«Siamo al 9 gennaio 2000, ricordi Dino?»
«Non posso dimenticare. Da quel momento sono cominciati i miei guai. Avvertivo che attorno a me si faceva il vuoto. Il Parma mi cedette alla Lazio, nell’autunno del 2000, e là giocai pochissimo, perché in campo ci andavano soltanto gli uomini della Gea. Pensate che, fino a quel momento, ero un titolare in procinto di partecipare all’Europeo del 2000, e poi non venni mai più preso in considerazione. Ho disputato soltanto altre 66 gare in serie A, dal novembre 2000 al 2005: non vi pare molto strano?»
«Che spiegazione ti sei dato?»
«Semplice, avevo avuto il coraggio di gridare quello che pensavo. Quando si giocava contro la Juve, si sapeva che si partiva ad handicap. E adesso, a un po’ di anni di distanza, quasi tutto è venuto a galla.»
«Pensi di aver perso la Nazionale per un disegno dall’alto?»
«È così, ne sono sicuro. Altrimenti perché Nizzola e Zoff mi dissero che avrei saltato due partite e invece non fui più chiamato? Ero un titolare. E vado oltre: perché alla Lazio non trovai spazio?»
«Tu dai la colpa alla Gea?»
«La Gea piazzava i suoi giocatori e imponeva agli allenatori di mandarli in campo. Sono stato trattato malissimo dalla Lazio.»
Leggendo il libro GOCCE SU DINO BAGGIO all’ultimo capitolo che, non a caso, si intitola “L’ho pagata cara!” i lettori troveranno le risposte che cercano a questo stralcio di intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport nel maggio del 2006.
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