Intervista a Riccardo Matesic di Guidasicuramoto (corsi di guida sicura per motociclisti e scooteristi)

Da Motovita

Pubblico un’intervista che reputo interessante. L’intervistatore è Luigi di http://moto39ilblog.it/, con il quale collaboro da qualche settimana scrivendo per il suo blog degli articoli sulle tecniche di guida dello scooter e della moto in città. Luigi intervista Riccardo Matesic, il quale tiene corsi di guida sicura specifici per chi utilizza quotidianamente la moto o lo scooter.

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Riccardo Matesic di Guidasicuramoto.com ci ha concesso un’intervista!

Carissimi dueruotisti, oggi vi voglio presentare un giornalista che ha fatto della sicurezza in strada sulle due ruote una missione Riccardo Matesic.

I corsi di guida sicura per moto sono tradizionalmente fatti in pista, per andare veloce e sono rimasto favorevolmente impressionato quando ho scoperto che questo Signore (assieme ai suoi soci) invece, insegnano ad andare  PIANO, o da fermi  addirittura, usando il cervello e non l’acceleratore, sui circuiti cittadini dove, purtroppo sono molti i rischi e gli ostacoli che si possono trovare.

Non potete immaginare quanti clienti vengono da noi per riparare il loro scooter perché caduto da fermo,addosso a loro, con conseguenze a volte anche gravi per la loro salute.

Ho contattato Riccardo Matesic per chiedergli un’intervista e lui è stato davvero molto gentile nel concederla.

Ve la riporto integralmente, buona lettura!

Luigi Camnasio: Riccardo, come è nata l’idea di Guidasicuramoto? raccontaci chi sei?

Riccardo MatesicCiao Luigi, sono Riccardo Matesic un giornalista specializzato del settore motociclistico e mi occupo di sicurezza stradale da molto tempo. Quindi ringrazio te e gli amici di Moto39 per ospitarmi nel loro interessante blog!

Da un paio d’anni, insieme a un gruppo di amici, ho fondato l’Associazione GuidaSicuraMoto. Siamo partiti organizzando corsi di guida, cosa che già facevamo, sia come gruppo che individualmente, da molto tempo. E stiamo allargando i nostri interessi al tema della sicurezza su strada in genere.

Le nostre motivazioni?

Siamo motociclisti da una vita, ex piloti, gruppettari smanettoni pentiti, mototuristi.

Abbiamo moltissimi chilometri d’esperienza, un sacco d’incidenti nei primi anni. E oggi, guardando gli altri guidare, troppo spesso vediamo correre rischi inutili.

Rischi che non vengono neanche percepiti, perché uno dei problemi più gravi di noi motociclisti è che spesso non ci accorgiamo delle situazioni di pericolo che si creano durante la guida.

Così eccoci qui, a parlare di sicurezza stradale dopo aver insegnato per anni ad andare in pista e ad andare forte. Eccoci qui a dire che nel dubbio il gas conviene chiuderlo, e non aprirlo! Eccoci qui a lavorare con i birilli su piazzale, o a commentare filmati di incidenti che con il senno di poi appaiono prevedibili.

Luigi Camnasio:qual è il vostro cliente tipo?

Riccardo Matesic:  Il nostro cliente tipo purtroppo è un motociclista già formato e avanti con gli anni. Un quarantenne che va in moto da sempre, e che prende coscienza di alcune lacune che tutti noi abbiamo. Perché tutti noi abbiamo imparato da soli, e solo dal confronto costruttivo con altri possiamo crescere. Una regola che vale anche per gli istruttori.

Vengono da noi motociclisti a disagio perché nel gruppo si sentono d’impaccio, perché non riescono a fare i tornanti, o non riescono a gestire la moto nelle manovre a bassa velocità. Anche motociclisti che si rendono conto di essere portati dalla loro moto, piuttosto che di essere loro a portarla.

Mancano quasi del tutto invece gli inesperti. A parte le donne, che hanno un approccio differente e reputano di avere sempre da imparare. E infatti imparano e guidano meglio di molti uomini!

Mancano gli scooteristi. Ecco un problema. Mancano, perché spesso non sono motociclisti nell’anima, hanno un approccio più disimpegnato con il mezzo a due ruote. E non capiscono l’utilità del corso. Per loro lo scooter è un veicolo e basta, e reputano che per guidarlo in sicurezza siano sufficienti le cognizioni che già hanno. È questa la categoria alla quale in futuro dovremo riuscire a parlare di più, gli scooteristi, che dovremo coinvolgere dando loro un po’ di cultura motociclistica mirata all’uso del veicolo.

Luigi Camnasio: qual è il consiglio che dai sempre ai tuoi clienti?

Quando si guida, abitualmente si tiene tutto sotto controllo. L’andamento della strada, lo stato dell’asfalto, gli altri veicoli e ciò che c’è intorno; compresi pedoni, bambini, cani…

Se non riuscite a controllare tutto, se vi accorgete quando è tardi di situazioni di rischio sfumate per pura fortuna, di musi d’auto che sbucano all’improvviso da incroci o parcheggi, state viaggiando a un ritmo eccessivo per voi. Il vostro cervello è sovraccarico d’informazioni. Rallentate! Il ritmo giusto per voi è quello al quale riuscite a tenere sotto controllo tutto ciò che vi succede intorno e che può potenzialmente influenzare la vostra marcia.

Silvialanasina: Riccardo ho anch’io una domanda per le mie lettrici con bimbi. Cosa consigli alle mamme che portano i bambini a scuola in scooter?

Riccardo MatesicTroppo spesso vediamo i bambini in piedi sulla pedana dello scooter, in una posizione che con una buca può far loro urtare con i denti e il naso il manubrio (maledetto casco jet). E poi, l’abbigliamento specifico. Si cade anche a 30 km/h, e ci si fa male lo stesso. Quindi, il consiglio, soprattutto per chi è piccolo e non ha coscientemente scelto un determinato mezzo di trasporto, è di spendere qualche soldo per acquistare abbigliamento tecnico. Il minimo indispensabile: casco integrale della misura giusta, giacca con paraschiena, guanti da moto. Al bando pantaloncini corti e scarpe aperte. E bambino sempre trasportato sul sedile posteriore.

Luca Govoni (motovita.it) :Riccardo io giro molto all’estero in moto. La mia domanda riguarda la guida per interfile (lane splitting in inglese).In Italia è vietata dal codice della strada (tanto per cambiare) anche se all’ atto pratico viene permessa senza alcun controllo, mentre in Inghilterra è permessa dalla legge, così come in qualche stato americano. In Francia sembra che lo diventerà molto presto a partire da Parigi.Vorrei sapere cosa ne pensi

(Luca collabora con noi in una rubrica di guida sicura, dedicata alle due ruote proprio in città e dedicata in particolare agli scooteristi, ma non solo ovviamente, è arrivata alla terza pubblicazione, potete leggerle qui )

Riccardo Matesic Si, è vero, in alcuni paesi è consentito. Quasi ovunque è tollerato. In Svizzera invece, se non erro, è severamente punito.

Sarebbe opportuno consentire ufficialmente tale pratica, in modo da bypassare anche i problemi assicurativi in caso di sinistro. È stupido infatti pensare che le moto debbano fare la fila come le auto. Però bisogna mettere dei paletti. Intanto lo si deve consentire solo quando la fila viaggia a velocità ridotta. Ed è ancora più importante dire che il motociclista che supera deve mantenere il suo differenziale di velocità rispetto alle auto non superiore ai 10 km/h se la fila è in movimento e ai 25 se la fila è ferma. Perché il vero pericolo è nella differenza fra la vostra velocità e quella degli altri!

Luigi, Silvia e Luca, ringraziano Riccardo Matesic per il tempo dedicatoci, un grande in bocca al lupo per tutti suoi progetti.

Potete contattare Riccardo Matesic nel suo blog  e seguire tutte le iniziative del suo gruppo sulla pagina facebook.com/GuidaSicuraMoto

Ai nostri lettori vorrei ricordare che:

questa intervista è molto importante per noi…, come sapete abbiamo anche noi una rubrica dedicata alla sicurezza in strada. Perché l’abbiamo fatta? Perché di sicurezza non si parla mai abbastanza perché se anche solo una persona leggendo queste nostre pagine, impara qualcosa, se si è salvato anche solo da uno spavento in strada, siamo contenti, ci sentiamo soddisfatti significa che siamo riusciti a fare qualcosa di utile per lui o per lei!

A presto gente e, come sempre… condividete se vi è piaciuto, commentate se avete consigli e raccontateci le vostre esperienze!

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