Ma ci ho provato lo stesso.D'altronde mica potrà dir male ogni volta, no?Lasciamoci guidare dalla speranza e incrociamo le dita, allora.Cosa propone, l'ultimo frutto uscito dalle fatiche degli studi Pixar-Disney?*Martoniani = fans di Martone, spettatori un po' pallosi ed esigenti
Tiriamo dritto.Paghiamo il biglietto: non per lo spettacolo 3D, che ancora soddisfa assai poco. Entriamo.L'idea di base è semplice: tradurre una storia girata in un interno di Manhattan alla Woody Allen nella testa di una bambina.I Martoniani esultano.Anche ravvisando fin da subito l'assenza di eros e paturnie. Quelle più gravi e incancrenite, almeno...
- Paura, necessaria per evitare di sfracellarsi ovunque, per ponderare, per pensare prima di agire, per arginare l'istinto: è veramente necessaria? Mah...- Tristezza, padrona dei momenti dolorosi successivi a cadute o dolori di ogni genere; il primo sfogo, quello più tenero e naturale: è veramente necessaria? Mah...- Disgusto, tipicamente femminile e... Sicuramente consente una più attenta analisi delle novità che la vita inevitabilmente porta davanti ai nostri occhi, però... É veramente utile? Mah...- Rabbia, figura maschile e tracagnotta che appare quando c'è bisogno di decidere in maniera violenta e rapida. Con buona pace dei pacifisti tutti.
L'automobile con cui affrontano il trasloco è un terribile rimando alla macchina che conduce i Minions all'Expo della Cattiveria: non ne va bene una, maledizione! Tranquillizzati a fatica i Martoniani, riprendiamo sereni la visione del film.Gioia si sforza di continuare a comandare, a decidere... Ma gli eventi precipitano. E con loro pure Gioia e Tristezza.
''Non puoi fissarti su quello che non va bene: c'è sempre qualcosa di positivo a cui pensare'', dice Gioia a Tristezza.Restano solo Rabbia, Paura e Disgusto nel centro di controllo. Ed è Rabbia a prendere naturalmente il comando.A questo punto inizia il periglioso viaggio tra le varie isole corredate di castello che l'infanzia di ciascuno genera e coccola nel proprio intimo, come raccordo tra la memoria e il centro di controllo: è necessario attraversare una di quelle isole per poter tornare indietro.Ma...
Speciale quanto evidente è stato il supporto tecnico offerto dal Mortimer B. Zuckerman Mind Brain Behavior Institute, dove studiano appunto i meccanismi cerebrali associati alle varie fasi emozionali.
Gioia e Tristezza riescono infine e far rientro al centro di controllo.Gioia ha capito che l'unione fa la forza e che ciascuna delle altre emozioni ha una sua specifica funzione regolatrice nella vita di tutti i giorni.
Ecco qual è l'insegnamento di questo godibilissimo film.'Dopotutto Riley ha quasi 12 anni: cos'altro potrebbe capitarle ormai?!', dice a chiusura di tutta la vicenda una sempre positiva Gioia, senza sapere che la problematica pubertà è già alle porte.
Anche i Martoniani sono soddisfatti del film: come già durante il toccante cortometraggio iniziale su solitudine e vulcani, versano copiosamente lacrime anche al momento della scena dell'abbraccio pacificatore tra Riley e i suoi genitori.Unica pecca riscontrata: a seguito di questo abbraccio il padre e la madre, specchio dei deboli genitori contemporanei, la danno vinta alla figlia e decidono di tornare in Minnesota. Maledetti focus group!Educare è anche dire no. E si cresce più con le richieste rifiutate che non con quelle accolte.Ma questa è evidentemente un'altra storia.
Un’oscura tristezza è in fondo a tutte le felicità umane, come alla foce di tutti i fiumi è l’acqua amara. - Gabriele D’Annunzio