Inter-Catania, le pagelle nerazzurre: Palacio sempre decisivo, Alvarez show - L’Inter sbanca il Massimino di Catania e Mazzarri può sorridere. In un campo storicamente ostico per i nerazzurri, gli ospiti giocano un calcio cinico e ordinato, scacciando tutti i fantasmi. Quindici giorni prima del big match contro la Juventus, i segnali sono tutt’altro che negativi. La squadra corre e non molla mai. E’ già la MazzInter.
A voi le pagelle:
Handanovic 6,5: Le serate più impegnative sembrano essere passate. Blocca un tiro di Bergessio nel primo tempo, qualche intervento in più nel secondo. Ma è poca roba. Il vero Handanovic è un altro, ma per fortuno ora l’Inter non ne ha bisogno.
Campagnaro 7: Parla poco e lavora tanto. Un acquisto taciuto ma di primissima qualità. Conosce a memoria quello che Mazzarri vuole, corre fino al 90’ e, come contro il Genoa, è uno dei migliori. Sempre l’ultimo a mollare, un gladiatore.
Ranocchia 6,5: Meno esplosivo che il suo compagno di reparto, ma sempre ordinato e sul pezzo. Bergessio non è un cliente facile, meno di 5 mesi fa fece ballare il Tango all’italiano che oggi lo ferma sempre, o quasi. Che la musica sia cambiata?
Juan 6,5: Un altro lottatore. Fino al 93’ convince per determinazione e senso della posizione. Mazzarri punta molto sul giovane brasiliano e lui non tradisce.
Kovacic 5,5: L’allenatore lo manda in campo, perché uno come lui fai fatica a tenerlo fuori. Ma il croato non è in forma, evidentemente il problema al flessore della gamba destra non è stato completamente smaltito. Esce al 44’ del primo tempo. L’obiettivo è recuperarlo per la Juventus.
Taider 6,5: Entra per il croato e non lo fa rimpiangere. Un lottatore dinamico, sempre nel vivo dell’azione, duetta come se giocasse da una vita con Belfodil e Palacio. Un acquisto di ottime prospettive…e questo è solo l’inizio.
Cambiasso 5,5: E’ l’uomo nerazzurro che va più in difficoltà. Fatica a reggere i ritmi della squadra e con la palla tra i piedi è spesso impreciso. Meglio in fase di interdizione, sembra soffrire il gioco dinamico di Mazzarri. Recuperarlo è un dovere.
Guarin 7: Quando cambia passo rompe sistematicamente gli equilibri. Per qualità e forza fisica è il giocatore che può crescere di più con Mazzarri. A tratti straripante.
Alvarez 7: Palla al piede è una gioia per gli occhi, chiude la gara con un sinistro che bacia il palo e si accomoda in rete. Qualcuno, che a San Siro fischiava le prestazioni del giovane argentino, dovrà mordersi le labbra. Ha avuto salto di qualità pazzesco in questi primi mesi targati Mazzarri, soprattutto in fase di ripiegamento. E’ un giocatore ritrovato, bello e concreto.
Nagatomo 7: Stantuffo inesauribile, segna con facilità irrisoria. Ancora di testa. L’allenatore a fine partita lo elogia per spirito di sacrificio. Il giapponese sa difendere e attaccare, a San Siro non ne vedono uno dai tempi dello Special One. Se il gioco di Mazzarri passa dagli esterni, lui è il giocatore giusto.
Jonathan 6,5: Decisivo, come contro il Genoa. Straripante nell’occasione del vantaggio, sembra di rivedere il Maicon del Triplete. Come il suo dirimpettaio corre e si sacrifica. Da uomo mercato a titolare inamovibile, è il miracolo targato Mazzarri.
Palacio 8: Quantità e qualità. Corre, segna e sforna assist. Spietato in aerea di rigore, come richiede il Vangelo del goleador. In attesa di una vera punta (domani, forse, l’assalto a Borriello), fa reparto da solo. La Juve è avvisata.
Belfodil 6: Entra al posto di Guarin e fa da spalla a Palacio. La sua forza fisica mette in difficoltà il Catania e tiene alta la squadra. Segna al 77’ ma è oltre tutte le maglie rosso-azzurre. Poco male, c’è tempo per segnare e migliorare.
Wallace S.V.