Partecipo a questo master grazie ad una borsa di studio messa in palio dal Corriere della Sera.
Avete presente la seneggiatura classica dei film per ragazzi di metà anni '90? Il baby-nerd che a causa del classico problema di alimentazione al computer viene catapultato dentro lo schermo e scopre una vita parallela? E' quello che è successo a me con la School.
Non solo l'opportunità di scoprire l'ordine nascosto attorno a cui si muove e cresce quel mare magnum che è internet, non solo l'how to del mondo startup, le regole - semplici quanto inafferrabili al di qua del monitor - attorno a cui tutto ruota: questo, almeno, è quello che ci si aspetterebbe da un buon master con dei buoni professori. Ma la School è un master senza professori. Dietro la scrivania su passano la staffetta le storie e le idee che stanno cambiando la rete. L'unico e l'irripetibile di quest'esperienza è la possibilità di vedere le facce, chiedere, rubare, scorgere il domani negli occhi di chi oggi ha in mano i capi di quei lunghi fili intrecciati che chiamiamo web.
Sì, poi ci sono i fantastici tutor, i progetti, il laboratorio vero e proprio, e il "metodo", il vero tormentone di tutto il master (tipo i vecchi sistemoni per vincere al superenalotto), ma questo è tutt'un altro... post: alla prossima puntata!