Queste le prime due righe (da me liberamente tradotte) di un articolo su un blog del New York Times: The Future of Moral Machines, by Colin Allen. Il giornalista accenna al concetto di Friendly AI, a dimostrazione che l'idea sta percolando al di fuori del ghetto singolaritario, e sostiene che lo sviluppo di un'etica artificiale (machine morality) e' fondamentale e che e' sara' possibile ottenerla solo riconciliando ingegneria elettronica e filosofia. Hat-tip al SIAI Blog
Immagine: un esempio di pessima etica artificiale in azione (Bender, da Futurama)