Come vi avevo annunciato ieri sono stata a Bologna per intervistare, con Carlotta de Melas, l'autrice Melissa Marr.
Non ho, per ora, foto dell'evento, poichè mi sono scordata a casa la macchina fotografica, ma presto mi passeranno gentilmente immagini e video e li posterò promesso. E' stata una bella esperienza che mi ha confermato il fatto che molte scrittrici americane seppur famose sono sempre gentilissime e disponibilissime con tutti.
Ieri Melissa ha chiesto alla sua traduttrice come prima cosa che dicesse al pubblico che potevano chiederle qualunque cosa e lei avrebbe risposto, e lo ha fatto. Sia a domande riguardanti righe di testo dei suoi libri, che a domande dolorose per lei, senza tirarsi mai indietro. Ha abbracciato, firmato libri, baciato e sorriso a tutti. E' apparsa veramente una donna molto dolce, con una vocina debole, ma è anche molto tosta, non per nulla è una fan di Marilyn Manson.
Ed è anche un'autrice pronta ad ascoltare i suoi lettori, ci ha più volte esortati a contattarla via emai, per suggerirle libri, o musica e farle sapere cosa vorremmo leggere da lei. Non per nulla nei suoi prossimi progeti c'è un libro dedicato ad Iriel, un personaggio di Wicked lovelym proprio perchè i suoi fan lo volevano tanto.
Cercherò ora di riassumervi, come me la ricordo, più o meno l'intervista, è un sunto e ho liberamente unito e disunito domande e rispste, ma più o meno vi darà un'idea dell'incontro mentre aspettate l'arrivo del video.: -Scrivere per molti è una magia, cos’è per te? Sono cresciuta in una famiglia dove era presa molto in considerazione l’arte del raccontare storie, quindi, scrivere è un diretto prolungamento di questa tradizione. Alle superiori ho studiato teoria della narrazione, letteratura vittoriana, letteratura contemporanea. Ho insegnato all’università e come giovane madre ho sempre raccontato favole ai miei figli che inventavo nelle sale d’attesa, in macchina, a cena e così via. Perciò, per me, scriverle è stata una semplice evoluzione. Il processo in se è tutto e niente. Quando ho le parole, le scrivo. Quando non ne ho mi occupo di altre cose e vivo. Quali libri ti hanno maggiormente influenzato e quali scrittori italiani conosci?
Mia nonna aveva un vero e proprio tesoro composto da libri di quando era bambina ed alcuni erano addirittura di suo padre. Mi raggomitolavo nella stanza degli ospiti con libri su fate, di mitologia e letteratura classica. In più mio zio mi portava scatoloni colmi di romanzi tra cui il libro di Christina Rossetti, Goblin Market – ero circonadata dal folclore e dalla letteratura. Sono stata molto fortunata ad avere una famiglia che alimentasse la mia fame di leggere. Di otaliano ho letto Dante Alighieri. Siamo indiscrete se ti chiediamo quanti tatuaggi hai? No, affatto! Li ho fatti per me stessa e per questa ragione non li mostro al mondo. Comunque, non mi dispiace dirvi che ho 3 tatuaggi: uno piccolo dietro al collo, uno che si estende sulla spina dorsale e un tralcio d’edera che si intreccia tutt’intorno al busto. Anche se sono in spiaggia o in piscina nessuno è visibile. Alcuni miei personaggi hanno miei tatuaggi, vedi il tralcio d'edera. Il tatuaggio di Leslie invece è un'idea del mio tatuatore di fiducia che ingannai facendogli credere che Leslei fosse una ragazza in carne ed ossa. Quand’è stata la prima volta che sei entrata nel mondo delle fate? Ad oggi non ci sono ancora entrata, ma non ricordo un momento in cui non ho creduto nell’esistenza di fate e fantasmi. Sono cresciuta con una madre e una nonna paterna molto appassionate di favole. Da bambina mia madre mandava me e mio fratello ad acchiappare una delle fatine che aveva visto girare tra le fascine di legno. C’erano creature che si aggiravano nei boschi e, ovviamente, c’erano fantasmi. La vecchia radio nella camera da letto dei miei genitori si accendeva quando mio nonno cercava di avvertirci che stavamo prendendo delle decisioni sbagliate. Si parla di un film tratto dai tuoi libri. Cosa ci puoi dire a riguardo? Sono in contatto diretto con i produttori e la sceneggiatrice. Di fatto proprio oggi ci siamo scambiati delle mail per chiarire alcuni aspetti di un personaggio. Sono felice di questo progetto Ma non credo vedrò il film.
La tua serie Wicked lovely ha avuto veramente un grande successo di pubblico. Te l'aspettavi? Cosa provi nel constatare quanta gente abbia letto i tuoi libri?
Il primo libro che scrissi era orribile e nessuno lo voleva pubblicare, poi ne scrissi un altro e poi scrissi Wicked lovely e molti lo volevano. Sono stata fortunata, tutto qui credo. Sono felice del successo che mi permette di avere più tempo per scrivere altre storie. Ma sono stata fortunata nel scrivere questo libro al momento giusto. Dopo il successo di Twilight le case editrici cercavano storie urban fantasy e io ne avevo una pronta.
Hai letto Twilight? ti è piaciuto?
No, non l'ho letto, non ho voluto perchè era troppo simile al genere che scrivo io e non volevo lasciarmi influenzare.
Un tratto caratteristico dei tuoi libri è che sono difficili da etichettare all'interno di un unico genere, sono ibridi di vari generi, è stata una cosa voluta da parte tua, o è semplicemente frutto dei tuoi gusti personali e dei libri che hai letto e amato?
Io non voglio esser messa dentro una scatola e non voglio lo siano nemmebno i miei libri, inoltre riflette anche i miei gusti personali.
Qual è il tuo personaggio preferito all'interno della serie Wicked lovely?
Irial, perchè è ciò che è senza vergognarsi mai delle sue azioni. Durante l'università ho lavorato in un bar per diverso tempo e fra la clientela c'erano persone che avevo fatto cose molto brutte, ma che avevano anche un proprio senso dell'onore e caratteristiche positive. Erano capaci di grandi bassezze ma anche di gesti stupendi.
Credo che in tutte le persone, anche chi sembra cattivo ci sia qualcosa di buono.
Non mi sono ispirata a persone reali per costruire i miei personaggi, solo la nonna di Ash è ispirata a mia nonna, gli altri possono avere rtatti di persone che ho conosciuto ma non sono loro. Leslie ha diverse cose in comune con me, ma è anche molto diversa.
So che anche tu sei una fan di Buffy, come molte altre scrittrici urban fantasy tra l'altro, il telefilm ti ha influenzato nella tua scrittura?
Ogni esperienza influenza ciò che scrivo, quindi anche Buffy credo. Una donna forte che lotta contro il male, è uno stereotipo che riesfe bene sulla carta e piace sempre. Inoltre il personaggio di Spike, così fiero di esser ciò che era, nell'esser un cattivo consapevole ma capace di grandi gesti, mi è sempre piaciuto e forse ha influenzato il personaggio di Irial. Così come mi colpì una frase del telefilm riportata sulla tomba di Buffy 'she save the world a lot', lei salvò il mondo tante volte. Io credo che nella vita non ci possano essere solo problemi da sormontare, prima o poi finiranno, prima o poi i conflitti si risolveranno e non tutto il male può riversarsi su uh unica persona. Quando creai il personaggio di Ash sapevo avrebbe dovuto sormontare molti problemi ma sapevo anche che prima o poi sarebbero finiti. Lac serie Wicked lovely non è solo la storia di una serie di personaggi, è la stpria di quattro corti e dei loro conflitti e tutto finirà nel quinto libro.Ogni cosa sarà spiergata e ogni cosa avrà un epilogo, lo prometto.
Il tuo prossimo libro in uscita in America, Graveminder, è un libro con protagonisti adulti, mentre la serie Wicked lovely era uno young adult. Hai scritto i due libri in modo diverso pensando a due pubblici diversi, o hai semplicemente scritto ciò che sentivi e sono poi stati gli editori a collocare in diverse fasce d'età i tuoi libri?
Ho scritto semplicemente ciò che sentivo di scrivere senza pensare al pubblico adulto o adolescente, già Wicked lovely in fondo aveva protagonisti quasi o del tutto adulti. Non sempre penso al pubblico che leggerà i miei libri ma a volte lo faccio, mio figlio ad esempio voleva scrivessi un libro con meno baci e più azioni e combattimenti e lo sto scrivendo. Si intitolerà Carnival of souls.