Un runner gareggia in tempo reale contro un altro che si trova dall’altra parte del globo, monitorando i tempi sullo smartwatch collegato alle scarpe da corsa. Lo scatolo delle pillole avvisa quando non è stata assunta la medicina. Le piante avvisano quando vogliono essere annaffiate.
Si chiama Internet delle cose, in inglese Internet of things ed è il preludio dell’era dello SMART world
Siamo alle porte della nuova era SMART in cui si dissolvono le barriere comunicative tra persone e cose. Lo sviluppo delle nuove tecnologie nasce dallo studio del web semantico, che contestualizza ogni informazione associandola a metadati che interpretano, elaborano, collegano e dotano di significato gli elementi digitali.
Le potenzialità degli oggetti SMART si trova nell’ottimizzazione delle risorse e nella semplificazione della vita delle persone che li utilizzeranno.
Ma quali sono i principali ambiti di applicazione?
La School of Management del Politecnico di Milano individua 7 macro-aree per cui sarebbe migliore il beneficio dell’Internet delle Cose:
1) Città
Come non trovare utilità in semafori intelligenti, che si rendano conto della reale situazione del traffico così da gestirne le priorità, o nei cassonetti dei rifiuti che monitorano i parametri ambientali, o nell’illuminazione che si attiva quando ce n’è davvero bisogno? Questi sono solo alcuni esempi, ma gli obiettivi delle SMART CITY si estendono dalla sicurezza all’ambiente, dai servizi pubblici al turismo.
2) Energie
Anche la gestione delle energie si apre allo SMART: si può, infatti, individuare perdite idriche, misurare puntuale dei consumi di gas a distanza, integrare l’attuale rete elettrica con quote di produzione da fonti rinnovabili.
3) Case ed edifici
Le opportunità in casa sono tantissime: la tv, l’illuminazione, gli elettrodomestici, i letti: tutti gli oggetti saranno SMART.
Oltre alla casa, anche gli edifici possono essere intelligenti, gestendo l’assistenza e la sicurezze delle persone, il funzionamento degli impianti di illuminazione, riscaldamento etc, monitorandolo e prevenendo rischi.
4) Logistica
Internt of things supporterà la logistica e i suoi processi, garantendo la tracciabilità dei prodotti lungo la filiera, controllandone la conservazione, e ottimizzando le flotte.
5) Trasporto privato
Basti pensare alle applicazioni di infomobility per le SMART CAR, che forniscono informazioni real time alle persone. Ad esempio, calcolano il percorso più veloce sulla base dello stato del traffico.
6) Controllo
Per le industrie, le SMART things daranno la possibilità di controllare a distanza gli impianti industriali, di monitorarli e gestirne la manutenzione.
7) Salute
Last but not least, il settimo ambito è quello della sanità, con applicazioni di eHealth, come iMove per il controllo del diabete, che consentono il controllo a distanza delle condizioni dei pazienti, così da permettergli di poter continuare a vivere nell’ambiente domestico.
Nel 2013, l’Italia ha contato oltre 5 milioni di oggetti SMART, dato che raggiunge il +25% rispetto al 2011. ”L’Internet delle cose è un paradigma tecnologico dal potenziale applicativo sconfinato che può avere impatti importanti sulle attività di imprese e pubbliche amministrazioni, oltre che modificare in meglio la vita delle persone”, dice Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio
Una potenzialità enorme, un’era decisiva e una sola domanda: chi custodirà tutti i dati?
(video in lingua inglese)