Intervista a Bruno Brindisi

Creato il 08 luglio 2010 da Blogatuasorella

GLI AUTORI DI NERONAPOLETANO

Bruno Brindisi nasce a Salerno il 3 giugno 1964. Appassionato di disegno da sempre, comincia a lavorare in modo semiprofessionale nel 1983, quando dà vita, insieme ad altri, all’ormai nota Scuola Salernitana e alla rivista amatoriale Trumoon. L’inizio vero e proprio della sua attività professionale come disegnatore di fumetti però è il gennaio 1988, quando comincia la sua collaborazione con lo studioOn Mollo M di Francesco Coniglio, che in seguito diventerà Edizioni ACME, realizzando una decina di storie libere di genere horror per le testate Mostri e Splatter. Contemporaneamente iniziano i suoi contatti con la Sergio Bonelli Editore, esordendo, nel Novembre 1990, suDylan Dog n. 51.
Tra il 1992 e il 1994 realizza tre episodi della serie Bit Degenerationper la rivista L’Eternauta della Comic Art (storie riprese, nel 1995, per il mercato americano sulla rivista Heavy Metal), mentre, per la casa editrice Universo, sulla testataIntrepido Nuova Serie, disegna i primi episodi della serie metropolitana Billiteri su testi di Giuseppe De Nardo. Dal 2005 al 2006 Brindisi dà vita, su testi di Patrick Weber, al personaggio Alexis Novikovper le edizioni francesi Les Humanoïdes Associés. Per Sergio Bonelli Editore oltre a Dylan Dogrealizza storie per TexNick RaiderBrad Barron e Martin Mystére.

CS – Raccontaci il tuo Neronapoletano… come hai vissuto quest’esperienza?

Sono stato probabilmente il primo ad essere coinvolto nel progetto, avendo dovuto fare lo studio dei personaggi principali. Quando Mario Punzo lanciò l’iniziativa ne fui entusiasta, e anche il soggetto di Sergio Brancato ed il paragone Napoli-Medea lo trovai una grande idea. Alla fine sono bastate un paio di mail, un paio di telefonate e la sferza di Mario per riuscire a portare a termine il lavoro in tempo utile.

CS – Come consideri, nell’attuale panorama del fumetto italiano, un’operazione come questa?

Fumetti a più mani ne sono stati fatti tanti, la peculiarità di NeroNapoletano è “l’unità di luogo”, è una sorta di catalogo, o celebrazione, o voglia di fare qualcosa tutti assieme noi campani, perchè ormai di “scuola campana” si parla, anche se tutti sanno, e Mario è il primo a riconoscerlo, che il germe, o il virus,  nasce a Salerno.

CS – Dopo Neronapoletano, cosa ti aspetta? In quali progetti sei o sarai coinvolto?

Sono al lavoro contemporaneamente su Dylan Dog e Tex, scendo dal maggiolino e salgo a cavallo, smonto da cavallo, non mi ricordo dove ho parcheggiato il maggiolino…è una  vitaccia, speriamo che duri.


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