«In questo primo anno ci concentreremo sull'immagine del nostro brand. Al di là del numero degli abbonati, l'essenziale è avere una buona reputazione presso i consumatori», ha aggiunto. Il servizio sarà disponibile in un primo tempo solo su internet e il catalogo dei film comprenderà solo alcune centinaia di titolo. Ai francesi però è promesso un contenuto «vario e di qualità». Hastings fondò la sua società nel 1997 offrendo un servizio di affitto di dvd per corrispondenza. Nel 2008 passò alla diffusione di video in streaming online, accessibile tramite abbonamento. L'anno scorso si è lanciato nella produzione di contenuti esclusivi, come le serie tv House of Cards. Oggi Netflix conta più di 50 milioni di abbonati. La società che sbanca negli Usa e ha chiuso il secondo trimestre del 2014 con un utile netto di 71 milioni di dollari (a fronte dei 29,5 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso) è partita dunque alla conquista dell'Europa.
Dopo la Gran Bretagna, e oltre alla Francia, ha progetti per ora in Belgio, Austria, Svizzera, Lussemburgo e Germania. In Francia «l'assalto» di Netflix «rischia di scuotere tutto il settore», scrive oggi Le Figaro, nel suo inserto economico. Una concorrenza giudicata «sleale» che preoccupa «i patron» delle tv francesi. Netflix, che aprirà la sua sede europea ad Amsterdam all'inizio del 2015, non sarà sottoposta infatti alla stessa fiscalità e alla stessa normativa in materia di finanziamenti della «creazione francese», a cui sono soggette invece le tv transalpine. Una semplice manovra? «L'Europa rappresenta un grosso mercato e Amsterdam è in una posizione centrale», ha spiegato Hastings. Quanto alla creazione francese «vogliamo sostenere la produzione con la creazione di nuove serie tv in Francia. L'idea - ha detto - è di investire in produzioni locali adatte ad un mercato globale».