Bene, oggi aria di novità qui su Combinazione Casuale. Infatti oggi, per la prima volta nella storia del blog, ho l'onore di ospitare un grande talento nostrano. Una persona che, qui in Italia, è riuscita ad affermarsi con le proprie forze riuscendo a fare quel che più le piace. Oggi ho l'onore di ospitare Giorgia Vecchini, in arte Giorgia Cosplay, la più famosa cosplayer italiana. Di cosplay ho già parlato qui qualche settimana fa, ma non c'è niente di meglio delle parole di chi ha vinto un World Cosplay Championship per comprendere un movimento sub culturale come questo. Giorgia è bellissima, bravissima, simpatica e gentile. E' un attrice di teatro, si dedica al doppiaggio. Una cosplayer che ha lavorato in tv, in radio, nel web. Che ha posato per Vogue nei panni di Wonder Woman e che canta per una coverband di sigle di cartoni animati (Le Canne di Sampei). Ha persino curato il volume fotografico Fenomenal Cosplay, edito dalla casa editrice Struwwelpeter. Insomma, lei è un vero orgoglio nazionale e io sono un suo fan da moltissimo tempo. Questa che vi propongo è l'intervista che mi ha gentilmente concesso qualche giorno fa:
D: Ciao Giorgia, benvenuta su Combinazione Casuale. Senza ombra di dubbio tu sei la più conosciuta tra le cosplayer italiane, famosa anche a livello internazionale. Ma, al di la delle definizioni, cosa vuol dire per te essere una cosplayer professionista?
R: Diciamo che non sono diventata una cospayer “professionista” per scelta, ma più per una serie di “combinazioni casuali”. La mia chance più grande la ebbi partecipando al World Cosplay Summit, in Giappone nel 2005, e vincendo l'evento: fece molta sensazione la vittoria di una ragazza italiana, partita da un paese della provincia di Verona. Una volta a casa fui investita da attenzioni mediatiche: interviste sui quotidiani, inviti al fiere nostrane e internazionali. In pratica sono stata una delle prime ad iniziare questo tipo di carriera che poi ha preso una strada che non mi sarei aspettata. Io sono nel mondo del teatro da tantissimo tempo e di recente ho approcciato anche il doppiaggio, non era neanche così strano, per me, esprimermi da un punto di vista interpretativo, ma ero un pochino più impacciata sulla parte del costuming, in cui sono stata aiutata molto dai miei genitori, soprattutto mia madre. Raggiunto un certo livello hanno iniziato a chiamarmi non solo come player ma anche come organizzatrice e conduttrice di eventi, chiedendomi di prestare la voce in qualità di speaker e altre occupazioni afferenti al mondo del cosplay ma non strettamente legate al mondo del cosplay. Ad esempio, attualmente conduco una rubrica speciale in un programma di videogiochi per una nota catena commerciale dal titolo Game Club.
D: Se non sbaglio tu hai esordito ufficialmente nel 1997 al Lucca Comics con il costume di Sailor Mars. Ma come sei arrivata e come è nata in te l'idea di iniziare a fare la cosplayer?
R: Come dico sempre, in quegli anni non si usava nemmeno il termine cosplay, la diffusione di internet non era ancora così vasta. A me capitava di andare a fiere del fumetto come il Lucca Comics, non ce n’erano tante all’epoca e quella era una delle più importanti assieme al Romics (all’epoca si chiamava Expo Cartoon). Lì vedevo ragazzi vestiti come i personaggi dei cartoni animati e altri ancora vestiti come quelli di giochi di ruolo. Al che mi chiesi perché, se lo facevano loro, non lo potessi fare anch'io. Così scoccò la scintilla e unendo la passione per l’animazione giapponese, con cui sono cresciuta, all’arte della performance che praticavo con il teatro, il gioco fu presto fatto.
D: Hai detto che alla fine degli anni '90 da noi il cosplay non era ancora una realtà ben definita. Come si è evoluto, dal tuo punto di vista, il cospaly in Italia dai tuoi esordi ai giorni nostri?
R: In Italia, durante la fine degli anni ’90, noi cosplayer eravamo veramente pochi. Sono state una serie di cause concomitanti a dare impulso al cosplay nel nostro paese. Prima di tutto nel 2003 arrivò il World Cosplay Summit e cominciarono a circolare foto di cosplayer di tutto il mondo sui primi siti internet. Quella, per noi, fu la prova che si poteva arrivare a livelli molto più alti senza per forza rimanere nel casereccio. Cominciarono a circolare con più facilità i primi esempi provenienti da altri paesi come il Giappone e gli Stati Uniti. Anni dopo anche Ebay divenne un ausilio fondamentale per noi cosplayer, dandoci la possibilità di procurare il materiale adatto per impersonare i nostri personaggi. Ora il web è pieno di store dedicati e chi inizia adesso parte sicuramente avvantaggiato. All’epoca i mezzi erano sicuramente più casalinghi. Questa evoluzione ha permesso a noi italiani di poterci confrontare al top e di rappresentare il nostro paese in Giappone. Per uno che ha questa passione non credo ci possa essere meta più grande.
D: Nella tua carriera hai interpretato moltissimi personaggi. Cito a memoria: la Gatta Nera, Sailor Mars, Margot (a.k.a. Fujiko) di Lupin III. Qual è quello a cui tu ti senti più legata?
R: Ce n’è più di uno, probabilmente per motivi diversi. Il numero uno è quello che mi ha dato la vittoria in Giappone, ovvero l’arpia Silen di Devilman. Altri costumi a cui mi sento particolarmente legata sono quelli di Sailor Pluto perché è stato un po’ il mio cavallo di battaglia anche all’estero, Alcyone e il Barone Ashura di Mazinga Zeta, con cui in maniera molto impertinente mi sono presentata a Go Nagai (n.d.a. invidia assoluta)
D: Il cosplay nasce in Giappone ed è sempre stato legato all'universo degli anime e dei manga. Quali sono i cartoni animati a cui sei più affezionata?
R: Del passato quelli con cui sono cresciuta negli anni ottanta: dall’Incantevole Creamy a Lamù, I Cavalieri dello Zodiaco ma anche quelli classici tipo Pollon, Nanà e tra i robottoni Daltanious, Jeeg Robot D'Acciaio, Daitarn 3. Questi sono i miei “feticci”. Tra i cartoon un po’ più recenti invece, a parte le cinque serie di Sailor Moon, direi Le Situazioni di Lui e Lei e Cowboy Bebop, che trovo molto ben fatti.
D: Sei poliedrica: hai vinto un World Cosplay Championship, hai posato per Vogue e curato l'edizione di un libro sul cosplay. Inoltre hai lavorato in teatro, in televisione, nel web, in radio e sei anche una cantante. C'è altro che ti piacerebbe fare ma non ne hai ancora avuto l'occasione?
R: Avevo un grande obiettivo che ho realizzato nel 2012 dopo quattro lunghi anni: mettere in piedi una versione teatrale (parodiata) dei Promessi Sposi del famoso trio Marchesini/Lopez/Solenghi. E’ venuto molto bene ma mi ha portato via molte energie. Potendo scegliere mi piacerebbe mettere su una scuola di teatro e recitazione per bambini. Secondo me avrebbero molto da dare e si divertirebbero tanto.
D: Combinazione Casuale è principalmente un blog di cinema. Che rapporto hai con la settima arte? Ti piace il cinema?
R: Al cinema ci vado abbastanza spesso, più o meno una volta a settimana. Il cinema mi piace, non guardo quasi mai la televisione e non scarico film, preferisco vederli sul grande schermo soprattutto perché apprezzo la parte del doppiaggio. Infatti preferisco vedere i film prima doppiati e poi, se posso, in lingua originale.
Tra l’altro se vi capita di andare all’Uci Cinemas, in questi giorni potreste vedermi sul grande schermo perché è stata lanciata una sitcom dedicata al mondo del cinema dal titolo Cinemaniacs. Dura pochi minuti e viene trasmessa prima dei trailer iniziali. In una delle puntate ci sono anche io in un cameo vestita da Wonder Woman.
D: Ultima domanda, a bruciapelo: i tuoi film preferiti?
R: I Goonies e Ritorno al Futuro. Potrei recitarti una battuta dopo l’altra senza fermarmi mai. Al terzo posto metto Frankestei Jr.
Un grazie di cuore a Giorgia per la gentilezza, la disponibilità e per tutto l'aiuto. E' stato un piacere intervistare una personalità del genere.
E' disponibile l'applicazione ufficiale Giorgiacosplay per dispositivi Ios, qui.
Sito di riferimento: www.giorgiacosplay.com Pagina Facebook Ufficiale: Giorgia Cosplay
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