Re Nibali, la macchia Di Luca e le innevate di maggio
Periodo vivace per il ciclismo alla fine di maggio e tra il Giro d’Italia e il Tour de France il Bar Frankie coinvolge direttamente uno dei massimi esperti italiani di questo sport.
Pier Bergonzi, noto giornalista e vicedirettore della Gazzetta dello Sport, è sempre pronto a parlare di ciclismo e basta un piccolo spunto per accendere il suo commento. “Più influente il caso Di Luca oppure la vittoria di Nibali?” risponde “Meglio concentrarci sulla vittoria di Vincenzo che sull’ennesimo clamoroso scandalo di doping per questo sport. Quest’ultima fu una notizia influente solo per quel giorno, ma la cronaca venne subito purificata dalla grandissima impresa di Nibali a Lavaredo, dovuta soprattutto al lavoro del gruppo. Grande merito anche alla squadra di Di Luca che ha subito preso le distanze…”.
Distanze che invece si sono rivelate nette tra il trionfatore del Giro e i suoi diretti avversari “Wiggins e Heijedal” come dice Bergonzi “Purtroppo Bradley Wiggins è stato anche sfortunato, caduto nella pioggia e condizionato soprattutto nella cronometro di Saltara, il suo punto di forza. In breve non è stato più competitivo come avrebbe voluto senza considerare la foratura alla gomma che gli ha fatto perdere tempo nelle tappe più decisive del Giro. Diversamente Heijedal è stato la più grande delusione, forse neanche lui sa come, ma a differenza della Classica delle Ardenne dove era andato fortissimo ed era tra più attesi a questa novantaseiesima edizione del Giro. Anche Evans e Scarponi hanno lottato per il podio ma senza mai riuscire ad insidiare il primato di Nibali.”
Se poi si guarda all’immediato futuro eccoci già proiettati al Tour de France e Bergonzi non si risparmia un intervento a riguardo. “I favoriti rimangono gli stessi perché anche Contador non ha corso il Giro che si è appena concluso, Wiggins ha appena dato forfait e l’unico che può scuotere gli equilibri sembra un corridore d’esperienza come Evans”. Il tema del giorno però è senza dubbio il meteo che ha rimandato e alla fine anche annullato diverse tappe, prima per la pioggia incessante poi per le nevicate decisamente inaspettate alla fine di maggio. “Sì senza dubbio ha condizionato il Giro” conferma Bergonzi “però la vittoria di Nibali sotto la neve alla tappa di Lavaredo sarà senz’altro consegnata agli archivi della leggenda di questo sport.”
Infine scendendo nel personale uno spaccato della vita dei giornalisti sportivi che seguono le grandi competizioni del ciclismo. “Il Giro d’Italia è bello seguirlo sul campo respirando la stessa aria dei corridori, sono stato a Napoli, poi a Cerasco e Bardonecchia, fino alla grande gioia della tappa di Brescia. Comunque a livello professionale nulla è stato come seguire Lavaredo e le gesta di Vincenzo Nibali, avvolti nella nebbia e immersi nella neve, un giorno che sicuramente non dimenticherò mai. Condividere da giornalista queste emozioni è certamente la parte più affascinante di questo sport.”
Lorenzo Nicolao