Inutile cercare di portare aiuti in loco, su questo però esistono grandi ONG Italiane, missionari cattolici, medici senza frontiere che fanno un lavoro encomiabile, ma rimane solo confinato come aiuto tout-court; invece credo che il migliore aiuto sia l’insegnamento e la Cultura; inutile mangiare una mela quando puoi insegnare a coltivare l’albero!
Ecco questa è la mia filosofia che si potrebbe raggiungere solo con questa proposta: le ex potenze coloniali Europe destinino una percentuale del proprio PIL alla instaurazione di metodi (Lavoro, opportunità) per l’affrancazione dei popoli nelle loro ex colonie. Naturalmente questa iniziativa da fare non solo in Africa, ma in Siria ed altri Paesi, va corroborata con l’instaurazione di campi profughi dove insegnare questa Cultura.
In questa maniera otterremo due successi:
1) i costi in loco sarebbero ridotti;
2) a casa nostra non ci sarebbero i famosi problemi di speculazione e corruzione di cui noi Italici siamo campioni del mondo.
L’Africa volente o nolente è considerata la “culla della vita” ma in questo momento è solo un buco nero dove tutti scappano e muoiono per un miraggio. Il continente nero può tornare ad essere buco o speranza per se stesso, discarica o buona causa per il forte Occidente?
Da questa parte di mondo è possibile pensare l’Africa senza essere occidentali ma utilizzando un pensiero positivo che possa sconfiggere l’immigrazione e la clandestinità?