto in maniera del tutto autonoma e indipendente dalla programmazione proposta dalle grandi reti generaliste e tematiche.
Innovazione e regole. Per non trovarsi a combattere una battaglia "di retroguardia", il Comitato potrà sollecitare fin da ora l'avvio di un percorso che porti all'aggiornamento delle regole del Codice, per renderlo applicabile alle piattaforme dei "nuovi media" e più in generale alla multimedialità, affinando tecniche e modalità di intervento in linea con le più recenti e innovative "best practices" internazionali e alla luce dei contenuti del Libro Verde comunitario sulla convergenza dei Media.