Intervista a Cisco (integrale)

Creato il 09 febbraio 2013 da Mandolinif @MandoliniF

Il temibile Cisco

CiscoCarlino

Ciao Cisco, è da un po’ che non venivi da queste parti ma in passato ci hai abituati molto bene, hai un attaccamento particolare verso le Marche?
“Assolutamente. Anzitutto è una terra molto simile alla mia ed offre paesaggi magnifici dalle spiagge alle colline dell’interno. Poi negli anni grazie all’amicizia con i fratelli Severini [la Gang n.d.r.], che per me sono come dei fratelli maggiori, il legame è diventato fortissimo. Ricordo concerti in luoghi sperduti ma spettacolari e caratteristici. È davvero come tornare a casa.”

Riprendendo un vecchio titolo di un album dei Modena City Ramblers con questo tour dal nome “Indietro Popolo” ci riporti un po’ tutti a casa.
Sì in maniera tristemente ironica è così. Partendo dalle mie canzoni da solista arrivo fino ai MCR per cercare di raccontare un ventennio, 1992-2013, che non corrisponde solo alla mia carriera artistica ma anche ad una fase in cui in questo paese sembra non esser cambiato nulla.

E le canzoni che ci suonerai?
Beh il repertorio è fatto perlopiù da vecchi pezzi dei Modena. È un modo per recuperarle e al contempo parlare di temi duri (come quello della crisi attuale, da cui parte lo show) in maniera ironica, agile e fruibile.

Tornando invece al presente, dopo aver pubblicato tre album da solista si è un po’ più temibili?
[Ride n.d.r.] Lo scherzo del temibile Cisco l’abbiamo voluto portare avanti con tanta autoironia, anche perchè vedendomi grande e grosso magari incuto timore alle persone quando invece non ce ne sarebbe motivo. Per quanto riguarda i dischi devo dire di sentirmi arrivato e di aver chiuso una fase della carriera.

Non vedremo più Cisco?
No, no. È solo che questi primi tre cd solisti derivano da una forte esigenza cantautorale di raccontarsi. Ho usato metodi di scrittura, composizione e registrazione diametralmente opposti a quelli dei tempi dei MCR. Ora dopo la triade iniziata nel 2006 con “La Lunga Notte”, “Il Mulo” e conclusasi l’anno scorso con “Fuori i secondi” non so ancora dove andrò ma sento che questa fase è esaurita.

Una piccola anticipazione?
Diciamo che già al Decibel sentirete un sound molto più folk-rock…

Francesco Mandolini
l’articolo appare (in versione ridotta e orribilmente rimaneggiata) sul Resto del Carlino del 09/02/2013


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