Internet of Things e i pericoli per la sicurezza
L'Internet of Things è solo agli albori di una crescita che si preannuncia dilagante. Le stime pubblicate da Bi Intelligence, il gruppo di ricerca della società Business Insider, parlano di un mercato che raggiungerà il valore complessivo di 24 miliardi di euro entro i prossimi 5 anni, contro i 2,5 miliardi conteggiati nel 2014. Lo studio non si è limitato a calcolare proiezioni economiche sull'andamento dei mercati ma si è soffermato anche sui rischi che la crescita del sistema IoT porterà in dote. La preventivabile crescita esponenziale dei dispositivi gestiti da remoto tramite connessione web sarà terreno fertile per gli hacker, il sistema dovrà riorganizzare le proprie capacità di protezione, le aziende sono le realtà che rischieranno maggiormente.
I rischi nello specifico
Le aziende, dunque, sono da considerarsi a maggior rischio di episodi di pirateria informatica. La ragione non è di natura strutturale. Le società private, infatti, detengono una mole di dati e informazioni che, inevitabilmente, attraggono gli hacker; Internet of Things diventa un elemento di vulnerabilità per le imprese e un terreno fertile per i pirati informatici, soprattutto se si considera che le attività commerciali sono sempre più aperte a nuovi investimenti in web marketing ma non fanno lo stesso per la sicurezza.
Per proteggersi, le aziende devono cercare di ridurre fin quanto possibile la mole di dati raccolti, e cifrare i restanti. È importante gestire al meglio l'intera procedura di messa in sicurezza. I dispositivi a rischio hackeraggio devono essere concepiti fin dalla loro produzione come dotati di un sistema di sicurezza antipirateria e non richiedere ulteriori interventi di protezione da eseguire in fasi successive.
Importante è anche la modalità di gestione del personale addetto alla sicurezza. È sempre consigliabile, infatti, che vi sia una sola persona a occuparsi dell'intera procedura e non scorporare le responsabilità su più dipendenti.