Perceptive computing (calcolo percettivo)
Come raccontato nella prima parte dei questo articolo, Intel pensò di poter sostituire i prodotti Apple con i suoi e quelli dei suoi alleati ma fu troppo lenta nel farlo. Apple corresse gli errori di quelle prime serie, aggiunse delle migliorie minori e quel mercato si chiuse lasciando alla Intel ai suoi alleati solo le briciole.
Riciclaggi Intel
Dal punto si vista Intel, comunque, uno dei modi per riciclare quegli emuli mal riusciti dell’MBAir fu usarli come supporto per i risultati dell’esplorazione di quel nuovo mondo IT che si palesava all’orizzonte dei lavori sulla simulazione del funzionamento del cervello umano attraverso procedure di vario genere e motivazione. Suppongo sia inutile dire che non tutte le ragioni a monte di queste ricerche erano edificanti o riferibili in questa sede.
Da questa avventura Intel e da quella di altre aziende IT, in questo settore di ricerca, è stato tratto il titolo di questa serie di articoli.
Cervello Intel o umano?
Nel caso di Intel si parla di perceptive o percepetual computing, calcolo percettivo nel senso che usando svariati accessori (telecamera, sensori all’infrarosso, alcuni processori o altre cose del stesso genere) il computer percepisce il comportamento dell’utente e si comporta di conseguenza, come se fosse dotato di un cervello, sensi e comportamento simile a quello umano.
I sensi, il cervello, il comportamento dal punto di vista biologico e umano, però, sono un’altra cosa e funzionano in maniera un po’ diversa da quelli simulati attualmente, ma tant’è….Secondo me l’approccio Intel non è quello che ha le potenzialità per ottenere i risultati milgiori e più utili. Ma è, appunto, solo un parere personale.
A suo tempo se ne è parlato diffusamente in rete e ogni tanto gli articoli che riguardano il perceptive computing riappaiono dal nulla con qualche aggiornamento di secondo piano su quelli che li hanno preceduti e poi spariscono di nuovo. Se interessa la cosa, qui di seguito ci sono alcune indicazione di cosa si dice e si scrive sul calcolo percettivo.
Per avere un idea sullo stato attuale delle ricerche è sufficiente inserire in qualche motore di ricerca cose come Google perceptual computing per aver risultati a volontà….
Qui di seguito, invece, come l’hanno vista alcuni media, presi a caso…
Il primo è il Sole24ore che parla di questa tecnologia, riferendo di una sua presentazione al CES di Las Vegas, qualche tempo fa, da parte di Intel. Suggerisco di leggere l’articolo. Sembra interessante, soprattutto per come è scritto.
Il suo autore, palesemente, non è ferratissimo in queste tecnologie strane ma si difende bene e, soprattutto, riesce a dare un’idea di cosa è stato detto e fatto quel giorno al CES.
PCWorld, anche se, in un certo senso, usa un linguaggio più aziendalista e immaginativo del dovuto. E’ interessante per comprendere come, quel giorno a Las Vegas, i cultori delle cose PC hanno visto la presentazione di questa nuova tecnologia Intel.
A seguire, Technology review. Questo articolo ha più un approccio scientifico – tecnologico.
Punta più a presentare questa tecnologia come una miscela di interfacce di vario genere.
Alcuni miei commenti nella prima parte di questo articolo e nelle prime righe di quanto state leggendo, sono tratti e dedotti da quanto scrive l’autore di quest’articolo. Anche in questo caso suggerisco di leggerlo… È stato scritto, un paio di settimane dopo il CES di Las Vegas e, quindi non più sotto l’effetto narcotizzante dei comunicati marketing.
L’ultimo articolo presentato è stato scritto una settimana dopo quello di Technology review.
Arriva da Dell, una delle aziende partecipanti, se ho capito bene, al progetto. Quell’articolo descrive il calcolo percettivo da un punto di vista interno al progetto sul perceptive computing. Spiega cosa è, alcuni possibili utilizzi dal punto di vista dell’utenza e soprattutto, da quello….Dell.
Alla prossima chiacchierata.