Insuccessi, resilienza e ottimismo. 'na roba seria

Creato il 16 aprile 2011 da Nkw1978 @NKW1978
Resilienza.
Quando ho incrociato questo termine in psicologia mi è subito piaciuto.
Prima il suono e poi, una volta scoperto, il significato.
Detto in termini molto riduttivi la resilienza è la capacità di riacquistare la forma originaria dopo un evento che ha determinato un cambio di forma.
Lo si dice anche di alcuni materiali che hanno la capacità, dopo un urto, di riprendere la forma originaria.
Un articolo su HBR di Martin E.P. Seligman mi ha dato l'occasione di riconsiderare il termine e di parlarvene.
Allora, la resilienza, che in ingegneria ha un significato differente, è la capacità di superare le avversità, le negatività. È, in un certo senso, la capacità di incassare il colpo.
È una caratteristica importante, anche perché gli insuccessi non sono un'opzione ma una componente inevitabile della nostra vita. Riuscire a superarle è importante.
In linea di massima, chi non si rassegna, chi non si fa dominare dalla negatività, è chi riesce a circoscrivere l'evento negativo in un luogo o in un tempo.
Fra l'altro suona bene anche come definizione di ottimista.
Bene, dicevo che la resilienza mi è sempre piaciuta, anche come suono ma oggi ne ho visto il limite.
Cioè, è diversa la resilienza dalla crescita che un insuccesso ci offre l'opportunità di fare.
Non mi basta più la resilienza, voglio poter crescere davanti ad un insuccesso, non mi basta più non deprimermi, non rassegnarmi, cercare di tornare a com'ero prima. Voglio far sapere a tutti i miei insuccessi, a tutti i miei errori che io li sfrutterò, li userò e ne uscirò migliore.
Ah, se volete sapere come si può fare...... Esercitate l'ottimismo, nella vostra anima, nel vostro cervello (che è una figata) e col vostro corpo, siate ottimisti col corpo, funziona.