Insostenibilità dell’affitto: “Si apre uno scenario di povertà annunciata”

Creato il 03 luglio 2010 da David

da www.strill.it

L’attuale situazione ha di gran lunga superato la soglia di allarme, andando ad intaccare irrimediabilmente l’economia, e quindi la vita, di milioni di famiglie con reddito medio-basso che fino a qualche anno addietro riuscivano a gestire meglio le loro entrate mensili, ma alla luce dei nuovi studi, viene a galla uno scenario terribile per le famiglie italiane, e maggiormente per quelle del sud. Dietro una facciata apparentemente normale, ormai non si può più nascondere un’ amara realtà che vede come protagonisti normalissimi e onesti cittadini, pensionati, extracomunitari e studenti.

Il grido di allarme arriva dall’avv. Saverio Cuoco, Presidente Regionale Unione Nazionale Consumatori con sede a Reggio Calabria Ed è proprio Cuoco a sollevare un problema conosciuto dai tanti, ma trattato da pochi e –afferma- “La crisi economica ha aggravato maggiormente il problema degli affitti. In difficoltà non sono solo quei cittadini sulla soglia di povertà, il fenomeno negli ultimi anni ha coinvolto oltre che ai monoreddito, ma anche quelle famiglie a reddito fisso di entrambi i coniugi. –continua- “L’elevato numero di sfratti è un’implacabile campanello di allarme, indice di grande difficoltà, molti ricorrono al mutuo a causa degli alti costi degli affitti, indebitandosi e con il serio rischio di perdere la casa, mentre è sempre più reale la rincorsa ai prestiti o, a volte, agli usurai. I prezzi hanno raggiunto le stelle, basti considerare che affittare un appartamento nella più vicina periferia, costa ad una famiglia media dai 450 ai 600 euro al mese”.

A fare un primo bilancio, destinato certamente a peggiorare, è il Ministero dell’Interno, che vede nel periodo gennaio-dicembre 2009, un aumento del 17,58% degli sfratti rispetto al 2008. Chi viene sfrattato, nella stramaggioranza dei casi, sono cittadini che, per i bassi redditi dichiarati, avrebbe diritto ad una casa popolare. Ecco come diventa fondamentale abolire il mercato libero degli affitti, primo responsabile di una situazione speculativa che continua indisturbata nonostante la crisi generale. Appare chiara la situazione, uno dei maggiori esperti in materia ha lanciato un chiaro allarme sul territorio calabrese, ed i problemi, conti alla mano, non possono che peggiorare. “I negozi non stanno meglio” –continua Cuoco- “perché anche se il mercato è libero, gli affittuari, da qualche anno a questa parte, non dispongono più di clientela, data la crisi, e il più delle volte vanno alla ricerca di un locale più economico o addirittura chiudono bottega”.

Ci sarebbe anche da considerare un aspetto cruciale dell’intera situazione, chi affitta i propri locali, cerca di vivere al meglio, e per mantenere i propri standard di vita non ci pensa su due volte alla possibilità di alzare il più possibile il canone di locazione. Non dimentichiamo che oggi il mercato è libero, i prezzi ruotano a discrezione del proprietaro e della zona. “Per una famiglia media l’affitto è diventato insostenibile” afferma l’avv. Cuoco.

Ma continuiamo con ordine, l’associazione contribuenti.it denuncia che in Italia, “un pensionato su due è povero con una pensione che non supera la soglia dei 500 euro al mese”, Secondo l’associazione, inoltre, circa il 12,4% del totale dei pensionati non superano neppure la soglia dei 250 euro mensili. Ciò che preoccupa maggiormente, è che la spesa previdenziale continua ad aumentare mentre gli importi corrisposti “sono relativamente modesti, e per la metà non superano la soglia di povertà”.

La media dell’importo mensile erogato dall’Inps ai pensionati è di circa 655 euro, ma la media viene innalzata dalle pensioni d’oro di cui godono lo 0,4% dei pensionati. Secondo contribuenti.it, “I pensionati italiani ed in particolare quelli del sud, sono tra i più poveri in Europa”. Non serve la lampada di cristallo per capire che materialmente i pensionati non proprietari di immobili, abbiano una grave e seria difficoltà ad andare avanti, ma questo non importa a nessuno, tanto, alla fine, chi se ne infischia dei vecchietti pronti al trapasso.

- Cuoco continua- “Negli ultimi anni l’aumento degli affitti ha raggiunto il 70% in più, irregolarità nei contratti non solo sul prezzo ma anche sulle clausule vessatorie che si trovano in questo tipo di contratto, senza contare che oggi si affitta di tutto, immobili fatiscenti, senza impianti a norma e oneri condominiali a carico degli inquilini, in giro vediamo veramente di tutto”. Tra le tante difficoltà su citate, oltre agli immigrati che si accontentano di tutto, risentono gravemente del problema i tanti studenti che obbligatoriamente devono trovare alloggio per poter proseguire gli studi.

A tal proposito l’avv. Cuoco -afferma- “A Reggio Calabria, come nelle altre province calabresi di Catanzaro e Cosenza, nelle sedi universitarie è facile incontrare studenti che, con le proprie famiglie, corrono in giro da una parte all’altra con appunti e indirizzi vari, reperiti per lo più sugli annunci volanti che si trovano nelle adiacenze delle cittadelle universitarie”. –continua- “A Reggio Calabria inoltre, mancando la Casa dello studente che avrebbe consentito a parecchi studenti fuori sede di trovare un alloggio senza svenarsi economicamente, ci si deve arranciare nel migliore dei modi possibile, lanciandosi alla ricerca di una sistemazione privata, una stanza singola o in condivisione, affrontando prezzi a dir poco proibitivi, con contratti spesso o quasi sempre in nero”. Cuoco –conclude- “Per molti giovani l’insostenibile onere per l’alloggio in affitto, paragonabile ad una vera e propria tangente, preclude il diritto allo studio, premettendo che nella maggior parte dei casi, i proprietari lucrano ed evadono il fisco”.

Si apre uno spaccato forse sconosciuto ai tanti, è inquietante entrare in questa reale e sotterranea realtà che vede nei non più cittadini medi, cioè i nuovi poveri, un anello fragile e presumibilmente incapace di reagire ad una legge illecita, ma purtroppo dittatoriale. Interi nuclei familiari, pensionati, extracomunitari, studenti, questo è il popolo, il grande popolo di cittadini che giornalmente, ed in silenzio, nell’assoluto silenzio, si deve scontrare con una realtà immobiliare, da paura.

David Crucitti



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