[on air: Bill Withers: Ain't no sunshine]
È che a volte guardo la vita per-corrermi e io non riesco a correre alla sua velocità. Mi fermo ad osservare persone, oggetti, emozioni e non vedo che sono rimasta un passo indietro. Raggiungermi poi non è facile.
Annibale mi ha chiesto di registrare alcuni dei miei post e di trasmetterli all’interno della sua trasmissione. Quando ho cercato di ascoltarmi ho avuto paura di farlo, non ce l’ho fatta. Ho avuto paura come quando guardo la mia immagine riflessa in uno specchio. Non mi sono riconosciuta…eppure sono le mie parole, i miei pensieri, le mie emozioni; non sono parole artefatte, non ho indossato maschere. Ma forse è proprio per questo. Mettersi a nudo davanti a sconosciuti è difficilissimo e io mi sono sconosciuta. Quante sono le cose di me che ancora non so? quante ne conoscerò e quante non avrò mai il tempo di conoscere?
Non mi piace sorridere “perché così è meno faticoso”; credo che il mio sorriso in un momento doloroso serva solo all’egoismo di chi mi sta guardando che non vuole essere disturbato dalla mia malinconia.
Ho bisogno di riposarmi ora. Ho bisogno di non guardare persone, oggetti o emozioni. Ho bisogno di spegnere la luce e lasciar depositare al suolo ogni cosa, solo a quel punto raccoglierò. Sono stanca di inseguirmi.