INTERVISTA Diario) Ciao Marco, benvenuto su Diario di Pensieri Persi. Ti va di presentarti ai nostri lettori? Marco) Ciao a tutti! Bene, mi presento… Caro Diario, ci conosciamo da un po’, ma non ti avevo mai parlato così, a cuore aperto. Nella vita scrivo, forse questo lo sapevi già, e frequento una scuola di fumetto. Ho fatto il disegnatore CAD per un ingegnere, il pescatore, il commesso in un negozio di dolciumi e ho anche fatto il confezionatore bomboniere per diverse spose isteriche. Ora mi divido tra Lunatica, fiera del Fantasy (reparto comunicazione, scrittura e scenografia), web writing e altre variegate occupazioni, tra cui intagliatore di bacchette magiche. Ti leggo sempre, caro Diario, e ti ammiro tantissimo. D) Dark Rock Chronicles, che chiameremo semplicemente DRC per comodità, è appena stato pubblicato, cosa devono aspettarsi i lettori da questa lettura? M) La storia è così strana che francamente non lo so. L’estratto in anteprima sul sito della Plesio Editore è piaciuto a molti, quindi mi auguro che valga anche per il libro intero. DRC è la storia di un gruppo di ragazzi che devono salvare un amico da un demone psicopatico e molto particolare. Per riuscire nell’impresa saranno obbligati a partecipare al Torneo dei Rock Guerrieri, una leggendaria competizione in cui le rockband se le suonano (è il caso di dirlo) di santa ragione utilizzando strumenti musicali incantati e modificati per la lotta. Ma ci saranno altri eventi cardine, come l’entrata in scena di alcuni draghi e la presenza di un serial killer con problemi di memoria. Non mancherà anche un pizzico di romanticismo, come lo vedo io… D) DRC è un crossover di generi: un po’ urban/fantasy, un po’ commedia e un po’ horror; come è nata l’idea e quali sono gli elementi che ti hanno maggiormente influenzato nella scrittura? M) L’idea è nata dopo aver visto il film Detroit Rock City. All’inizio DRC raccontava tutt’altra avventura e si prendeva troppo sul serio, non mi convinceva. Dato che non mi prendo quasi mai sul serio ho cambiato le carte in tavola, anche cogliendo i consigli di alcuni professionisti in campo editoriale che mi hanno seguito nel progetto. Ma in generale, DRC non è nato per essere un crossover, semplicemente lo è diventato man mano. Mi andava di scrivere una storia ricca di sfumature, di passioni (le mie) che non fosse la solita battaglia tra il Bene e il Male. Ripeto, DRC non si prende sul serio, e certe azioni/scene sono volutamente assurde e sopra le righe. Desideravo scrivere di gruppo di normalissimi ragazzi (e ragazze) e metterli al cospetto di imprese impossibili, surreali e complicate, dallo sfidare un demone disturbato a confessare i propri sentimenti alla persona amata.
Intervista a Marco Guadalupi, autore di Dark Rock Chronicles
Creato il 29 ottobre 2012 da Alessandraz @RedazioneDiarioINTERVISTA Diario) Ciao Marco, benvenuto su Diario di Pensieri Persi. Ti va di presentarti ai nostri lettori? Marco) Ciao a tutti! Bene, mi presento… Caro Diario, ci conosciamo da un po’, ma non ti avevo mai parlato così, a cuore aperto. Nella vita scrivo, forse questo lo sapevi già, e frequento una scuola di fumetto. Ho fatto il disegnatore CAD per un ingegnere, il pescatore, il commesso in un negozio di dolciumi e ho anche fatto il confezionatore bomboniere per diverse spose isteriche. Ora mi divido tra Lunatica, fiera del Fantasy (reparto comunicazione, scrittura e scenografia), web writing e altre variegate occupazioni, tra cui intagliatore di bacchette magiche. Ti leggo sempre, caro Diario, e ti ammiro tantissimo. D) Dark Rock Chronicles, che chiameremo semplicemente DRC per comodità, è appena stato pubblicato, cosa devono aspettarsi i lettori da questa lettura? M) La storia è così strana che francamente non lo so. L’estratto in anteprima sul sito della Plesio Editore è piaciuto a molti, quindi mi auguro che valga anche per il libro intero. DRC è la storia di un gruppo di ragazzi che devono salvare un amico da un demone psicopatico e molto particolare. Per riuscire nell’impresa saranno obbligati a partecipare al Torneo dei Rock Guerrieri, una leggendaria competizione in cui le rockband se le suonano (è il caso di dirlo) di santa ragione utilizzando strumenti musicali incantati e modificati per la lotta. Ma ci saranno altri eventi cardine, come l’entrata in scena di alcuni draghi e la presenza di un serial killer con problemi di memoria. Non mancherà anche un pizzico di romanticismo, come lo vedo io… D) DRC è un crossover di generi: un po’ urban/fantasy, un po’ commedia e un po’ horror; come è nata l’idea e quali sono gli elementi che ti hanno maggiormente influenzato nella scrittura? M) L’idea è nata dopo aver visto il film Detroit Rock City. All’inizio DRC raccontava tutt’altra avventura e si prendeva troppo sul serio, non mi convinceva. Dato che non mi prendo quasi mai sul serio ho cambiato le carte in tavola, anche cogliendo i consigli di alcuni professionisti in campo editoriale che mi hanno seguito nel progetto. Ma in generale, DRC non è nato per essere un crossover, semplicemente lo è diventato man mano. Mi andava di scrivere una storia ricca di sfumature, di passioni (le mie) che non fosse la solita battaglia tra il Bene e il Male. Ripeto, DRC non si prende sul serio, e certe azioni/scene sono volutamente assurde e sopra le righe. Desideravo scrivere di gruppo di normalissimi ragazzi (e ragazze) e metterli al cospetto di imprese impossibili, surreali e complicate, dallo sfidare un demone disturbato a confessare i propri sentimenti alla persona amata.
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