Internet può attendere

Da Fabio1983
La campagna di Wired Italia e del suo direttore Riccardo Luna (Internet for Peace) è stata degna di nota. Ma a vincere alla fine è stato Liu Xiaobo, dissidente cinese. Va bene lo stesso. Non per altro, ma la Cina se vuole erigersi a leader mondiale deve comprendere l’importanza di alcuni valori. Scrive non a caso il Comitato per il Nobel:
Negli ultimi decenni, la Cina ha raggiunto importanti progressi economici difficilmente riscontrabili nella storia passata. Il paese ha ora la seconda economia più grande del mondo, centinaia di milioni di persone sono state strappate dalla povertà. La voglia di partecipare alla vita politica del paese è anche aumentata.
Il nuovo status della Cina deve portare a un maggior grado di responsabilità. La Cina sta violando alcuni accordi internazionali che ha sottoscritto, così come alcune norme adottate dallo stesso paese per i diritti politici. L’articolo 35 della costituzione cinese stabilisce che «I Cittadini della Repubblica popolare cinese hanno libertà di parola, di stampa, di associazione, di manifestare e di protestare». Nella pratica, però, queste libertà sono state negate ai cittadini cinesi (via il Post).

Internet ha fatto tanto in questo senso (anche in Cina, nonostante le restrizioni imposte dalle autorità locali) e farà sempre di più in futuro. Non c’è fretta per il premio.

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