Domani, 27 novembre, Roberto Mancini festeggierà 50 anni. Oggi, l'allenatore dell'Inter ha rilasciato alcune dichiarazioni al 'Corriere dello Sport' tra vita privata, carriera e calciomercato Inter.
50 ANNI - "Se mi avessero detto dieci anni fa che oggi sarei stato ancora sulla panchina dell'Inter avrei preso tutti per matti. La vita è incredibile".
TIFO - "A 10 anni tifavo Juventus, appena poteva mio padre mi portava a vederla. La squadra della mia vita, però, è la Sampdoria: sono arrivato lì poco più che bambino e sono andato via da uomo. L'amore delle tantissime persone che ho incontrato a Genova mi ha arricchito".
GALLIANI O MOGGI - "Ora che non litighiamo più, scelgo tutti e due. Prima litigavamo spesso e allora avrei detto: nessuno dei due".
TOTTI O DEL PIERO - "Dico Totti perché l'ho sempre considerato più simile a me".
RIMPIANTO - "Tornassi indietro direi sì a Moratti per giocare nell'Inter accanto a Ronaldo. Ve lo immaginate? Da impazzire!".
IL GOL PIU' BELLO - "A Napoli, cross di Lombardo e tiro al volo di destro. Non credevo ai miei occhi. Il tacco di Parma è il più affascinante. Irripetibile".
PREMIER LEAGUE O SERIE A - "Ora dico la Premier, ma dieci anni fa avrei risposto Serie A. La squadra che avrei voluto allenare? L'Arsenal, che fascino! C'è ancora tempo...".
TRA DIECI ANNI... - "A 60 anni mi immagino sulla panchina dell'Italia. Se tornassi indietro, da giocatore, non lascerei la Nazionale. Fui molto istintivo davanti a Sacchi, in quel momento ero imbestialito perché vidi Zola al posto mio. Non lo rifarei mai".
SCOMMESSA - Chiosa finale dedicata a una frase che accende inevitabilmente i riflettori sul calciomercato: "Punto su Balotelli. Io non lo mollo perché so che ha potenzialità da Pallone d'Oro".