intervista a marta s.

Creato il 06 febbraio 2012 da Pa1978 @peverina
Per risollevare le sorti di questo noioso gelido lunedi,eccomi con una nuova intervista.Mi fa felice che possiate fare la conoscenza con lei;è speciale. Lo è davvero!

nome
marta s.
nome del suo blogaltrovecome l'ho conosciuta ci siamo conosciute quest'estate alla galleria Centofiorini di Civitanova Marche Alta,un posto al quale siamo legate entrambe a doppio filo
intervistaHai un soprannome? E se sì, ci racconti come è nato?Non ne ho mai avuti. Non di quelli seri. Al liceo qualcuno mi chiamava 'silents', per via del mio cognome, ma i soprannomi veri sono altri, quelli che vengono dalle esperienze condivise, quelli che ti stanno addosso come certi tatuaggi. Ne' soprannomi ne' abbreviazioni, ho il nome corto e facile. E di sicuro niente vezzeggiativi.
Marta. Semplice. Io.
 
Come è iniziato il tuo blog? Aprile 2006. Un'amica si era buttata in quest'avventura mediatica, forse ancora un po' nuova allora. Io scrivo da sempre, in tutte le forme, così mi ha suggerito di creare questa dimensione diaristica on line. Piano piano più che un diario è diventato una bacheca, una di quelle in cui si attaccano immagini, cartoline, fogli di appunti, lettere, ricordi ecc. e si è strutturato come un viaggio, durante il quale ho l'occasione di esplorare i linguaggi, di vedermi dal di fuori, di osservare e sondare la mia crescita, la mia ricerca, le mie interrelazioni, le mie profondità.
Sono molto affezionata a questo mio ALTROVE.Da piccola cosa volevi diventare? Un chimico. O forse un alchimista. Se potessi essere la protagonista di un film, chi saresti? Difficile dirlo. Più che un'identificazione, immagino sarebbe un desiderio di assomigliare a... Mi viene in mente il professor Keating ne L'attimo Fuggente.Cosa fa di un giorno come tutti gli altri un giorno di vacanza?Il lasciare andare le mie regole mentali ed il mio ritmo autoimposto in favore di uno spontaneo accadimento.
(O anche la trasgressione di vedere un film di pomeriggio dimenticandomi di tutto quello che ho da fare.)La mansione che ti piace di più svolgere al lavoro. Scrivere e fare ricerca. Qual è la musica che ti fa ballare? Led Zeppelin, Clash, Footloose o.s.t., Depeche Mode, Pearl Jam,  P.J. Harvey, Kula Shaker, Massive Attack, Kasabian, Gomez, Arcade Fire, ultimamente Devendra Banhart... ma c'è da dire che non tutto ciò che ascolto mi fa necessariamente ballare, la lista sarebbe lunghissima.Una cosa che da piccola ti faceva tantissima paura. I temporali e il suono del faro (che è molto vicino a casa mia, quindi molto forte). Due cose che crescendo sono diventate i miei più grandi amori. Ora mi fanno sentire benissimo entrambi, mi rimettono in pace. Chissà perché.Quello che più ti terrorizza ora che sei grande. I terremoti.
Il libro che regaleresti al tuo migliore amico. Probabilmente URLO di Allen Ginsberg, anche solo per l'illuminazione dell'ultima frase.
Sei una nerd? No. Ma avrei tanto voluto. Quell'intelligenza lucidissima e velocissima che non si batte.
Qual è lo sport che ti sei rassegnata a fare per far finta di non essere una nerd? Non sono una nerd. Ma penso di potermi definire un'intellettuale e non ho mai fatto finta che mi piacesse lo sport. Ora faccio walking e nordic walking con un certo gusto però.
Se tu fossi un pittore, che cosa raffigurerebbero le tue tele? Sarebbero senza dubbio pitture anoggettuali, votate alla pura percezione della materia-colore ad una prima lettura, ma spiegate in seconda battuta da un profondo concettualismo che ne svela la ricerca.
Twin Peaks: quale era il tuo personaggio preferito (non per forza quello in cui identificarsi)? Credo si chiamasse Audrey Horne, era bellissima e provocatoria.
Come sei vestita in questo momento? E, se potessi scegliere, cosa indosseresti per tutta la vita?Pantaloni comodi di lino a righine sabbia/bianche e t-shirt bianca.
Mi andrebbe bene indossare le stesse cose tutta la vita.
Il cibo di cui non riesci a fare proprio a meno.Sono abbastanza legata alla mia colazione con yogurt, muesli e caffè americano.
Il difetto che più ti fa impazzire nella persona amata.Il nervosismo.
Descrivi cos è, per te, un momento di felicità perfetta.Quelle due ore di lettura senza pensieri e senza rumori che puoi concederti ogni tanto, se il libro ne vale la pena.
Stai detestandomi per questa rottura di palle dell'intervista? Ti starò ancora simpatica o hai capito solo adesso quanto posso essere rompicoglioni?Mi sto divertendo e anche autocompiacendo, è la rete in cui cade chiunque ceda a darsi una lettura o una definizione.
Dunque mi stai ancora simpatica.I bambini, sono di sinistra?Parafrasando Battiato, i bambini non stanno ne' a destra ne' a sinistra, stanno in alto.
Elencare le cose che ho in comune con Marta potrebbe tenerci tutti quanti impegnati qua per ore; prendere solo alcuni spunti dall'intervista (certo, i Clash li adoro anche io, certo, Audrey Horne è la più simpatica e bella della serie lynciana) sarebbe riduttivo.
Ci lega la passione per l'arte e per la letteratura, ed un posto di mare che per me vuol dire casa, e affetti.
Spero con tutto il cuore che questa amicizia nata in una maniera così magica possa durare nel tempo: io cercherò di coltivarla come una pianta rara.
Trovo tanto di me in lei e viceversa. E allo stesso tempo lei è tante cose che io vorrei essere.
Chissà, magari abbiamo giocato in spiaggia da piccole, assieme.
Mi sembra di conoscerla da sempre!

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