Intervista a Plesio Editore

Creato il 20 maggio 2013 da Visionnaire @escrivere

Questa settimana abbiamo intervistato Giordana Gradara, di Plesio Editore. La signora Gradara è stata molto disponibile. Di questo e del tempo che ci ha dedicato la ringraziamo molto! Come la scorsa volta, avete la possibilità di rivolgerle domande nei commenti e noi di È scrivere le rigireremo a lei.

Ed ecco a voi l’intervista, vi auguriamo una buona lettura!

1. Plesio Editore pubblica solo i generi fantasy e fantascienza. Da cosa dipende questa scelta e avete intenzione di includere, in futuro, anche altri generi?

G. Gradara: Come casa editrice abbiamo deciso di puntare sulla specializzazione, con l’obiettivo di diventare negli anni il faro per un certo tipo di pubblicazione. L’idea è quella di includere, con il tempo, tutta la letteratura d’evasione, che comprende molti più generi rispetto a quelli che trattiamo oggi, e di realizzare un catalogo aperto a una fascia d’età più ampia, ma stiamo ancora studiando il mercato nel quale ci muoviamo e, per compiere certi passi, occorre conoscenza, oltre che un numero superiore di risorse umane da impiegare.

2. Qual è, in media, il numero di copie vendute da un esordiente?

G. G.: Si tratta di una domanda alla quale non so rispondere, perché abbiamo aperto l’attività da un anno e mezzo e i testi che abbiamo pubblicato sono ancora in vendita (e continuano a vendere grazie alla presenza in fiere specifiche di settore, anche a molta distanza dalla stampa, sebbene ovviamente con meno spinta). In linea di massima posso dire che la media di vendita al momento si attesta sulle 200 copie, ma bisognerebbe arginare il dato in una dimensione temporale (200 copie in un giorno sono un successo, in un anno sono una buona media, in 10 anni un fallimento).

3. Quanto è importante per Plesio Editore il curriculum letterario di un autore che vuole pubblicare con voi?

G. G.: Relativamente importante. Un autore che ha già pubblicato generalmente conosce già alcune prassi redazionali, sa come muoversi nel mettere mano al testo e, in linea di massima, possiede una scrittura più fluida, perché non solo è abituato a scrivere (si spera), ma i suoi testi hanno già incontrato la critica di lettori esterni e il suo stile si è già modificato di conseguenza. Detto questo, non è sempre così. Ci sono autori non esordienti per cui quanto detto sopra non vale, così come ci sono esordienti che possiedono già una buona padronanza delle tecniche narrative.

4. Quando mettete un autore sotto contratto, solitamente lo opzionate per una successiva opera? Se no, perché?

G. G.: Consigliamo di sottoporre le opere future prima a noi che non ad altri editori, ma non si tratta di un vincolo se non che in casi specifici che rientrano nel patto di non concorrenza (a cui fanno capo tutti i testi che condividono la natura di quello contrattualizzato, caso in cui rientrano, ad esempio, le saghe). Detto questo i contratti sono sempre studiati sul testo specifico e modificabili a seconda delle esigenze.

5. Quali sono i tempi di valutazione per un manoscritto?

G. G.: Anche qui, dipende. Alla ricezione del materiale comunichiamo in una settimana se intendiamo procedere con la lettura dell’opera o meno, dato che indica, quindi, se la sinossi ha catturato il nostro interesse. In caso si prosegua con la valutazione, i tempi sono di 4-6 mesi, a seconda del periodo e delle attività parallele della casa editrice.

6. Se un testo ha del potenziale, è scritto bene, ma presenta errori grossolani per uno scritto, per esempio un’errata gestione del PdV, provate comunque a contattare l’autore, dandogli consiglio su cosa fare per sistemare il testo, oppure credete che chi è privo di queste basi fondamentali non meriti il rischio di un investimento da parte vostra?

G. G.: A seconda di quanto l’errore sia profuso e profondo decidiamo come muoverci. In linea di massima l’esempio riportato si riscontra su tutto il testo ed è difficile da sradicare nello stile dell’autore, cosa che generalmente comporta il rigetto del romanzo. Generalmente parlando, però, nessun testo è privo di errori, anche narrativi, quindi nel limite del possibile ci adoperiamo sempre revisionando i romanzi in fase di pubblicazione.

7. Vi sono mai state rivolte delle lamentele riguardo all’editing dei vostri romanzi o ad altro?

G. G.: Sì certo, all’inizio e alcuni errori sono inevitabili. Le procedure sono da studiare al meglio, i collaboratori da scegliere, etc. Posso dire che dove il lettore medio rimane soddisfatto del nostro operato, c’è sempre il cliente più puntiglioso che nota elementi magari sfuggiti agli occhi meno esperti (non necessariamente di editing, più spesso d’impaginazione o tipografici). Francamente non ho ancora incontrato un piccolo editore scevro da questi problemi, ma il punto è che ci stiamo migliorando romanzo dopo romanzo.

8. In che modo curate l’aspetto grafico dei vostri libri? Vi rivolgete a grafici professionisti o vi avvalete di personale interno alla CE?

G. G.: Un mix delle due. Le immagini appartengono ad un artista, ma l’inserimento nel nostro layout di copertina viene fatto libro per libro dal nostro grafico.

9. Come impostate la promozione dei vostri autori?

G. G.: La promozione utilizzata varia a seconda del testo. Ci sono testi più adatti alla diffusione attraverso (ad esempio) internet, e testi che richiedono interventi diversi. In linea di massima operiamo tramite comunicati stampa, recensioni e partecipazioni alle fiere di settore, sfruttando per il resto le potenzialità di ciascun opera. Tentiamo, dove possibile, di organizzare un buon numero di presentazioni, con risultati eccellenti in alcuni casi, ma scarso interesse da parte di librerie e biblioteche in altri, che rende più complicato riuscire a stabilire il luogo adatto in cui ospitare l’evento. Ci muoviamo anche attraverso concorsi specifici (il racconto “La bambina dei corvi” di Alessandro Stringa , presente sul secondo volume della saga di Dreinor “Il drago è l’unicorno”, è appunto il vincitore di un contest apposito), spin-off, tie-in, etc., a seconda anche della disponibilità degli autori.

10. Plesio Editore ha organizzato due concorsi letterari (Inchiostro e pinna e Sidhe). Avete intenzione di organizzarne altri nel prossimo futuro?

G. G.: Specifico che Sidhe non è stato organizzato da noi, ma dall’associazione culturale “Lunatica”. Noi li affiancheremo semplicemente nella valutazione. Detto questo, pensiamo proprio di organizzare altri concorsi in futuro. Se ne riparlerà con ogni probabilità il prossimo autunno.

11. Nel vostro catalogo mancano gli ebook. Avete intenzione di pubblicare i vostri romanzi anche in versione ebook, in futuro?

G. G.: Apriremo agli ebook tra poche settimane, con la collana ePlesio, che verrà inaugurata appunto dall’antologia “Lo speziale”, risultanza dell’ultimo concorso organizzato.

12. E infine la domanda di rito: come descriverebbe l’editoria a pagamento?

G. G.: Come una forma piuttosto costosa di tipografia, che crea problemi su più livelli. Per la verità esistono anche realtà a pagamento che effettivamente lavorano bene (poche, ma ce ne sono), ma il punto rimane sempre lo stesso. Se l’editore non si assume il rischio d’impresa, non sarà mai sufficientemente incentivato a vendere il tuo libro. Tra l’altro la mancanza di un filtro che impedisca alle opere non meritevoli di entrare nel mercato penalizza il settore su più fronti.

Ringraziamo di nuovo la signora Gradara per la sua disponibilità!

E ora tocca a voi, sotto con le domande!


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