Insegnare l'italiano agli svedesi

Creato il 10 gennaio 2011 da Durruti78

Ho finito a dicembre il mio primo ciclo di lezioni. Infatti, si dà il caso che dal mese di settembre abbia iniziato la mia attività d´insegnante d´italiano. Quando penso ai tempi del liceo e alle mazzate prese sui banchi di scuola dai miei insegnati austeri ed occhialuti, non posso che gioire del fatto di essere diventato rappresentante della lingua di Dante all´estero(altra cosa è capire se quest´ultimo, Dante appunto, sia altrettanto felice).

La figura dell´insegnante qua in Svezia ha ancora un minimo di considerazione. I giornali difficilmente raccontano di professori presi a schiaffi da studenti scalmanati o di scuole vandalizzate da poveri ragazzini annoiati.

La mia attività è consistita nell´insegnamento dell´italiano a principianti. L´esperienza è stata molto positiva. Una prima cosa pregevole di quest´attività è che tu, professore madrelingua, sai infinitamente di più di quanto i tuoi studenti potranno mai sapere anche dopo anni e anni di studio. Questo ti porta un´enorme autorità. È molto piacevole vedere gente che pende dalle tue labbra e che ti considera il mezzo per aprire le porte della conoscenza sull´Italia.

Gli svedesi sono molto intelligenti con le lingue straniere. Sarà che hanno un´ottima “forma mentis” nello studio delle lingue che viene insegnata sin dalla prima elementare e che si trovano a contatto con lingue straniere fin dalla nascita visto che i film non vengono tradotti; sta di fatto che dopo 3-4 lezioni, con un po’ di stimolo per superare la timidezza, i miei ragazzi parlavano già italiano! Inoltre si applicavano, erano curiosi, chiedevano spesso e avevano sete di sapere, un materiale umano molto facile da plasmare.

Meraviglioso era il loro tentativo di imitare la mimica italiana. Ci provavano ma si notava facilmente la difficoltà per esempio nello stringere le dita delle mani come un cono e muoverle dal basso verso l´alto per chiedere “ma cosa vuoi?”. La difficoltá si notava soprattutto nel tentativo, fallito, di far combaciare la voce con il movimento delle mani. L´effetto era molto divertente visto che il movimento delle mani non andava di pari passo, ma seguiva a breve distanza di tempo il suono della voce, dando a tutta la comunicazione un effetto inverosimile.