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Intervista a Emily Pigozzi, autrice di “Un qualunque respiro”, Butterfly edizioni

Creato il 30 settembre 2014 da Soleeluna

db39e19facfd305db46311272a885b861)   Ciao Emily, benvenuta nel nostro blog. Per me è un piacere ospitarti, racconteremo in seguito il motivo, per adesso vuoi presentarti al nostro pubblico?

Con molto piacere! Salve a tutti, sono Emily, scrivo di getto e d’istinto, per bisogno di farlo e ovviamente per puro piacere. Vivo in una piccola città, sono moglie e mamma e amo la lettura, la musica, i dolci, scarpe e borse, dormire e parlare di tutto…e tante altre cose piccole e grandi!

2)   Dicevo che è un onore ospitarti perché la pubblicazione del tuo romanzo io l’ho seguita dagli albori. Quando l’ho letto mi sono trovata immersa in uno scritto così denso di emozioni che ho faticato a staccarmene. Vogliamo raccontare qualcosa del romanzo anche ai nostri lettori? Di cosa tratta “Un qualunque respiro”?

Prima di tutto ti ringrazio, perché come ben sai gli scrittori in generale, e ancor di più gli esordienti, hanno bisogno di persone pronte ad aprire il cuore e a credere in loro. Un qualunque respiro è un pezzo di vita: mio, certo, dato che gli ho infuso il mio vissuto e un mare di emozioni, ma anche di tante donne con le quali sono venuta in contatto. Donne che affrontano una fase particolare della loro esistenza: la ricerca della maternità. E’ un libro però che racconta anche la storia d’amore di una coppia: non dalla conoscenza iniziale e dalle fasi dell’innamoramento, come spesso accade in letteratura, ma da un momento cruciale della loro relazione. Eliana e Alberto crescono, soffrono, si amano, si perdono e si ritrovano durante il viaggio più importante della loro vita, in un susseguirsi di tenerezza e dolore.

3)   Parli di un argomento molto difficile, la ricerca della maternità è un problema che affligge molte donne e che spesso viene affrontato nei romanzi. Tu lo fai senza drammi, usando una delicatezza che credo sia prerogativa davvero di poche persone. Come nasce questo romanzo? Perché hai scelto quest’argomento?

Dopo aver vissuto in prima persona ciò che questo viaggio comporta, e dopo esserne uscita provata ma felicemente vincitrice, ho continuato a rivivere dentro di me i sentimenti che avevo provato, come custodendoli, e da brava riflessiva cercando di convogliarli in una dimensione positiva. Una notte, dal nulla, d’istinto, è nato il titolo, salito a fior di labbra, e da lì le mie dita sono volate sulla tastiera per molte notti: era come se il romanzo fosse già scritto dentro di me, io dovevo solo seguire il flusso e comporlo, come una musica. Volevo che parlasse di un momento che per molte donne è cruciale, e che spesso viene vissuto in solitudine perché riguarda l’intimità più preziosa della coppia, e ancor prima il passaggio verso l’età adulta. Ho utilizzato volutamente un linguaggio semplice, diretto, e anche un pizzico di ironia che vorrei non far mancare mai nella mia vita.

4)   Chi sono i protagonisti del tuo romanzo? Quale il loro percorso all’interno della storia?

Eliana e Alberto sono due ragazzi semplici: poco più che trentenni, sposati da qualche anno, con un lavoro e una vita semplice, innamorati. Si conoscono, si supportano, insieme sono felici, eppure sarà il desiderio di un figlio a dare nuovi livelli al loro amore, arricchendolo di emozioni non sempre positive: è la voce di Eliana a sfogarsi, come con un diario o un’amica immaginaria, raccontandosi e al contempo costruendosi come persona scandagliando le paure e i dolori della sua vita, interrogandosi su ciò che vuole davvero. Intorno a lei e ad Alberto, suo rifugio e suo compagno nel senso più puro del termine, si muovono tante figure, che volutamente appaiono pennellate, come sullo sfondo proprio perché Eliana sta prima di tutto combattendo una battaglia con sé stessa, chiusa in un bozzolo di paure che pian piano diverranno coraggio e consapevolezza.

5)   Hai altre passioni oltre la scrittura?

Ovviamente il teatro: ho solcato i palcoscenici di tutta Italia apparendo in molte produzioni, per me si tratta di una seconda pelle. Ma amo moltissimo anche l’arte figurativa e la musica, e sono una onnivora lettrice e appassionata di moda e cultura vintage.

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6)   Ci lasci un passaggio del tuo romanzo?

 “Ci sentivo così distanti e così uniti insieme, in quel periodo.

Pronti a lottare, oppure a spezzarci.

Nervosi, pronti a recriminare il nulla. 

Terra arsa.

Dalla quale non nasce niente.”

7)   Come hai scelto il titolo?

Come dicevo, di getto. Il respiro è quanto di più naturale compiamo, senza sosta. Ma quando tendiamo a qualcosa di vitale che non si realizza, allora tutto diventa difficile e il respiro sembra sospendersi. Ecco ciò che si attende: un respiro qualunque che sia di nuovo naturale, che ci faccia sentire vivi.

8)   Com’è stata la tua esperienza di pubblicazione? E perché hai scelto la Butterfly edizioni?

Ottima devo dire, dato che quando ho mandato il romanzo alla Butterfly pensavo quasi più a un parere critico piuttosto che a una proposta di pubblicazione, che invece è arrivata e che naturalmente mi ha reso felicissima! Avevo casualmente conosciuto Argeta Brozi a un evento di letteratura mesi prima, e la sua gentilezza e professionalità mi avevano colpita, tanto che ho pensato subito a lei mentre scrivevo il romanzo. L’esperienza è più che positiva, è una realtà seria con un gruppo di lavoro molto forte.

9)   Se il tuo romanzo fosse una canzone, quale sarebbe la sua colonna sonora?

Sicuramente un brano rock intenso e spaccacuore, come quelli di Jeff Buckley: penso a Lover, you should’ve come over, o a Forget her…

10)  Progetti futuri? Dove può seguirti il pubblico?

Seguitemi sulla mia pagina face book, o a quella ufficiale di Un qualunque respiro, o ancora sui siti Butterfly e sul mio blog emilypigozzi.blogspot.com…spero tanto di poter ancora mettermi alla prova con un nuovo romanzo, diverso come storia ma sempre all’insegna dell’emozione e della poesia tutta al femminile. Mi raccomando, vi aspetto!

Grazie per questa chiacchierata, Emily!

Grazie a voi, un caloroso abbraccio ai lettori del blog!


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