Senza troppi giri di parole le cifre parlano chiare.
E bisogna saperle leggere con intelligenza e lungimiranza.
L'11% degli abitanti del Tanzania, in tutto 42 milioni di persone, una popolazione in media molto giovane come un po' in tutta l'Africa,utilizza e molto bene la Rete.
La notizia è ufficiale e viene comunicata dall'Autorità regolatrice delle Comunicazioni del luogo.
C'è stato, quanto alla diffusione di internet, un balzo in avanti a partire dal 2005.
Infatti si è passati da 1,6 milioni di utenti di allora agli attuali 4, 8 milioni di oggi.
Ed è cosa buona. Anzi molto buona.
Naturalmente gli utenti di internet si dividono in istituzionali, privati cittadini in possesso di un computer proprio e in coloro che ne fanno uso attraverso gli internet-point.
Resta il fatto ,tuttavia, che in Africa orientale, i primi in classifica nell'utilizzo dell'elettronica sono i kenyoti con 10, 2 milioni di utenti, seguiti subito dopo dagli ugandesi con 4,1 milioni di fruitori.
Ecco perché si può fare di più in Tanzania ed è giusto che così sia.
La fame di sapere speie delle giovani generazioni, condizionata sovente dalle enormi distanze dai grandi centri e la possibilità di fare impresa per far crescere nello sviluppo il Paese, a tutti i livelli, sono urgenze ormai intramandabili.
E il Governo, che già nel complesso fa molto, deve continuare a fare sempre più e possibilmente anche meglio.
Analogo discorso, legato allo sviluppo impellente del Tanzania, che ha tutte le carte in regola per realizzarlo con pieno successo, vale per l'ammodernamento della ferrovia, che lo collega al vicino Zambia.
Secondo l'amministratore delegato della TAZARA ovvero la società, che attualmente gestisce le ferrovie di entrambi i Paesi , tanto il Tanzania quanto lo Zambia dovrebbero,ad opera dei rispettivi governi, investire una cifra come 770 milioni di dollari per realizzare la piena operatività di entrambi i vettori in una direzione e nell'altra.
E dovrebbero farlo dividendosi la spesa a metà.
Considerando la scarsa agibilità delle strade in Africa,tanto in Tanzania quanto in Zambia, il trasporto di merci e persone su rotaie resta pertanto la soluzione più intelligente che ci possa essere.
L'invito del TAZARA, fatto esplicitamente attraverso i "media" locali , significherebbe, a conti fatti, risparmio e crescita economica.
Il Tanzania è infatti un buon esportatore in Africa, e quindi anche in Zambia, di materie prime, manufatti i più disparati e moltissimi prodotti dell'agroalimentare.
E questo proprio perché, nell'era della globalizzazione imperante, i ritmi di sviluppo di entrambi i Paesi fanno appunto molto ben sperare nel medio e nel lungo periodo e sarebbe davvero un grosso limite lasciar cadere nel vuoto questo progetto.
Chi ha orecchie da intendere (i governanti!!!)intenda.
E faccia anche presto.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)