I nomi sul taccuino di Branca e Ausilio alla voce “cessioni” rispondono ai nomi di Alvaro Pereira, Schelotto e Kuzmanovic, più i giovani da piazzare in prestito come Laxalt, Longo e forse anche Duncun.
Leggendo questi nomi, soprattutto i primi tre, pare evidente una cosa: l’Inter ha fallito il mercato di gennaio. Kuzmanovic ha offerte importanti in Premier League, il West Ham si avvicina prepotentemente al serbo e se fosse concreta l’offerta di 7,5 milioni l’Inter non ci penserebbe due volte a cedere il centrocampista che, a onor del vero, non ha avuto neanche troppo tempo per mettersi in mostra, complici gli infortuni che hanno bloccato lui come tre quarti della rosa.
Su Schelotto c’è l’interesse del Chievo Verona e del Genoa in Italia, mentre è di queste ore l’indiscrezione che vedrebbe Valencia e Betis monitorare la situazione dell’esterno nerazzurro che, a parte il gol nel derby, ha ampiamente deluso tanto che in società neanche lo considerano più e cedono il “suo” 7 a Belfodil, che ieri in conferenza con un po’ di ingenuità ha ammesso:
“La società mi ha detto che non c’erano problemi a prendere il 7”, tradotto è un benservito per Ezequiel Schelotto.
Per l’esterno uruguayano Pereira è più complicata la cessione in quanto l’Inter non vorrebbe venderlo a meno di quanto l’ha acquistato dal Porto (10 milioni più bonus) l’estate scorsa. Ma, al momento, una cifra così alta nessuno è disposta a spenderla. Si attende e si spera che il Tottenham possa farsi di nuovo vivo, come già accadde nei primi giorni di giugno.
A Rocchi, altro acquisto del mese di gennaio, non gli è stato rinnovato il contratto di sei mesi. Insomma l’unico che si salva è Mateo Kovacic, solo acquisto della sessione invernale degno di giocare per l’Inter.
Sul fronte giovani talenti, l’Inter mantiene la linea del prestito e dopo aver già piazzato Benassi, Pasa e Spendhoffer i nerazzurri vorrebbero “parcheggiare” per una stagione Laxalt a Udine, mentre per Longo e Duncan sono molte le squadre interessate, dal Verona al Livorno passando per Cagliari e Parma.