Prequel dei due prodotti diretti da James Wan, Insidious 3 cambia regista e finisce per raschiare il fondo del barile. Sceneggiatura banale e raffazzonata, personaggi inutili e virate narrative deludenti finiscono per definire l’esordio dietro alla macchina da presa di Leigh Whannell un clamoroso flop.
La giovane aspirante attrice Quinn Brenner ha da poco perso la madre. Interessata a contattarla (e convinta che lei voglia parlarle) va a chiedere aiuto alla sensitiva Elise. Quest’ultima vorrebbe aiutarla, ma una tragedia del suo passato le impone di non usare più le sue abilità. Ben presto Quinn subisce un incidente che la costringe a letto ingessata e, proprio in queste condizioni, viene aggredita da un’entità maligna.
Chiuso il ciclo della famiglia Lambert, la saga Insidious torna indietro nel tempo e mostra al pubblico come l’accattivante sensitiva Elise (sacrificatasi alla fine del secondo capitolo) ha già lottato contro le forze del male dell’oscuro Altrove. Peccato che la scelta di realizzare un prequel appaia deleteria fin dalle prime battute. Difatti Insidious 3 inizialmente appare come un teen movie di basso livello per poi esibire qualche improvviso spavento e numerose risate involontarie. Molto probabilmente l’errore nasce dalla scelta di destituire James Wan (che aveva impressionato con il suo stile elegante e invasivo) dalla cabina di regia e passare il testimone allo sceneggiatore del primo episodio Whannell, che disegna una pellicola eccessivamente convenzionale, che non rende merito al lavoro fatto dal suo predecessore.
Il demone è diverso (anche se non manca qualche vago riferimento ai precedenti capitoli), ma la storia appare un abbozzato taglia e cuci, un deludente e noioso groviglio di banalità dall’amarissimo sapore. Insidious 3 balbetta incessantemente, non esibisce mai una lodevole tensione e incespica nella delineazione di personaggi inutili, dimenticati nello svolgimento della vicenda (il fratello Alex, l’anziana defunta e il vicino di casa che fa la corte alla protagonista), e in improvvise svolte senza capo né coda. L’impressione è quella di osservare un prodotto malamente assortito, che non sa che direzione prendere e che preferisce andare dritto alla meta piuttosto che preoccuparsi dei dettagli, importanti quanto la vicenda principale.
Dopo aver vissuto le disavventure della famiglia Lambert si percepiva la conclusione di una saga, ma il vil denaro non basta mai e allora ecco che Oren Peli e Jason Blum rispolverano il marchio Insidious, senza curarsi degli amanti della saga. Peccato mortale.
Uscita al cinema: 3 giugno 2015
Voto: *