Instrument I di Zappalà Danza al Teatro Camploy

Creato il 20 febbraio 2013 da Dismappa

Posted on feb 20, 2013

Zappalà Danza

Teatro Camploy, venerdì 22 febbraio 2013, ore 20.45

Instrument1-scoprire l’invisibile

durata: 65 min.
1a tappa da progetto re-mapping sicily

Instrument1-scoprire l’invisibile from Compagnia Zappala’ Danza on Vimeo.

coreografie e regia Roberto Zappalà
musica originale dal vivo  I Lautari 
testi di  Nello Calabrò
disegno luci Marco Policastro
costumi Roberto Zappalà

danzatori 
Adriano Coletta, Alain El Sakhawi, Roberto Provenzano, Fernando Roldan Ferrer, Salvatore Romania, Antoine Roux-Briffaud, Alessandro Vacca

musicista Puccio  Castrogiovanni

foto Gianmaria Musarra

una coproduzione compagnia zappalà danza – Etnafest Arte – Scenario Pubblico – uva grapes festival Sito ufficiale La compagnia zappalà danza è sostenuta da Ministero per i Beni e le Attività Culturali Dip.Spettacolo

Instruments è il nuovo progetto di Roberto Zappalà, che sulla scia del suo più recente percorso coreografico, libera il movimento da una drammaturgia troppo complessa per soffermarsi sul corpo nella sua relazione con il suono , il rumore, la musica. Il progetto si dispiega in 3 momenti, nell’esplorazione di strumenti inconsueti quali l’hang , il marranzano, il didgeridoo.

La prima tappa dal progetto Instrument I < scoprire l’invisibile>, è dedicata al marranzano , e lo spettacolo a serata intera debutterà in prima assoluta per Etnafest Arte, coproduttore dello spettacolo, il 26 agosto 2007. La coreografia vedrà in scena sette interpreti maschili e quattro musicisti del gruppo de I Lautari.

Da re – mapping sicily , un percorso che roberto zappalà imbocca con Instrument I e che avrà il compito di rileggere la Sicilia attraverso il suo linguaggio scenico . Dall’ ”inizio” ogni viaggio degno di questo nome è legato ad una mappa; che si segua prima di incominciarlo o che si disegni al ritorno, la mappa è sempre un viaggio. Si può viaggiare anche attraverso i concetti, i luoghi comuni, gli stereotipi, le credenze, le abitudini di un luogo le cui mappe sono logorate per il troppo uso ed è urgente approntarne di nuove. Borges insegna che la mappa non è il territorio, a maggior ragione se il territorio in questione è la Sicilia, perché, come diceva Gesualdo Bufalino, la Sicilia non esiste, ci sono cento Sicilie e ognuna ha altrettante interpretazioni. Per interpretare servono gli strumenti e lo spettacolo si fa carico, nel senso letterale e metaforico, di uno di questi, il marranzano, per farne strumento d’interpretazione, per aprire strade e percorsi che la danza ci propone in maniera dolce e oscura. Ogni strumento è anche una protesi, e la protesi marranzano serve a pescare nel “mare” Sicilia.

Un altro nome popolare di questo strumento è, chi sa perché, scacciapensieri, e la danza dello spettacolo ha l’ambizione alta, com’è giusto che sia, non di scacciarli, ma di farli venire.

Instrument1- scoprire l’invisibile è la prima “camminata” di un viaggio più grande, quello di remapping sicily, un progetto per viaggiatori non per turisti perché: “camminare è una virtù, il turismo è un peccato mortale” (Werner Herzog)

compagnia zappalà danza fondata a Catania nel 1989 da Roberto Zappala’, direttore artistico e coreografo principale, e regolarmente sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Dipartimento dello Spettacolo sin dal 1996 e dalla Regione Siciliana, la compagnia zappalà danza è considerata oggi dalla critica europea una delle più interessanti realtà della danza contemporanea italiana. La “storia” della compagnia zappalà danza si identifica con la figura di Roberto Zappalà, il cui stile coreografico, dopo anni di ricerca del movimento insieme ai suoi danzatori, è divenuto un linguaggio originale e versatile. La compagnia si avvale spesso di importanti collaborazioni; in particolare il Teatro Stabile di Catania, il Teatro Vittorio Emanuele di Messina , il Teatro A.Ponchielli di Cremona, il Teatro Massimo  Bellini di Catania, la Fondazione I TEATRI di Reggio Emilia  hanno sostenuto la compagnia nella realizzazione delle proprie produzioni, che hanno circuitato in tutta Italia, in Svizzera, Marocco, Irlanda, Svezia, Francia, Belgio, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna, Cipro, Germania, Polonia, Centro e Sud America, Medioriente, Sudafrica. L’ensemble siciliano si distingue per la disponibilità di un repertorio ampio e articolato, frutto del lavoro sinergico e prolifico di Roberto Zappalà e del drammaturgo Nello Calabrò che negli anni hanno tracciato un percorso progettuale in continua espansione, ciò ha permesso la realizzazione di produzioni di diversa tipologia, dalle creazioni intime per pochi danzatori a quelle per l’intera compagnia, molte delle quali con musica dal vivo. Per le produzioni della compagnia, Zappalà spesso elabora dei percorsi articolati con progetti ampi, alcuni di questi: “Corpi incompiuti” (2002-2007), “Instruments” (2007-2009), “re-mapping sicily” (avviato nel 2007, è ancora parte del lavoro del coreografo). Tra le creazioni di maggiore successo della compagnia, citiamo “Pasolini nell’era di Internet” selezionato per BIG Torino 2000 e “A.semu tutti devoti tutti?” vincitore del premio Danza&Danza 2010 miglior produzione italiana e recentemente proposto al Théatre de la Ville di Parigi, prima compagnia italiana di danza a calcare le scene del teatro parigino. Dal 2002 la compagnia zappalà danza è residente a Catania presso Scenario Pubblico international choreographic centre Sicily, una struttura pensata per la danza contemporanea, che ha consentito alla compagnia ed al coreografo di ampliare ed approfondire il lavoro di ricerca coreografica e di radicarsi sul territorio con un’attività non solo di produzione ma anche di formazione tramite l’avviamento di MoDem / codici gestuali compagnia zappalà danza, una struttura che promuove la diffusione del linguaggio della compagnia. Dal 2010 la compagnia zappalà danza è anche in residenza presso il Teatro Stabile di Catania per il triennio 2010 – 2012.

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