Intervista a Gianmarco Tognazzi che approda sul web con “Forse sono io”

Creato il 10 marzo 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

10 marzo 2014 • Interviste, Vetrina Cinema

Uno dei volti più amati e conosciuti, oltre che essere uno dei più stimati attori in circolazione, Gianmarco Tognazzi non smette di stupire con scelte professionali raffinate, particolari e molto d’avanguardia. Se due decadi fa il suo volto era legato spesso ad un altro figlio d’arte come Alessandro Gassman, amico fraterno anche nella vita, per delle commedie spumeggianti ed intelligenti sia sul grande schermo che a teatro (ricordiamo una splendida messa in scena del capolavoro di Billy Wilder A qualcuno piace caldo), con il passare del tempo è riuscito a cambiare generi e mezzi, comparendo in piccoli film d’autore come in blockbuster di casa nostra (Romanzo Criminale) e alternando sapientemente anche il palcoscenico con il piccolo schermo, prendendo parte alla serie cult Palermo squadra antimafia. Ed ora, dopo più di venti anni di carriera, il nostro attore approda anche sul web nella seconda serie della lodata Forse sono io, scritta, diretta ed interpretata da Vincenzo Alfieri. Noi l’abbiamo intervistato per Oggi al cinema a ridosso dell’uscita.

Puoi parlarci un poco del tuo personaggio?

Nella serie interpreto Bruno, il padre di una ragazza di cui si innamora il protagonista. È stato molto interessante interpretare questo personaggio perché lo osserviamo attraverso due fasi: 10 anni prima e 10 anni dopo. Lui è uno psicologo un po’ matto, eccessivo e quasi sempre sopra le righe.

Cosa ha significato per te prendere parte ad una serie Web, dopo la televisione il cinema il teatro? Come vivi il tuo rapporto con questa nuova forma di intrattenimento?

In realtà, aldilà dell’importanza del mezzo, posso dire che la rete è già stata per me un bacino di interessantissime proposte di lavoro. Tempo fa mi hanno proposto infatti un cortometraggio che poi ha vinto anche il Nastro d’argento, girato da un giovane regista. Questa tecnologia ti dà quindi la possibilità di un contatto diretto con persone che hanno delle idee. Naturalmente avvolte alcune proposte sono state rifiutate, perché non mi interessavano o forse proprio perché non le ritenevo importanti. E bello utilizzare la rete e quindi ad esempio anche Facebook perché si riesce ad instaurare un rapporto di conoscenza con persone che hanno idee. Poi mi piace confrontarmi con nuovi mezzi di esperienza diversa come ad esempio il Web. In Italia molto spesso noi attori siamo classificati in base ai personaggi che abbiamo interpretato in passato. Io ad esempio per molti anni sono stato classificato come l’attore delle commedie, poi quello dei film più impegnati poi successivamente quello delle serie tv. Trovo stimolante misurarmi con esperienze e situazioni diverse.

Come è stato lavorare con un regista giovane ma già molto lodato come Vincenzo Alfieri?

Io e Vincenzo c’eravamo già conosciuti tempo prima sul set di un film dal titolo Nessuno può fermarci. Io interpretavo il ruolo di suo padre. Quindi si era già creato precedentemente rapporto professionale fatto di stima reciproca e di amicizia, e quel set ci ha permesso di conoscerci.Vincenzo, pur essendo molto giovane, è senza alcun dubbio una talento puro, sia sotto un profilo attoriale che registico. Dopo aver visto la prima serie di Forse sono io sono rimasto molto entusiasta del lavoro e gli ho detto che mi sarebbe piaciuto farne parte.. E così è stato. Ora attendo che mi richiami per la terza serie (ride).

Forse sono io 2

Anche se in mezzi differenti, è la recitazione alla fine il tuo stilema cardine, cambia qualcosa in base al prodotto?

Assolutamente no. Cerco sempre di non ripetermi, ma di affrontare nuovi personaggi e nuove caratterizzazioni. Certo se guardiamo al di la dei confini, forse il mestiere dell’attore è considerato in maniera differente. Basta pensare quanto, in America, ad esempio il metodo è fondamentale nella realizzazione di un film, ed anche i registi lo considerano come uno strumento fondamentale per la riuscita di una pellicola.

La fiction italiana ed il cinema sembrano una questione annosa di lodi e critiche, cosa ne pensi?

Probabilmente la fiction è molto più stratificata e varia rispetto al cinema, che tenta di prediligere dei filoni quasi assoluti come quelli della commedia. La produzione televisiva anche nell’ibridita non insegue un formato unico, anche perché deve accontentare un pubblico molto più vasto.

Quali sono i tuoi prossimo progetti?

E chi può dirlo? Nulla è certo in questo lavoro e in questo momento storico. Spesso inizi a girare un film che poi ad una settimana dalla fine delle riprese viene bloccato oppure che, una volta ultimato, non riesce a trovare una distribuzione. In televisione c’è maggiore sicurezza e quando un prodotto slitta spesso è solo una questione di tempo. Per il cinema ho finito di girare l’ultimo film di Asia Argento “Incompresa”. Girare con Asia è piacevolissimo, manche perché ci conosciamo da tanti anni ed è una persona meravigliosa, oltre ad essere la regista di una pellicola molto personale. Ho fatto una partecipazione molto carina nell’ultimo film di Paolo Genovesi, Tutta colpa di Freud, e poi ho finito di girare per la Tao due la serie con sfumature misteri Il Bosco con la regia di Puglielli. Ad aprile sarò di nuovo a teatro con un progetto che mi sta particolarmente a cuore, perché bloccato illegittimamente, ovvero Nemico del Popolo di Ibsen per la regia di Armando Pugliese. Un testo ancora oggi attualissimo e molto profondo.

Di Gabriele Marcello per Oggialcinema.net

Forse sono ioForse sono io 2Gianmarco TognazziVincenzo Alfieri


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