Qualcuno con cui correre è la storia disarmante di un inseguimento di significati e di nessi esistenziali e la prova di un'impercettibile immortalità che scorre nelle vene dei due adolescenti così presto costretti a essere adulti, la storia di una speranza che non molla la presa ad ogni angolo, di una meraviglia che è stupore e non giudizio, apertura al mondo e all'amore oltre ogni comprensione, del mondo e di se stessi.
Avevo dimenticato quanto questa corsa tra le vicende di una città che non conosco fosse capace di commuovermi. Qualcuno con cui correre è un romanzo introspettivo, delicato e fortissimo, capace di tenere il ritmo di una corsa quasi senza mappe, e tuttavia non sregolata o inspiegabile. Dopo Che tu sia per me il coltello, ho dovuto recuperare il tocco squisito di un autore come David Grossman, la sua sensibilità virile e il suo animo ebraico di cantore della vita e dei suoi misteri.
E il mondo, il mondo intero dei viventi, addestrati a una vita comune, una vita non originale, una vita sul filo della disperazione, diventa per i ragazzi spettacolo di come si può essere, fare, negarsi. Ché, tanto, amare è sempre molto più e molto più tuo di qualunque modo di essere, fare, darsi, correre, senza precipitare, verso il futuro a braccia aperte.