Ci prendiamo il risultato e, perché no, registriamo anche qualche piccolo progresso rispetto a certe uscite inguardabili. Per festeggiare l'anniversario della nascita di Peppino Prisco, basta e avanza. Oddio, la Fiorentina non è mai entrata in partita, tanto che solo dopo il 2-0 è riuscita due volte a centrare lo specchio della porta per scaldare le mani a Julio Cesar. Dettagli di poco conto, nell’attuale delicato momento dei nerazzurri. Meglio pensare ai tre punti, che consentono all’Inter di scalare un paio di posizioni in classifica, proiettandola a ridosso della zona coppe, con ancora la partita di martedì da recuperare a Genova.
Buone notizie dai rientri di Maicon e Lucio. Quando l’Inter può contare sulla spinta del laterale brasiliano è tutta un’altra musica, mentre il centrale di difesa in coppia con Samuel è ancora tra i migliori difensori al mondo, nonostante la libera interpretazione del ruolo. Sempre più convincente Faraoni, almeno nel primo tempo, che sulla destra ha dimostrato di avere buona corsa e apprezzabili doti tecniche. Benino Coutinho sulla fascia opposta. Le migliori giocate sono partite dai suoi piedi, a cominciare dall’assist per il primo gol di Pazzini, al 41’ del primo tempo, dieci minuti dopo avere costretto Boruc ad un difficile intervento. Cambiasso e Thiago Motta hanno messo senso della posizione e abilità nel palleggio, favoriti dal basso ritmo della gara. A quella velocità, era impossibile riuscire a metterli in difficoltà e, una volta siglato il raddoppio, hanno avuto buon gioco nell’addormentare la gara fino al triplice fischio. Anche Milito, in avanti, si è mosso bene, disputando una partita al servizio della squadra, con tanti rientri e palloni recuperati. Complessivamente, il 4-4-2 disegnato da Ranieri è apparso uno schema efficace. Da rivedere comunque con un avversario più impegnativo dell’abulica Fiorentina scesa in campo a San Siro.
Il problema dell’Inter è nelle soluzioni offensive. Con Maicon, qualche occasione in più c’è stata, ma i due gol sono nati da due clamorose disattenzioni difensive dei viola: nel primo tempo, il liscio di Natali e l’uscita fuori tempo di Boruc; nel secondo, il pasticcio Behrami-Boruc-Pasqual, con il rinvio di quest’ultimo sul corpo di Nagatomo, per il gollonzo della serata. Per il resto, tanta imprecisione, sublimata dalla goffa conclusione di Muntari – subentrato a Coutinho – a due passi dalla porta e dall’occasione sciupata da Pazzini a tu per tu con il portiere avversario. Non pervenuto Zarate, nella mezzora in cui è stato in campo. Ma questa, purtroppo, non è una novità.