Intervista a cura di Alessandro Bagnato a colei che ha fatto della cultura, la sua arma di vita. Intervista ad Elvira Tonelli. 1. Ciao Elvira e benvenuta nel mio blog, vuoi presentarti ai miei lettori? Parlaci di te come persona Cosa dirvi di me? Sono una persona normalissima che ama tantissimo leggere e scrivere. Sono laureata in Scienze Politiche e mi ha sempre affascinato il mondo giornalistico, ma mai avrei pensato un giorno di farne parte. Invece, eccomi qua!! Mi definisco piuttosto riservata, forse troppo, e mi “scopro” piano piano e solo con chi reputo degno di fiducia. Mi sono sposata lo scorso ottobre e ora, con mio marito, vivo a Verzuolo, nel Saluzzese. Mi piacerebbe disporre di più tempo libero per dedicarmi alle mie passioni, ma tra lavoro e casa non è possibile… 2. Elvira, ho avuto modo di leggere il tuo “background” e devo dire che è a dir poco fantastico. Prima di passare alle successive domande, vorrei complimentarmi con te per la crescita professionale che hai ottenuto negli anni e per i successi che hai riscosso. Ti sei laureata nel 2007 in Scienze Politiche? Ci parleresti di questa tua esperienza nel mondo universitario? Ci daresti una tua opinione in merito alla situazione odierna delle università italiane? Cosa consiglieresti di fare a chi si è appena preso il diploma di maturità? L’università è il valico giusto per accedere al mondo del lavoro? Nel 2005 ho acquisito la laurea triennale in Scienze Politiche nella sede di Cuneo della Facoltà e nel 2007 quella magistrale a Torino. Sono contenta del percorso scolastico e dei risultati conseguiti, anche se ammetto che gli ultimi due anni sono stati piuttosto impegnativi e faticosi, sia per la mole di studio sia per il tragitto che, quasi giornalmente, dovevo compiere tra Cuneo e Torino. Ho, infatti, deciso di fare la “studente pendolare”. Come dicevo sono soddisfatta, ma attualmente non so cosa consiglierei a chi si è appena diplomato. Mi guardo intorno e vedo una situazione critica ovunque, non noto più differenze tra chi è solo diplomato e chi è anche laureato, per cui mi troverei davvero in difficoltà a dare un qualche consiglio. L’unica cosa che mi sento di dire è che, se uno ha la possibilità economica e la voglia di studiare, può frequentare l’università per aumentare e migliorare la propria cultura, quindi per interesse personale, ma pensare che con una laurea il mondo del lavoro è migliore, beh… questo non è affatto vero, purtroppo!! 3. Dopo l’esperienza all’Università, hai svolto uno stage a Grp Televisione che ti ha permesso di entrare nel circuito del giornalismo. Ci parleresti di questa tua esperienza? Cosa ha lasciato in te questo periodo della tua vita? Quella di Grp è stata davvero una esperienza entusiasmante. Non ho guadagnato nulla (come nella maggior parte degli stage, anche questo era non retribuito), ma ho imparato tanto e ho conosciuto delle persone fantastiche!! Si lavorava bene, ma sempre con il sorriso sulle labbra!! Qui ho imparato le nozioni basilari della comunicazione televisiva, ho imparato a montare i servizi con appositi programmi, sino a giungere, nell’ultimo periodo a condurre il telegiornale in diretta!! Non ti dico la soddisfazione di vedermi in tv!!! Quindi, come avrai capito, questo periodo mi ha lasciato tanto… E, ancora adesso, ripensandoci, ne sento nostalgia!! 4. Successivamente, hai lavorato nello stesso ambiente, ossia, quello giornalistico e precisamente nell’emittente Radio Stereo 5. Ci parleresti anche di questa tua esperienza? Di cosa ti occupavi all’interno della Radio? Cosa ha lasciato in te questa esperienza? Qui è iniziato un altro periodo della mia vita lavorativa. Sempre nell’ambito giornalistico, ma completamente diverso, come ambiente e come lavoro. La radio ti permette di esprimerti “di nascosto”. La gente sente la tua voce, ma non ti vede e questo, per certi aspetti, può essere di aiuto. Qui, comunque, ero addetta di redazione ed essendo una emittente di informazione, mi occupavo di realizzare le varie edizioni dei giornali-radio della giornata, e i vari format (trasmissioni dedicate a enti, associazioni, ecc.). Poi c’era un aspetto che mi piaceva molto meno, e cioè il marketing, la vendita di spazi pubblicitari. Ho fatto anche quello. 5. Nel 2010 hai pubblicato il libro “In fondo si può essere felici” edito da Statale 11. Ci parleresti di questo tuo libro? Qual è l’intreccio che fermenta la storia di questo tuo libro? Dov’è ambientato? Su chi hai intrecciato la storia? Perché decidesti di scriverlo? Ci parleresti della scelta del titolo e della copertina per questo tuo libro?
Intervista a colei che ha fatto della cultura, la sua arma di vita -
Creato il 16 luglio 2012 da Ale27 @alessandrobagn1Intervista a cura di Alessandro Bagnato a colei che ha fatto della cultura, la sua arma di vita. Intervista ad Elvira Tonelli. 1. Ciao Elvira e benvenuta nel mio blog, vuoi presentarti ai miei lettori? Parlaci di te come persona Cosa dirvi di me? Sono una persona normalissima che ama tantissimo leggere e scrivere. Sono laureata in Scienze Politiche e mi ha sempre affascinato il mondo giornalistico, ma mai avrei pensato un giorno di farne parte. Invece, eccomi qua!! Mi definisco piuttosto riservata, forse troppo, e mi “scopro” piano piano e solo con chi reputo degno di fiducia. Mi sono sposata lo scorso ottobre e ora, con mio marito, vivo a Verzuolo, nel Saluzzese. Mi piacerebbe disporre di più tempo libero per dedicarmi alle mie passioni, ma tra lavoro e casa non è possibile… 2. Elvira, ho avuto modo di leggere il tuo “background” e devo dire che è a dir poco fantastico. Prima di passare alle successive domande, vorrei complimentarmi con te per la crescita professionale che hai ottenuto negli anni e per i successi che hai riscosso. Ti sei laureata nel 2007 in Scienze Politiche? Ci parleresti di questa tua esperienza nel mondo universitario? Ci daresti una tua opinione in merito alla situazione odierna delle università italiane? Cosa consiglieresti di fare a chi si è appena preso il diploma di maturità? L’università è il valico giusto per accedere al mondo del lavoro? Nel 2005 ho acquisito la laurea triennale in Scienze Politiche nella sede di Cuneo della Facoltà e nel 2007 quella magistrale a Torino. Sono contenta del percorso scolastico e dei risultati conseguiti, anche se ammetto che gli ultimi due anni sono stati piuttosto impegnativi e faticosi, sia per la mole di studio sia per il tragitto che, quasi giornalmente, dovevo compiere tra Cuneo e Torino. Ho, infatti, deciso di fare la “studente pendolare”. Come dicevo sono soddisfatta, ma attualmente non so cosa consiglierei a chi si è appena diplomato. Mi guardo intorno e vedo una situazione critica ovunque, non noto più differenze tra chi è solo diplomato e chi è anche laureato, per cui mi troverei davvero in difficoltà a dare un qualche consiglio. L’unica cosa che mi sento di dire è che, se uno ha la possibilità economica e la voglia di studiare, può frequentare l’università per aumentare e migliorare la propria cultura, quindi per interesse personale, ma pensare che con una laurea il mondo del lavoro è migliore, beh… questo non è affatto vero, purtroppo!! 3. Dopo l’esperienza all’Università, hai svolto uno stage a Grp Televisione che ti ha permesso di entrare nel circuito del giornalismo. Ci parleresti di questa tua esperienza? Cosa ha lasciato in te questo periodo della tua vita? Quella di Grp è stata davvero una esperienza entusiasmante. Non ho guadagnato nulla (come nella maggior parte degli stage, anche questo era non retribuito), ma ho imparato tanto e ho conosciuto delle persone fantastiche!! Si lavorava bene, ma sempre con il sorriso sulle labbra!! Qui ho imparato le nozioni basilari della comunicazione televisiva, ho imparato a montare i servizi con appositi programmi, sino a giungere, nell’ultimo periodo a condurre il telegiornale in diretta!! Non ti dico la soddisfazione di vedermi in tv!!! Quindi, come avrai capito, questo periodo mi ha lasciato tanto… E, ancora adesso, ripensandoci, ne sento nostalgia!! 4. Successivamente, hai lavorato nello stesso ambiente, ossia, quello giornalistico e precisamente nell’emittente Radio Stereo 5. Ci parleresti anche di questa tua esperienza? Di cosa ti occupavi all’interno della Radio? Cosa ha lasciato in te questa esperienza? Qui è iniziato un altro periodo della mia vita lavorativa. Sempre nell’ambito giornalistico, ma completamente diverso, come ambiente e come lavoro. La radio ti permette di esprimerti “di nascosto”. La gente sente la tua voce, ma non ti vede e questo, per certi aspetti, può essere di aiuto. Qui, comunque, ero addetta di redazione ed essendo una emittente di informazione, mi occupavo di realizzare le varie edizioni dei giornali-radio della giornata, e i vari format (trasmissioni dedicate a enti, associazioni, ecc.). Poi c’era un aspetto che mi piaceva molto meno, e cioè il marketing, la vendita di spazi pubblicitari. Ho fatto anche quello. 5. Nel 2010 hai pubblicato il libro “In fondo si può essere felici” edito da Statale 11. Ci parleresti di questo tuo libro? Qual è l’intreccio che fermenta la storia di questo tuo libro? Dov’è ambientato? Su chi hai intrecciato la storia? Perché decidesti di scriverlo? Ci parleresti della scelta del titolo e della copertina per questo tuo libro?
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