Dal 3 al 25 maggio 2014, le Scuderie di Palazzo Moroni a Padova, in via del Municipio 1, ospitano “Insonnia”, la mostra fotografica di Massimo Sormonta. Si tratta di un artista padovano, sessantaduenne, che ha iniziato presto la sua attività.
La passione per la fotografia non l’ha mai abbandonato, unita al desiderio di sperimentare il mondo.
I numerosi viaggi da lui intrapresi lo hanno portato a scoprire l’India, il Nepal, lo Sri Lanka, il Brasile, New York, dove ha realizzato numerosi reportage, pubblicati poi al suo ritorno in Italia.
Gli scatti avvengono sempre di notte, quando la città è vuota e deserta. Questa è la caratteristica della sua arte, unita alla sperimentazione di tecniche di stampa particolari, alternative.
L’effetto ottenuto è quello di dare alle fotografie particolari sfumature che le rendono originali.
La definizione migliore dello scopo della sua arte, la dà Sormonta stesso: “Le fotografie mi raccontano e raccontano il viaggio che condividiamo in questo mondo.
Sono degli appunti, note che accompagnano lungo la vita e che devono dare delle emozioni e far affiorare dei ricordi che sono sepolti nei più nascosti recessi della nostra anima.
Il suo occhio ascolta la sua solitudine e fa da guida in questo viaggio e troverà nel confine tra il giorno e la notte, tra l’essere vivo e il non essere visto, una traccia possibile, quella di sentire in una maniera originale e immobile l’eco degli avvenimenti che si svolgono altrove.” (Massimo Sormonta).
Nella sala che ci accoglie sulla destra, rispetto all’ingresso, sono collocate le fotografie la cui stampa è “al palladio e gomma bicromata multipla su carta di cotone Archès”.
Qui si riconoscono degli scorci di Padova, rigorosamente deserti e “by night”. Ecco Prato della Valle, la cupola del Santo, Sotto il Salone, luoghi che i padovani conoscono bene.
Il resto delle fotografie è stampato ai sali d’argento. Un altro tipo di stampa è quello ai “sali di ferro e gomma bicromata multipla in carta di cotone Fabriano”. In particolare, si nota che la stampa ai pigmenti, dona la giusta “porosità” della pietra. Si prosegue con la “stampa ai pigmenti di carbone su carta di cotone Somerset”.
Una particolarità delle foto, è che le insegne che vi compaiono sono realmente illuminate, come fossero luci al neon.
Merito questo delle tecniche di stampa utilizzate dall’artista. Un personaggio schivo, Sormonta, ma insaziabile narratore di un mondo interiore ricchissimo. E Padova gli rende omaggio, per averla saputa osservare così bene.
Concludiamo con una citazione di Eugenio Montale, che si legge all’inizio della mostra, fondamentale per definire il contesto.
“L’insonnia fu il mio male e anche il mio bene. Poco amato dal sonno mi rifugiai nella veglia, nel buio che non è poi tanto nero se libera i fantasmi della luce che li disgrega”.
Written by Cristina Biolcati