“Al momento il Ministero resta in attesa di conoscere gli esiti della gara d’appalto e di poter quindi esaminare la relativa progettazione esecutiva, unitamente alle varie relazioni geologiche, allo scopo di verificare, ai sensi della Parte II e III del Codice dei beni culturali, la compatibilità delle opere proposte con gli indubbi valori culturali e paesaggistici richiamati dall’onorevole interrogante e meritevoli di salvaguardia”.
“Il Ministero, attraverso l’operato della propria Soprintendenza, non ha rilasciato alcun provvedimento autorizzatorio definitivo, ma solo un parere preliminare favorevole a condizione che siano recepite nel progetto esecutivo precise prescrizioni ed in particolare: che vengano predisposte, in sede di progettazione esecutiva, una congrua indagine geologica che garantisca l’integrità del patrimonio culturale interessato dal progetto, nonché un’approfondita indagine archeologica; che siano prodotte adeguate foto simulazioni che evidenzino le caratteristiche dell’intervento relativamente alle aperture dei varchi carrabili nelle mura storiche, alla sistemazione a verde del cosiddetto parco, ai vani delle uscite degli ascensori”.
“Le mura post medievali di via del Cammino Nuovo non sono interessate da vincoli, ma poiché si tratta di opere pubbliche ricadenti nell’ambito delle norme di cui agli articoli 95 e 96 del decreto legislativo n. 163 del 2006, é stata comunque attivata la procedura di valutazione preventiva che prevede la presentazione del progetto preliminare corredato dalla relazione per la valutazione dei rischi. Poiché la relazione ha evidenziato fondate probabilità di rinvenimenti di preesistenze sia relativamente alla prima frequentazione del sito (necropoli di età romana) che nelle fasi successive, caratterizzate dalla sovrapposizione delle opere di fortificazione realizzate dal XIII al XVIII secolo, la Soprintendenza archeologica di Cagliari ha espresso il proprio nulla osta al progetto preliminare condizionandolo alla prosecuzione, in sede di progetto esecutivo, delle verifiche archeologiche ai sensi degli articoli 95 e 96 del decreto legislativo n. 163 del 2006, da effettuarsi sulla base di un apposito accordo con l’Amministrazione civica per disciplinare le forme di coordinamento e di collaborazione così come stabilito dal comma 7 del medesimo articolo 96, nonché alla individuazione, nel medesimo progetto, di somme da destinare a ricerche specialistiche, restauri, apparati didattici, oltre ad idonei spazi per la conservazione ed i trattamenti preliminari dei reperti eventualmente rinvenuti”.
In ultimo:”Non sono state rese autorizzazioni definitive, nel presupposto che la situazione risulta tuttora sotto controllo”.
Il senatore Cotti si è dichiarato parzialmente soddisfatto della risposta, che però fornisce un quadro esauriente e certifica l’assenza di un’autorizzazione definitiva per la realizzazione delle opere. Così in conclusione il senatore cinquestelle Roberto Cotti: “Resto convinto – tanto più dopo aver udito la risposta del sottosegretario Barracciu – che le mura di Cagliari possano essere diversamente conservate, valorizzate e rese fruibili senza metterne a rischio l’esistenza con parcheggi multipiano, opere inutili e faraoniche, invasive, pericolose e contraddittorie, soprattutto se rapportate alla candidatura della città di Cagliari a Capitale europea della cultura”.