Intervista a John Peluffo

Da Pietroinvernizzi

Ho conosciuto John durante il mio Viaggio in Madagascar. L’intesa è stata immediata – entrambi mezzi Inglesi, entrambi senza patente. Durante quei giorni meravigliosi ho avuto modo di conoscerlo meglio, di godere delle sue abilità di capitano e pescatore, di ascoltare i suoi racconti, le sue avventura di pesca incredibili, i suoi viaggi e il suo fantastico sense of humour. Ecco per Anonima Cucchiaino la prima intervista ad un grandissimo angler che ha toccato quasi tutte le acque del globo con le più diverse tecniche.

Se volete contattare John per organizzare il vostro prossimo viaggio di pesca – trovate tutte le info sul suo sito

http://www.fishinginmadagascar.com/

Da quant’è che peschi

Pesco da 47 anni

Collabori con qualche gruppo, associazione o qualche iniziativa legata al mondo della pesca in mare ?

Sono membro della Federazione Europea di Pesca Sportiva dal 2000, e sono stato un membro attivo per parecchi anni. Nell’ultimo periodo, vivendo in Madagascar, e continunando a spostarmi per pescare la mia attività si è un po’ limitata.

Che tecniche di pesca pratici in genere, dove e rivolto a quali pesci ?

Nel tempo ho praticato un po’ tutte le tecniche di pesca perchè ho cominciato a pescare sul fiume di fronte a casa in campagna, in un piccolo paese della Liguria, per cui da bambino pescavo i cavedani con la ciliegia, i varoni  e pian piano trote eccetera.

Quando avevo 13 anni ho iniziato a pescare a mosca da autodidatta, pesca che pratico tutt’ora più in mare che in fiume…

Ho pescato le carpe con la polenta .

Amo molto pescare con l’esca artificiale, da quando frequento l’Oceano Indiano e ho imparato a pescare con il popper  i pesci del reef, praticamente la pesca che si avvicina di più alla pesca a mosca e quando posso pesco dunque a spinning con gli artificiali di superficie.

Le tecniche le pratico tutto – dal drifting al jigging.

Quando posso pescare per diletto, pratico Spinning e Mosca.

Pesce Vela Maldive

Come mai preferisci lo spinning di superficie ?

In verita per me la pesca a mosca a secca è la pesca più bella che c’è.

Lo spinning di superficie è la tecnica che si avvicina di più perchè c’è il lato visivo della pesca, è una pesca attiva, non aspetti che succeda qualcosa, c’è osservazione del territorio, dell’acqua, capire il comportamento dell’artificiale, quale funziona, quale fa reagire la tua preda.

Puoi pescare a vista, e poi l’attacco si vede,  un emozione insostituibile.

Big Yellofin Maldive

Quanto reputi importante nella pesca in mare fattori come Luna, Maree e Meteo ?

Questa è una discussione classica, fatta per notti intere con pescatori di tutto il mondo.

Ovviamente il Meteo conta, gli orari particolarmente per certe specie, in Oceano di sicuro quello che conta di più sono le maree.

La marea va con la Luna, e in funzione della fase Lunare per certi di pesca – come lo spinning  ai GT – la marea diventa fondamentale.

Anche se poi parlando con alcuni pescatori sento di tutto su “luna nera” o “luna piena”.

Posso raccontarvi di pescate incredibili in entrambi i contesti quando in realtà non si dovrebbe prendere niente… mi ricordo un gran pescatore a mosca sud africano – tale John Costillo – il quale mi disse una frase che mi rimase impressa :

I pescatori fanno mille regole ma i pesci non conoscono le regole, l’unica regola certa è che per prendere un pesce bisogna mettere un amo in acqua

dog salmon siberia

Nel corso di tutti gli anni in cui hai pescato in mare hai notato cambiamenti nelle abitudini dei pesci ?

Sicuramente sì, specialmente nei territori dove pesco di più mi sono reso conto che i pesci di mare sono un po’ come i pesci di acqua dolce : imparano.

Io pratico quasi esclusivamente il catch and release, sia sui rostrati che sui carangidi, e trovo che i rostrati imparino un po’ meno – forse perchè pelagici e viaggiano di più – tuttavia se una volta li catturavi con facilità sugli artificiali, spesso capita di trovarsi in mezzo a tantissimo pesce e non riuscire a muoverne neanche uno su esche super collaudate.

Per quanto riguarda i carangidi il cambiamento è netto.

Sento dire che alle Maldive o in Madagascar non ci sono più come una volta.

I pesci ci sono eccome.

Soltanto che a furia di prenderli, perderli e slamarli si sono fatti furbi ora bisogna saperli pescare.

Questo significa che imparano, per fortuna loro, e con la tecnologia che avanza sempre più velocemente è bello sapere che hanno qualche possibilità in più di sfuggire alle insidie dell’uomo.

Big Gt in Sri Lanka

Praticando molto un tipo di pesca che mette a dura prova l’attrezzatura – qual’è il componente chiave su cui non badare a spese ?

Se si pesca a spinning, ma anche a drifting o traina, su pesci a grossi, dove ci si trova a dover fare “il tiro alla fune” il componente su cui non esiterei a spendere è il mulinello.

Se si rompe i giochi sono fatti, mentre sulla canna, se robusta e ben padroneggiata è difficile che siano problemi.

In verità credo che sia la negligenza dei pescatori che portano ad avere problemi : un angolo sbagliato di leva, un eccesso di forza sul mulinello, o un nodo mal fatto.

Quasi sempre i problemi di attrezzatura sono legati al pescatore e non all’attrezzatura stessa.

Un gran pescatore con un’attrezzatura mediocre riesce comunque fa comunque grandissime catture.

Con l’avvento di internet, tanti pescatori informandosi online pensano di risolvere tutto leggendo recensioni e comprando attrezzatura al top -

Pescare è un altra cosa: ho visto lanciare dirette in mare canne da migliaia di euro con il popper e tutto.

Il pescatore a volte pensa che pescare con l’80 lb, un mulinello 20000 e un popper da 180 gr sia come pescare con la cannetta da cucchiaino.

Ci vuole la spalla e il braccio per tenere una canna così, quando lanci con forza un popper fuori, una mano abituata a firmare assegni la canna non la tiene

Dogtooth Tuna Maldive

La più grande innovazione tecnica nel mondo dell’attrezzatura da pesca ?

Senza dubbio il trecciato – una vera rivoluzione. Ci ha permesso di avere una grande capienza per mulinelli più “piccoli” come quelli da spinning.

Con il nylon prima si riusciva a lanciare, ma poi al primo pesce grosso si perdeva regolarmente tutto.

Cubera – Cuba, Jardins de la Reina

Nell’era di scandaglio e GPS qual’è la marcia in più di un buon pescatore ?

La differenza non è nel trovare il posto giusto, per quello una volta capiti gli strumenti è facile per chiunque.

La differenza è scegliere in che posto andare per quella situazione, e avere la sensibilità di capire se e quando bisogna cambiare.

Artic Char Siberia

Qual’è il pesce che preferisci combattere in canna ?

Bella domanda …

Ogni pesce può essere una cattura divertente, l’importante è che sia rapportato all’attrezzatura e alla tecnica giusta.

Ho pescato Tarpon, TigerFish, Carangidi, Rostrati - la differenza è sulla tecnica con cui si pescano.

Pesce Vela a vertical Jigging

Non pensi che a volte ci sia un esagerazione nel cercare di portare tecniche pensate per altri contesti e pesci,  come la pesca a mosca, su pesci estremi come i rostrati o i grandi carangidi ?

Gli angler hanno sempre bisogno di nuovi challenge, porsi delle sfide.

La pesca sportiva è un gioco e di conseguenza si cerca, come per tutti i giochi,  di farlo diventare più difficile, complicato.

E’ anche vero che abbiamo a che fare con essere viventi – quindi sicuramente c’è una responsabilità in più.

Bisogna avere buon senso.

Pesce Pappagallo

Facendolo di lavoro e pescando tantissimo tutto l’anno, riesci a ritagliarti dei momenti per pescare per tuo diletto ?

Negli ultimi anni mi capita meno spesso di pescare per i fatti miei . Passando più giorni in acqua che in terra, il poco tempo che mi rimane devo tante volte passarlo facendo altro.

Per fortuna però la passione che avevo da ragazzino non mi ha mai abbandonato. L’emozione di prendere un pesce grande o piccolo che sia è rimasta sempre la stessa.

Ricordo qualche anno fa una pescata da terra in solitaria in Madagascar, dalle 4 alle 5,30: 15 attacchi di bei pesci, ne portai a terra 6…una giornata indimenticabile.

GT alle maldive

Che cos’è per te la pesca ?

Una grande passione

Il tuo primo pesce ?

Un piccolo cavedano che presi grazie a mio padre, che mi attaccò il virus.

Avevo quattro anni e chiaramente il ricordo non è molto presente.

Mi ricordo di questo pesciolino piccolino, pescato con il grillo, canna di bambu, un metrò di lenza, nel fiume Erro – che al tempo era pieno di pesce.

La cattura che ti ha emozionato di più ?

Domanda difficile…

Forse il primo pesce vela che ho preso nel 1987 alle Maldive.

Mi ero trasferito lì e all’epoca era la prima volta che pescavo in Oceano.

Avevo letto Hemingway e Gianni De Marpillero, e il rostrato nella mio immaginario era la cattura dei sogni.

Con il tempo imparato a innesacare i ventri di Bonito, il famoso Panama Rig, e ricordo che trainando su un vecchio Dhoni con due portacanne improvvisati, arrivo dietro alle mie esche questo meraviglioso Vela che finalmente riuscii ad incannare e portare in barca.

Ripensandoci l’emozione è ancora fortissima.

Big Pesce Vela in Madagascar

Qual’è il pesce che ti manca che ti attira di più ?

Pesci da trofeo gli ho fatti quasi tutti, sia in acque interne che in mare, sicuramente mi piacerebbe moltissimo però provare a pescare i peacock Bass, sia per il pesce che è, sia per il territorio in cui viene pescato.

Cosa pensi della gestione delle acque in cui peschi ? 

Io pesco molto l’Oceano Indiano e la gestione è praticamente nulla, sebbene ci siano organi preposti.

Negli ultimi 25 anni ho notato una caduta vertiginosa dello stock del Tonno Yellowfin, sia per taglia che quantità.

Il mio pensiero è che la pesca sportiva rende di più di quella professionale.

Nei paesi, come Costa Rica e in alcune parti del Messico dove si è dato priorità alla pesca sportiva i risultati sono stati ottimi e si è dimostrato ampliamente che il profitto è sicuramente maggiore.

Ovviamente per pesca sportiva intendo una pesca responsabile che pratica il catch and release.

Se potessi scegliere un personaggio con cui andare a pescare chi sarebbe ?

Mio padre, perchè abbiamo pescato troppo poco insieme.

Quale momento di pesca vorresti rivivere ?

Quando sul Popa River una gigantesca Steelhead mi ha spaccato tutto… Almeno potrei cambiare il terminale

Cosa odi / ami di più del tuo lavoro ?

Quello che amo di più è lo spazio che mi da l’oceano, la libertà.

Quello che odio di più è la nevrosi del pescatore sportivo moderno.

Come gestisci le aspettative dei tuoi clienti ?

Ci metto tutta la buona volontà per esaudire i loro sogni e ripeto sempre che i conti si fanno sempre a fine vacanza.

GT Maldive

Se volete contattare John per organizzare il vostro prossimo viaggio di pesca – trovate tutte le info sul suo sito

http://www.fishinginmadagascar.com/


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