Trama: Max è un poliziotto incaricato di pattugliare le enormi, selvagge strade australiane e impedire che branchi di teppisti drogati spadroneggino senza ritegno. Le cose si fanno però molto più pesanti quando a fare le spese della follia di questi teppisti sono il suo collega, la moglie e il figlio...
La prima cosa che mi è venuta in mente guardando Interceptor è stata... ehi, ma questo non è Mad Max!!111!1 Eh già, amici lettori che ora mi toglierete di sicuro il saluto, evidentemente io da piccola mi sono imbevuta come una spugna di spezzoni de Il guerriero della strada e Mad Max - Oltre la sfera del tuono ma ora posso tranquillamente e solennemente giurare di non avere mai visto il primo Interceptor fino ad oggi. Dio benedica i recuperi, dunque! Io infatti ricordavo omoni conciati come emuli di Ken il guerriero, terribili e sanguinosi futuri post-apocalittici, invece il primo Interceptor è incredibilmente "normale", un revenge movie dove l'aspetto selvaggio e futuristico è appena dietro l'angolo, in procinto di ghermire e sconvolgere per sempre la vita dei protagonisti ma non ancora ben riconoscibile. Toecutter e i suoi sgherri che infestano le strade australiane sono "strani", disturbanti, eppure non sono tanto loro a stonare all'interno della società rappresentata in Interceptor quanto, piuttosto, l'esistenza di una zona residenziale protetta, dei segnali stradali inquietanti, la necessità di un reparto speciale di polizia composto da velocissimi e spregiudicati piloti ognuno con il proprio compito specifico (i pursuiter e gli interceptor, per l'appunto); apparentemente, insomma, il mondo di Max è il nostro, situato in un futuro "non troppo lontano", una realtà dove esistono ancora gli avvocati, gli ospedali, il verde, la televisione e i giornali, eppure la gente non si sente sicura come dovrebbe e la follia comincia piano piano a prendere piede, cosa di cui purtroppo si renderà conto anche il protagonista che, povero lui, vorrebbe solo una normale vita vacanziera con moglie e figlio. La bellezza dell'opera prima di Miller, per quel che riguarda la sceneggiatura, sta tutta qui, in questa disperata battaglia per arginare un'inevitabile marea di imminente caos e mantenere la propria umanità in una realtà presa di mira da stupratori, assassini, pazzi che inneggiano al "knight rider" e bestie.
E poi, ovviamente, ci sono le macchine. Quella XB GT Ford Falcon Coupe, venduta esclusivamente in Australia e modificata apposta per il film, che è diventata un'icona mondiale, è la prima che salta all'occhio ma la vediamo molto avanti nel film; prima ancora, ci sono le macchine della polizia e le moto dei seguaci di Toecutter, ci sono camion e camper distrutti, c'è la costante e mortale minaccia di incidenti spettacolari e anche troppo realistici, di corpi che volano e strisciano sul caldo asfalto di Broken Hill quando va bene o che esplodono quando va male. Miller gode di questi inseguimenti ad alta velocità, spara nelle orecchie dello spettatore il rombo dei motori fino a farle sanguinare, indaga con la cinepresa le screpolature dell'asfalto e i dettagli di questi ammassi meccanici portatori di morte e distruzione, tanto che quando la telecamera si sposta negli interni oppure nei pochi paesaggi che non contemplino ettari di deserto sconfinato si riesce quasi a tirare un sospiro di sollievo. In ogni fotogramma, poi, si respira una passione incredibile e l'entusiasmo di affrontare un film sicuramente nuovo per il panorama cinematografico australiano con piglio artigianale e con un'inventiva che oggi non è più possibile ritrovare in nessuna produzione (l'arte di arrangiarsi di fine anni '70 era impareggiabile!). Per quel che riguarda gli attori, è buffo sapere che il ruolo del folle Toecutter sia stato affidato ad un attore di stampo shakespeariano ma è ancor più buffo pensare che Mel Gibson sia andato ai provini solo per accompagnare un suo amico, sia stato scelto per interpretare uno dei motociclisti perché quel giorno aveva i connotati scombinati da un incidente, e quando è tornato da Miller perfettamente guarito ha ottenuto la parte che lo ha consacrato ad icona. Diciamocelo però, a poco più di 20 anni Mel Gibson faceva quasi tenerezza con quell'aria da sbarbatello, altro che Mad Max, e anche questo ha contribuito a causarmi un senso di straniamento durante la visione di Interceptor... ciò non toglie, ovviamente, che stiamo comunque parlando di un cult con un sacco di pregi e un mucchio di potenziale che esploderà in quel Interceptor - Il guerriero della strada di cui parlerò nei prossimi giorni.
Del regista e co-sceneggiatore George Miller ho già parlato QUI mentre Mel Gibson, che interpreta Max, lo trovate QUA.
Hugh Keays-Byrne, che interpreta Toecutter, sarà presente anche in Mad Max: Fury Road e, per la cronaca, l'intero film è stato ridoppiato prima di essere immesso sul mercato USA, perché gli americani avevano difficoltà a capire l'accento australiano. A Interceptor hanno fatto seguito Interceptor - Il guerriero della strada, Mad Max oltre la sfera del tuono e Mad Max: Fury Road che esce proprio in questi giorni: se Interceptor vi fosse piaciuto recuperateli tutti. ENJOY!