Oggi parliamo con Caterina, curatrice di "The art post blog", un punto di riferimento per chi chi voglia conoscere un artista emergente o sapere quali sono le mostre più interessanti da vedereVorrei che per cominciare ti presentassi, chi sei, quali studi fai o hai fatto, quando e perchè hai iniziato a scrivere il blog, e qual è lo scopo, la missione, il fine che ti sei prefissata diventando blogger.
Buongiorno a tutti i lettori di Art’esplorando! Mi chiamo Kate e sono l’autrice di The ART post Blog, fondato nell’Aprile del 2013 e che da allora è diventato da semplice blog che curavo nei ritagli di tempo alla mia principale attività.Sono laureata in Storia dell’arte e ho lavorato in alcuni dei principali musei e istituzioni culturali italiani, occupandomi principalmente di attività inerenti alla comunicazione rivolta ai visitatori e ad assisterli nelle loro esigenze durante la loro visita. Quindi ho ricoperto molti ruoli: sono stata una guida, ho collaborato con gli insegnanti per la creazione di percorsi specifici all’interno delle collezioni, mi sono occupata di ufficio stampa e di allestimenti di mostre ed eventi. Ad un certo punto, però, mi sono accorta che il mondo dell’arte e museale non era abbastanza presente nel web e in particolare non raggiungeva quel pubblico che ha più dimestichezza con un mouse e un Pc piuttosto che con il depliant di una mostra.Ho fatto qualche ricerca e ho creato il blog che io stessa non ero riuscita a trovare in rete!The ART post Blog nasce proprio per parlare di arte in modo semplice e diretto, aiutando gli artisti, le gallerie, i musei e tutto il mondo che ruota intorno all’arte a farsi trovare in quello che è diventato il luogo maggiormente frequentato da tutti gli abitanti del mondo, ovvero il web.
Qual è il tuo rapporto, il tuo approccio con il luogo per eccellenza che custodisce le opere d'arte, cioè il museo: sei più da "turistodromo" o preferisci piccoli musei poco frequentati e quale ti sentiresti di consigliare ai lettori di Art'esplorando.
Amo i Musei, che siano grandi o piccoli poco importa. Sono il luogo in cui si conserva la memoria di un paese, di un popolo, di culture e tradizioni che si sono mescolate e stratificate e che ci hanno portato dove ci troviamo ora (nel bene e nel male!). Per vicinanza geografica, spesso vado a Venezia per visitare il Palazzo Ducale oppure alle Gallerie dell’Accademia, dove le file all’ingresso non mancano, ed è sempre una grande emozione ammirare le opere di Giorgione, Tiziano, Tintoretto, del Veronese e di tutti gli artisti che nel corso dei secoli sono sbarcati in laguna.Tuttavia, a volte vi sono dei musei poco frequentati e che meriterebbero una visita. Per rimanere a Venezia vale la pena visitare il Museo della Fondazione Querini Stampalia, che rappresenta una delle testimonianze di casa-museo più importanti d’Europa. Se, invece, si vuole uscire da Venezia a Possagno, in provincia di Treviso, la Gipsoteca Canoviana è la testimonianza più commovente del lavoro profuso dal Canova nelle sue opere. Le centinaia di gessi qui conservati dimostrano come le meravigliose statue dell’artista non nascessero dalla lavorazione diretta e intuitiva del marmo, ma dopo uno studio metodico e di grande precisione.
Che rapporto hai con le mostre? oggi spesso diventano eventi mediatici molto pubblicizzati, ma alla fine di poca sostanza. Quali sono le mostre che preferisci e se vuoi fai un esempio di una in particolare che ti ha colpito.
Amo andar per mostre, che sono l’occasione per riflettere su aspetti spesso poco conosciuti di un artista o di un periodo storico. Recentemente sono rimasta molto colpita dalla mostra che il Palazzo Reale di Milano ha dedicato a Klimt. E’ stata l’occasione per scoprire i dettagli della formazione di questo grande artista e del percorso personale e professionale che l’hanno portato a modificare il suo stile fino a diventare il Klimt che tutti conoscono.
Se fossi il ministro dei Beni Culturali e il Presidente del Consiglio ti desse carta bianca, quale sarebbe il tuo primo provvedimento?
Il ruolo di Ministro dei Beni Culturali è difficile e sempre carico di troppe aspettative!Comunque, se per assurdo fossi chiamata a ricoprire questo ruolo, chiamerei immediatamente a Roma i Soprintendenti e chiederei a loro di redigere una lista di urgenze e necessità, perché alla fine sono loro a doversi occupare in prima persona della tutela del nostro patrimonio artistico e si trovano “in trincea” ad affrontare ogni giorno piccole e grandi battaglie.
Cosa proporresti di leggere a una persona che si avvicini per la prima volta alla storia dell'arte? un testo scolastico, un saggio, una monografia...
La prima cosa che consiglio è di andare a vederle le opere d’arte, nelle Chiese, nei Musei, alle Mostre. La curiosità e la sete di conoscere dal vivo è il miglior punto di partenza. Per gli approfondimenti ci sono ancora gli ottimi manuali di storia dell’arte di Bertelli e Briganti, che io stessa ho utilizzato al Liceo, all’Università e che tutt’ora sono un valido supporto. Dopo questi credo che dal Catalogo di una Mostra alle guide on-line tutto vada bene.
Arriva il Diluvio Universale e tu hai la possibilità di mettere qualche opera d'arte nell'arca di Noé, quali sceglieresti?
Sicuramente un’opera per ogni epoca storica. Sarebbe difficile scegliere cosa portare e cosa lasciare all’azione distruttrice del Diluvio però!Certamente non dovrà mancare un pezzetto della Cappella Sistina di Michelangelo e “L’Uomo Vitruviano” di Leonardo. I massimi esempi, a mio parere, dell’arte RinascimentaleSicuramente porterei anche una Galleria fotografica, in modo da conservare la memoria di ciò che non si potrebbe salvare.
Con quale artista (anche non più tra noi!) ti sentiresti di uscire a cena o a bere qualcosa? e perchè?
Aperitivo, anzi Spritz, con Tiziano per chiedergli come fosse strutturata la sua bottega e quali fossero i suoi allievi migliori.Cena con Giorgione per farmi spiegare il vero significato della sua “Tempesta” esposta oggi alle Gallerie dell’Accademia di Venezia e per farmi raccontare aneddoti sui suoi rapporti con gli artisti del tempo e soprattutto con Tiziano.Fine serata con Artemisia Gentileschi per chiedergli quali difficoltà e soddisfazioni incontrasse una donna artista nel suo tempo.
Oggi in TV e alla radio non c'è molta arte, e cultura in generale. Tu cosa consiglieresti di guardare (o ascoltare) al lettore di Art'esplorando. Può anche essere un programma non prettamente d'arte, ma al cui interno ci sia un'approfondimento artistico. In onda ora, ma anche nel passato(ovviamente valgono anche le web-tv).
Il mio punto di riferimento televisivo per l’Arte è SkyArte, che è anche il solo canale italiano che mette in onda programmi d’arte di alta qualità.
In un ipotetico processo alla storia dell'arte tu sei la difesa, l'accusa è di inutilità e di inadeguatezza ai nostri tempi, uno spreco di tempo e di soldi. Fai un'arringa finale in sua difesa.
La conoscenza della storia dell’arte permette di comprendere le origini dell’uomo e quali siano le sue primarie esigenze e desideri.La prima attività che ha distinto l’uomo dagli animali è stata la comunicazione e prima ancora della scrittura la prima forma di diffusione del pensiero e delle idee è stata l’arte, ovvero la pittura rupestre. L’Arte quindi non è inutile e neppure inadeguata, perché è insita nell’essere umano.
Concluderei con una bella citazione sull'arte, quella che più ti rappresenta!
“L’arte è questo: scappare dalla normalità che ti vuole mangiare”. Stefano Benni – Margherita dolcevita - 2005
Grazie ancora a Caterina per la sua disponibilità. Scoprite anche voi http://www.theartpostblog.com/Alla prossima intervista ...