Oggi vi propongo una nuova intervista all'autrice del romanzo L'ombra del sole, Eva Fairwald. In questo post potete leggere la mia anteprima del romanzo in questione: ANTEPRIMA
Ciao, grazie per questa opportunità, mi fa molto piacere rispondere a queste domande.Allora, Eva è il mio vero nome, mentre Fairwald l’ho inventato unendo la parola inglese “fair” cioè “chiaro” come i miei capelli e la parola tedesca “Wald”, che significa “bosco/foresta” che è il posto che amo di più… in tedesco perché è la mia lingua preferita. Ho scelto di cambiare il mio cognome perché quello vero è uno fra quelli in assoluto più diffusi in Italia ed è molto conosciuto anche nel mondo; poi anche perché voglio tenere separato ciò che riguarda l’ambito creativo e quello lavorativo, dove invece uso ovviamente il mio nome vero.
Parlaci della tua passione per la scrittura, quando è nata? Cosa rappresenta per te la scrittura?
Ho cominciato a scrivere in terza liceo in classe perché mi annoiavo molto ad ascoltare la mia professoressa di italiano e latino che ripeteva le stesse cose come un disco rotto. C’era chi disegnava, chi faceva il cruciverba, io ho iniziato a scrivere per svagarmi e passare il tempo. Oggi, a scuola e università concluse, la scrittura rappresenta ancora una valvola di sfogo, mi diverto molto a fare il demiurgo e a programmare la vita altrui.
Hai qualche genere preferito o qualche autore a cui ti ispiri?
Leggo un po’ di tutto in verità, anche se prediligo avventura, fantasy e storico. Devo dire di essere più urban fantasy nella scelta dei telefilm che nei libri, anche se sono una grande fan degli Shadowhunters e non vedo l’ora che esca il film. Cerco di non farmi condizionare e di mantenere una voce mia piuttosto che di ispirarmi ad altri autori.
Visto il nome del nostro blog, la domanda è d'obbligo, cosa pensi dell'urban fantasy come genere letterario?
Lo trovo coinvolgente. Io mi sono avvicinata al genere attraverso la TV perché quando andavo a scuola avevano cominciato a trasmettere Buffy e Charmed, da lì ho continuato ad amare questa categoria. Mi piace l’urban fantasy perché unisce la presenza di creature fantastiche dark che popolano l’immaginario comune da sempre con la vita moderna. Mi fa piacere pensare che quello che succede nell’urban fantasy potrebbe anche essere vero... seh... magari!
Il tuo primo romanzo, uscito da poco, è L'ombra del sole, un urban fantasy per young. Come mai questa scelta di target?
Perché ho una sorella appartenente alla fascia teen e mi piaceva l’idea di scrivere qualcosa che potesse trovare vicino alle sue esperienze. Inoltre, i teen mi sembrano più propensi a dare una chance ad una scrittrice sconosciuta.
Ci puoi parlare in generale dell'evoluzione del progetto, qualche retroscena. Il progetto è iniziato due anni fa, quando ero appena tornata dal mio anno all’estero con l’università. Ero proprio triste perché non volevo tornare in Italia, ma purtroppo non si possono fare più di due semestri nell’università partner. Nonostante fossi super impegnata con esami, tesi magistrale e nuovi corsi cercavo un modo per svagarmi e vivere un’avventura, così ho cominciato a pensare e scrivere. Retroscena... vediamo, beh questo romanzo è stato scritto quasi tutto in treno sul mio fedelissimo e adorato Asus Eee Pc da 8.9 pollici, che non è nemmeno più in produzione! Purtroppo ho fatto vita da pendolare, 1 ora di treno più ritardi tutti i giorni, andata e ritorno. Almeno scrivendo evitavo cadere in trance e di addormentarmi con la faccia contro il finestrino!
L'ombra del sole come titolo è stata la tua prima e unica scelta o avevi immaginato altri possibili titoli?
Si tratta dell’unica scelta. Ci sono rimasta un po’ male quando ho visto che ci aveva già pensato Wilbur Smith, però credo che questo titolo rappresenti bene la storia, perché SPOILERin realtà Heliodoro, l’antagonista da sconfiggere, non si vede fino alla fine della storia, è più come un’ombra sul destino di Dora e Riccardo. L’Impero del Sole cala come un’ombra anche su tutte le altre popolazioni rese schiave. Ecco perché non l’ho voluto cambiare.Fine SPOILER
Sappiamo che la copertina è stata fatta interamente da te, come mai questa scelta? Eheh proprio ieri l’ho rifatta dopo aver ricevuto pareri negativi. Ci sono svariate ragioni. Prima di tutto non volevo problemi di copyright di nessun tipo per aver utilizzato immagini altrui. Poi sono appassionata di fotografia e grafica, anche se in entrambi i campi sono ancora una principiante assoluta, ma credo comunque di essere in grado di sfornare qualche cosa di carino ogni tanto. In secondo luogo, lo spirito di questa impresa è proprio quello di fare tutto per conto mio, quindi anche la copertina. Infine... pagare un buon grafico costa caro! Comunque io voglio diffondere ciò che scrivo, non le mie abilità grafiche. La copertina provvisoria era un ramo con delle foglie che nascondevano il sole e l’ho inserita nel booktrailer, ma come copertina era proprio scialba. La seconda, quella con il castello, è stata bocciata dal pubblico, anche se a me piace molto perché in quel castello succedono un po’ di cose! La terza e spero ultima... è più dark e vediamo come va!
Che messaggio vorresti lasciare a chi legge il tuo romanzo?
Non ho nascosto nessun messaggio, si tratta di puro intrattenimento, però analizzando i personaggi si può capire che secondo me non è tutto oro quello che luccica e che le insidie si nascondo ovunque.
La protagonista del romanzo è Dora, una ragazzina come tante, puoi parlarci un po’ del personaggio?
All’inizio ho preso spunto da me stessa, infatti il tragitto a scuola del primo capitolo è autobiografico... il fatto è che io sono sempre stata molto sulle mie e non mi sono mai fatta molti problemi, quindi se avessi continuato su quella strada non credo che la storia si sarebbe svolta in quel modo e, soprattutto, Dora sarebbe risultata antipatica di primo acchito. Se fossi stata in lei avrei chiesto a Connor di addestrarmi invece di correre spaventata. Io volevo invece un personaggio accessibile a tutte le ragazze appartenenti alla mia fascia target e quindi ho cercato di rendere Dora più vulnerabile e insicura rispetto a come sono io. Volevo che fosse facile immaginarsi di essere nei suoi panni.
Oltre a Dora, con quali altri personaggi faremo la conoscenza all'interno del romanzo?
Connor, incaricato della sua protezione. Lui è un Marchiato del Fuoco, significa che può sprigionare ondate di fuoco dalle mani e comandare questo elemento a suo piacimento. Fa parte dell’Unione Segreta ma è anche stato arruolato dall’Impero del Sole come Sorvegliante per combattere demoni e criminali. Quindi lui fa anche da spia dell’Unione oltre a salvare vite per conto dell’Impero. È un po’ scorbutico... ma ci si abitua!Antonio Dalbrando, vampiro a capo delle forze armate dell’Unione Segreta e diretto superiore di Connor. Antonio dà ordini precisi e pretende la massima chiarezza, ma lui non è sempre così cristallino con tutti. Ha una figlia che si chiama Maira, amante delle sensazioni forti.Riccardo, come Dora, è scampato ad un massacro e l’Unione Segreta ha bisogno di lui e delle sue capacità.Sandro è uno stregone e deve proteggere Riccardo.Daemon, un Decaduto, cioè un angelo caduto. È stato punito per un crimine gravissimo e sta espiando le proprie colpe, ma il passato gli farà visita continuamente. Si trova alla Biblioteca Storica con Dora, Riccardo, Sandro e Connor e si deve occupare della loro istruzione.Questi sono quelli principali, ma ce ne sono altri.
Il romanzo è ambientato in parte in Italia, se non ho capito male, nel paese dove vivi, giusto?
Sì, siccome l’ho scritto per evadere da questa realtà che mi sta stretta, ho usato il mio paese come ambientazione di partenza e poi anche di ritorno, ad un certo punto. L’unica cosa che apprezzo del mio paese, a parte la campagna, è i castello sforzesco e quindi l’ho voluto includere.
In parte però è ambientato anche in una dimensione parallela, com'è questa dimensione?
L’altra parte, appunto, si svolge in una dimensione parallela che geograficamente è come la nostra, però è popolata da creature che riteniamo fantastiche. In quella dimensione convivono sia magia che tecnologia, alcune persone vi accedono quando sognano, mentre gli abitanti “regolari” possono andare e venire come vogliono anche attraverso dei mezzi pubblici particolari che anche Dora sperimenterà all’inizio della sua avventura.
Cos'è l'Unione Segreta, con cui la protagonista avrà a che fare?
L’Unione Segreta si è formata negli anni per contrastare l’oppressione dell’Impero del Sole. Si estende in ogni strato sociale e prepara questo momento sin dalla fondazione. L’Imperatore Heliodoro ha conquistato gli altri popoli solo grazie alla superiorità militare e perché ha sterminato gli unici che erano logisticamente in grado di opporsi. L’Unione si propone di ristabilire le libertà soppresse da Heliodoro.
L'Unione Segreta rappresenta il bene contrapposto al male rappresentato dall'Impero del Sole, è corretto?
Non esattamente, perché anche l’Unione è variegata e non è composta solo dai “buoni”. Non ci sono personaggi solo buoni o solo cattivi, tutti seguono il proprio tornaconto, perfino Dora anche se nel suo caso di tratta di emozioni e non di scelte ragionate. L’Unione comprende forze composite che si sono unite contro un nemico comune in nome della libertà. Una volta tolto di mezzo Heliodoro potrebbero nascere conflitti di diversa natura.
Ci saranno colpi di scena nel romanzo?
Sì e no. Nel senso che alcune rivelazioni sono intuibili se si sanno scovare bene gli indizi sparsi qui e là. Altre cose sì, o almeno spero!
Quali sentimenti predominano nel L'ombra del sole?
L’incertezza e la determinazione. Dora si trova costantemente in situazioni avverse che non sa come affrontare senza sbagliare. Ha paura di essersi lasciata trascinare in qualcosa di troppo grande e non vuole deludere le aspettative di nessuno. Come se non bastasse, si trova anche a dover convivere con un elemento come Connor, che la vorrebbe muta e diligente e con Daemon, che invece la incoraggia in tutto.Per superare tutte queste avversità ci vuole tanta determinazione e questa non manca a nessuno dei personaggi. Ognuno di loro ha una meta da raggiungere, ma non devono mollare, perché appena l’attenzione cala... qualcosa di pericoloso li aspetta.
Parlaci della tua esperienza nel mondo dell'editoria, come mai hai puntato sull'autopubblicazione su Amazon e sull'esclusiva edizione digitale? Finito il romanzo e l’editing mi sono scontrata subito con la questione della pubblicazione. Già per me era assurdo che le più grandi non accettassero il file, ma che pretendessero il malloppone stampato, ma siamo nel Medioevo o cosa? Io già da tempo leggevo tranquillamente in PDF. Ho così deciso di stampare solo per due di queste case editrici, perché il costo dell’operazione non è indifferente, se poi ci aggiungiamo anche la coda in posta e il personale delle Poste... ah beh! Un’altra molto conosciuta accetta PDF e quindi ho mandato il materiale. Non volevo rivolgermi ad editori piccoli non per sfiducia, ma perché i loro libri rimangono spesso nascosti in un cantuccio della libreria e i prezzi di vendita dei libri sono comunque eccessivi. Capisco il lavoro che ci sta dietro, sono la prima a rendersene conto, ma chi ha voglia di sborsare 16€ per una sconosciuta? Di questi tempi poi la gente dedica le spese a bisogni più tangibili di un romanzo. Poi, spesso anche quando sono disponibili gli ebook il prezzo è ridicolo... 5€ o di più per un file che tante volte è anche zeppo di refusi? Fosse un file con immagini e ricco di contenuti interattivi lo acquisterei, altrimenti secondo me è troppo, lo scopo del digitale è anche abbattere i costi. Insomma se io stessa non sono disposta a pagare per certe cose, perché dovrei aspettarmi qualcosa di diverso dagli altri? Ovvio che poi ognuno ha la sua opinione, ma credo sia più facile vendere una cosa che costa poco, soprattutto adesso.Io sono decisamente pro ebook, ecco perché non mi sono preoccupata di trovare un servizio di stampa tipo Lulu, non escludo di farlo per avere maggiore visibilità, ma io preferisco comunque il formato elettronico. Non capisco i sentimentalismi legati all’odore della carta ecc, non stiamo parlando del Codex Argenteus o di chissà quale manoscritto prezioso, parliamo di romanzi prodotti industrialmente e nemmeno del lavoro di qualche antiquario o mastro rilegatore! La mia casa è piena zeppa di libri e amo vederli tutti in ordine nella libreria, non rinuncerei mai alla mia collezione di Tolkien in varie lingue, ma dopo un po’ lo spazio finisce. Per me libro e book possono convivere tranquillamente, ma per comodità preferisco l’ebook. Personalmente viaggio molto sia per lavoro che per piacere e per tempi lunghi e non posso pensare di riempire la valigia di libri. L’ebook reader è uno degli acquisti più intelligenti che abbia mai fatto! Poi ha anche i dizionari integrati e per me che leggo quasi sempre in lingue diverse dall’italiano, questo è un piacere irrinunciabile.Ritornando all’editoria... alla fine ho atteso un anno e ho ricevuto solo tanto, tantissimo silenzio e un rifiuto, quindi ho deciso di fare da me e di smetterla di perdere tempo. Non credo di aver scritto il bestseller del secolo, ma ci ho speso tempo ed energia, quindi mi fa piacere che veda la luce del giorno e che possa far passare qualche ora di svago a qualcun altro.
Hai mai partecipato a qualche concorso letterario?
No, curavo il giornalino della scuola alle medie e basta.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro in ambito letterario? Io continuo a scrivere perché mi vengono in mente delle trame, se le riterrò meritevoli le pubblicherò; si tratta sempre di fantasy e urban fantasy... scrivere di luoghi senza magia e creature strane non mi interessa proprio. Ho in cantiere molte altre storie, fra cui anche un prequel incentrato su Daemon, il mio personaggio preferito.
Grazie per l'intervista, alla prossima. Grazie a te!