Intervista a clio jb

Creato il 25 maggio 2015 da Linda Bertasi @lindabertasi

Ciao Clio, benvenuta nel mio blog. Partiamo dal tuo pseudonimo. Perché questa scelta letteraria?
Ti devo confessare che non vedevo l’ora di rivelare il motivo di questa scelta particolare.Nasce tutto quando avevo 21 anni, età in cui ho iniziato ad utilizzare le email e i social, quindi parliamo del lontano 2000.Avevo esigenza di un Nickname e avendo avuto soltanto e sempre auto di modello Clionon potevo non includerla nel mio Nick, mentre per Jbil motivo è ancora più singolare.La mia prima Clio, era uno dei primi modelli della serie, ricordo che nella targa che le ultime due lettere erano proprio JB. Avevo una compagnia dove tutti sapevano che ero e sono tutt’ora l’unico essere umano che si ubriaca con due dita di vino. Perciò quando notarono che avevo il nome di un Whisky nella targa proprio io che sono astemia non smisero per parecchio di prendermi in giro.Ed ecco svelata la storia del mio nick , Clio Jb.Mi accompagna da allora nella miavita virtuale in rete. Scelgo di pubblicare con questo nome piuttosto che col mio nome vero , perché come Clio è come se mi spogliassi dai panni della mamma e della moglie e vestissi quelli della scrittrice che entra ed esce dalle vite dei suoi personaggi.
Il diploma di Tecnico della gestione Aziendale e l’impiego come contabile in un’azienda che si occupa di certificazione di qualità. Dove trovi il tempo per scrivere?
Bella domanda, me lo chiedo sempre anch’io.Lavoro part-time, quindi nella “pausa” tra lavoro l’uscita della figlia dall’asilo mi ritaglio un oretta per scrivere, oppure la notte. (energie permettendo) ma la mia mente vive continuamente tra le nuvole, nel senso che ogni tanto mi imbambolo osservando le scene di vita quotidiana e provando ad abbinarle alla storia a cui stò lavorando. La prima cosa che faccio poi appena a casa è trascrivere sul mio “faldone” degli appunti che vaga per casa, carico di quaderni, fogli, tovaglioli su cuiannoto i pensieri.
Come nasce la tua passione per la scrittura e quando decidi di impugnare carta e penna?
Quando ero alle superiori, circa a 16 anni, avevo la passione per il disegno e “l’abbellimento” della Smemo, ne ho conservate alcune che hanno raddoppiato se non triplicato il loro volume. (complimentandomi con me stessa ancora oggi per la creatività).Avendo avuto un ‘infanzia particolare per problemi di famiglia, per le grandi responsabilità che ho dovuto caricarmi sulle spalle alcune cose mi sono mancate. Come per esempio essere una di quelle “ belle “ ragazze sempre al centro dell’attenzione e che disinvolte flirtavano tra fila di ragazzi che gli facevano il filo appena queste mettevano piede nelle “compagnie” che sostavano svolgiate ai giardini o nelle piazzette.Colpa della mia timidezza e della mia classica insicurezza adolescenziale rimanevo un po’ in disparte con le mie tre amiche di turno.Ma la mia fantasia non si fermava, volevo tanto provare almeno per una volta, cosa voleva dire essere una di loro. Così mi misia fantasticare, fino a quando un giorno la mia mano seguì lo scorrere dei miei pensieri creando quelle storie che ancora oggi riposato sul mio diario che conservo nel comodino.Forse un giorno potrei riscriverle e pubblicarle, chissà, ho imparato che nella vita non si può mai dire ed infatti la strada mi ha condotta altrove, fino a quando nel 2008 in Tunisia conobbi Diego Galdino.Io e mio marito immediatamente ci trovammo davvero bene con lui e sua moglie, simpatico e sognatore, con una sensibilità e un senso dello humor che ti coinvolgeva. Allorami fece capire che quello che feci a 16 anni fu importante e che se ci credevo potevo farcela. Dimostrandomi che se un barman può essere anche uno scrittore potevo trovare anch’io il tempo per coltivare e sognare sui fogli bianchi. Così nel 2009 iniziai a pensare a che genere di romanzo mi sarebbe piaciuto leggere, nel frattempo arrivò mia figlia e questo progetto mi distrasse un po’ dai pensieri della gravidanza. Ripresi a scrivere nel 2011.Ma solo nel 2012 dopo averlo riscritto per due volte, il testo trovò la sua giusta nota. Comunque ancora oggi con Diego siamo rimasti amici e gli auguro tutto il successo che merita.
Quali sono i tuoi autori preferiti e qual è il libro dal quale non ti separeresti mai?
Adoro Laurell K Hamilton, J. R.Ward, Cassandra Clare. Ma in assoluto amo il modo di scrivere della Ward, un vero genio.Devo dire però che il mio vero amore sono i romanzi rosa storici, ambientati nel periodo Regency, in particolare le autrici Nicola Cornick e Nicole Jordan,Kasey Michaels. Adoro l’atmosfera dei balli, i nobili dell’aristocrazia inglese belli e sempre perfetti che contravvengono alle rigide regole dell’etichetta per rincorrere la passione e l’amore.Ne leggo parecchiee ogni volta mi lasciano col cuore palpitante e sognante, un giorno mi piacerebbe scriverne uno.
Nel 2014 esordisci con il romanzo urban-fantasy “Il cerchio di Numen – il fuoco dell’Eares” .Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Troveranno una trama complessa,(non son capace di fare le cose semplici), ho voluto imprimere più dettagli e particolari possibili di ogni personaggio, le emozioni , i pensieri le loro vite.Ho cercato di esaltare l’istinto che guida le nostre azioni quando si parla di amore e passione, senza risparmiarmi nelle scene amorose. Ma non solo per i protagonisti, ho voluto dare importanza e spessore ad ogni personaggio, in modo che ogni lettore possa trovare il proprio preferito.

Questo libro appartiene a una saga, perché questa decisione?
Perché tendo ad affezionarmi ai personaggi dei romanzi, e l’idea di non sapere cosa faranno “dopo”, cosa riserva il futuro per loro e come evolverà la storia mi rattristava. Un po’ come quando finì di leggere Harry Potter, mi misi a piangere come una bambina che era stata abbandonata da un amico caro.Essendo poi una trama complessa volevo dare spazio a tutti i personaggi e variare per ogni libro i protagonisti sempre legati da una storia comune.
Qual è stato l’input per questo romanzo?
Amo il concetto dell’intreccio delle vite di perfetti sconosciuti, che ogni giorno indossano delle “maschere” quando sono in mezzo alla gente, il tutto unito al mito delle “parche” che mi ha sempre affascinato, tre entità con il potere di dominare sul destino degli umani. Amando la storia e i miti ho pensato di trarre ispirazione da questo e poi sviluppare una storia che abbia tutti i punti che ritenevo indispensabili per un romanzo.Amore, passione, azione, lotta , dolore, avventura e fantasy.
Quali tematiche affronti al suo interno e quale messaggio vuoi trasmettere al lettore?
Il messaggio principe è che nulla è mai come sembra, non dovremmo mai fermarci alle apparenze, che ogni uno di noi ha un percorso di vita che dobbiamo fare e che spesso è inutile opporci o tentare di ribellarci, il nostro futuro è l’insieme delle nostre azioni che fanno di noi quello che siamo.
Hai partecipato con questo romanzo al concorso indetto da Marcelli Editori e sei riuscita ad entrare nella rosa dei finalisti. Cosa ricordi di questa esperienza?
Per me tutto questo ancora è un sogno, sono incredula di esser riuscita a completare il romanzo, e sono ancora più incredula di averne in cantiere tre e trovare sempre più facile e spontaneo scrivere.Dopo una vita e un infanzia particolare e difficile, scoprire per me di possedere questo talento e di riuscire ad emozionare, mi riempie di orgoglio e mi commuovo ogni volta che qualcuno mi fa i complimenti per il mio lavoro.
Il tuo romanzo ha esordito in self-publishing. Cosa pensi di questa nuova tendenza che ormai raccoglie moltissimi autori?
Penso che l’editoria italiana dovrebbe fare più scouting tra gli autori Self, per trovare nuovi talenti e nuove leve che gettino sul mercato editoriale italiano una nuova veste che attiri anche lettori stranieri. Invertendo la tendenza di avere sugli scaffali serie di libri di autori Americani e stranieri.Penso che ci siano autori e autrici favolose nel popolo dei self che affrontano da soli un duro lavoro, investendo tempo e fatica cercando di far sentire la propria voce.Mi auguro che chi ha le carte in regola e talento venga scoperto dalle grandi CE al più presto.
Hai qualche altro progetto in cantiere di cui vuoi metterci a parte?
Al momento stò lavorando al seguito del “Fuoco dell’Eares”, quindi il secondo volume della saga.Ma in contemporanea sto portando avanti un primo volume di una nuova serie del genere Distopico – Thriller e un romanzo del genere Romance.Non so quando vedranno la luce, ma spero comunque presto perché vorrà dire che il mio sogno di diventare una scrittrice a tempo pieno si sarà realizzato.
E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!
Grazie a te Linda e congratulazioni per i tuoi romanzi che trovo bellissimi!
Per seguire Clio  CLIO  JB
 

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :