Rottura di palle ripresa dal sito http://www.webfantacalcio.it, grazie all’autore qualora passasse di qui.
di Rina Brundu. Sarò bre… mi sono rotta le palle! Credo che il momento preciso della rottura si sia avuto quando questa sera Francesco Blasi in calce ai commenti del primo pezzo del Professor Montonato “Immigrazione: verso il peggio a rimorchio della Chiesa che le spara sempre più grosse” ha azzardato che l’articolo fosse mio e che quindi io avessi usato un nick a firma. Ora, di norma passo sul 99.999% delle fesserie che leggo in Rete (anche se sono stata tentata più volte di denunciare e dalla polizia postale mi sono pure recata), ma che non mi si dica che io uso nick o che abbia mai usato nick perché quello diventa davvero il momento di rottura con tutte le conseguenze che possono venirne.
Non sono mai ricorsa ai nick in vita mia per esprimere una mia opinione seria e ho un’opinione pessima di chi li usa (su questo sito non ho mai avuto problemi a pubblicare pezzi scritti con i piedi se ritenevo che quella pubblicazione avrebbe fatto felice un’anima, ma ho rifiutato molto spesso articoli non firmati con un nome e un cognome reali). Quei pezzi anonimi mi dicono insomma che l’autore, colui o colei non ha le palle che sono tutto ciò che ammiro in uno spirito-che-scrive (mai ammirato i virtuosi del costrutto soggetto verbo complemento!). Aggiungo anche, con tutto il rispetto per il pur bravo professore del Brogliaccio Salentino, che se usassi un nick sarebbe probabilmente Principessa sul Pisello, Scassata di Frutta, Felice Mastronza, Addolorata Di Gioia, Dolores Debarras (sui giornali sardi) o similare… difficilmente sarebbe una mia prima scelta Gigi Montonato.
Com’é come non é questa “perla” di Francesco mi ha fatto passare la voglia di scrivere la “pippa” sui commenti che intendevo scrivere in risposta al secondo pezzo del professore. Ragion per cui andrò per le spicce e dirò semplicemente che io ho combattuto strenue battaglie in Rete per ottenere il rispetto dei troll, l’ho fatto in luoghi infestati da troll e l’ho fatto anche qui nel mio sito a casa mia… e continuerò a farlo se necessario. Questo per ribadire una volta di più che su Rosebud non è permesso l’insulto. Ne deriva che a mio avviso non erano “insulti” al Papa ma mere opinioni i pensieri di Gigi Montonato e ad un tempo non erano “insulti” i commenti a risposta di Salvo…. insomma, it’s more a matter of much ado about nothing.
Detto questo, e diversamente dal professor Montonato, io penso pure che una Rete senza commenti forti non sarebbe una Rete libera né vera e sono in netto disaccordo con tutti quei giornalisti cool e trendy che solo perché ricevono feedback “forti” in calce ai loro preziosi componimenti si sentono oltraggiati e offesi e vorrebbero censurare i loro lettori. Se non si è in grado di stare in Rete non la si dovrebbe frequentare perché, volendo, c’é sempre la possibilità di giocare a tricche-tracche in cortile: ha fatto miracoli per Machiavelli, potrebbe farli per ciascuno di noi. Con questo chiudo il discorso sperando di non dover leggere mai più su Rosebud una vera e propria fetenzia come quella che ho letto oggi perché io il rispetto lo do ma lo PRETENDO pure, quindi follower avvisato mezzo-salvato… Anche perché, a differenza di Zuckerberg, io dei likes e dei dislikes me ne sbatto: sono io che definisco me stessa e le qualità o i vizi della mia anima, nessun altro!