Un’Inter peggiore ogni match che passa, questa partita era l’ultima dell’andata e la situazione è davvero sempre più deprimente.
Il gioco che effettuano i nerazzurri è una inutile teoria di passaggi che con lentezza inumana portano la palla nella trequarti avversaria. E li muore. La portano in maniera orizzontale con ognuno degli interpreti che tocca la palla almeno tre quattro volte, per poi smistarla al più vicino che a sua volta riparte nell’inquietante giostra malinconica senza costrutto.
L’Inter di Mazzarri ha collezionato otto vittorie, otto pareggi e tre sconfitte. Mazzarri si affanna a spiegare che in fondo non sono molte tre sconfitte, ma furbescamente glissa sui mediocri pareggi che portano otto punti e nulla più. Se di questi otto pareggi fossero state quattro sconfitte e quattro vittorie, l’Inter avrebbe conquistati dodici punti e non otto.
Una mezzoretta con due punte senza uno straccio di pallone da giocare in area o per lo meno nei pressi, il Chievo si è sempre compattato con tranquillità asfissiando la manovra nerazzurra che già di per se è asfittica.
Uno scambio veloce che portasse ad un cross dal fondo non si è mai visto. Solo quel lento rimestare del pallone in orizzontale senza una idea che è una. Continuo a pensare che uno schieramento a “quattro” dietro con un centrocampo a quattro e due punte, è la sola strada per cavar sangue da queste rape.
Ma Mazzarri è ostinato e fa bene, chi non si piega si spezza. Vedremo.
Nagatomo aveva segnato due gol, ne hanno assegnato solo uno. Qualcosa deve accadere anche in sede arbitrale.