Come è nata per te la passione per la scrittura e cosa rappresenta per te scrivere?Scrivo dal 1999, anno in cui frequentavo l’Accademia di Arti Drammatiche “Mario Riva” nella città eterna. Scoprii in quel corso che avevo una indole per la narrazione e così cominciai a scrivere. Ho tenuto tutto nel cassetto fino al 2007, e fino ad oggi ho pubblicato ben quattro libri che sono piaciuti a chi li ha letti. Il consiglio che mi danno è sempre lo stesso: Continua così Roby!
Cosa fai quando scrivi, hai un particolare processo creativo? Pianifichi in anticipo la struttura della storia, o la trama e i personaggi si sviluppano in corso d’opera?Con la vita che faccio è davvero difficile trovare dei momenti da dedicare a questa mia passione. Ma nonostante tutto riesco a farlo. Minuti, ore e raramente qualche intero weekend riesco a dedicarli per buttare giù qualche riga. In genere quando ho una nuova idea la segno sulla prima cosa che mi capita per le mani (scontrino, biglietto del cinema, carta) e poi la sviluppo su un taccuino tipo una sorta di storyboard. Non vi nascondo che per alcuni personaggi tutto accade durante la stesura. Sono, a volte, i personaggi stessi a scriversi, così come alcuni avvenimenti o location.
Quando non scrivi, cosa ti piace leggere? Hai qualche autore o genere letterario preferito a cui magari ti ispiri quando scrivi?Sono un accanito lettore di Dylan Dog, lo colleziono da molti anni e per me è fonte di ispirazione. Altre muse sono Tim Burton, Steven Spielberg e George Lucas. Spesso quando scrivo metto di fronte a me il libro di Jobs. È stato un visionario e io mi reputo tale. Solo una mente che vede oltre può aiutare l’uomo ad arrivare lì dove nessuno potrà mai farlo. E non solo! Ha la responsabilità di diffondere le sue “visioni”.
Ci puoi svelare qualche retroscena nella stesura del tuo romanzo, Zak Elliot e il libro del destino?Dovete sapere che Zak Elliot è nato da una serie di racconti che avevo scritto, da una mappa e da una ricerca sul web. Dovevo trovare un nome che non era stato utilizzato da nessuno. O almeno non ancora. E poi cominciai a sviluppare un percorso su di una mappa (che è enorme ve lo assicuro, Aldimondo è un mondo così vasto che cinque volumi potrebbero non bastare)
Le scelte grafiche della copertina e dell'interno del romanzo sono state tue scelte?Sì! La copertina è nata da una bozza a matita che successivamente è stata sviluppata dal mio grafico (Giancarlo Lavenuta) su Mac. Mentre per l’interno del libro è intervenuto il mio editore con la sua esperienza. Come mai la decisione, in questo caso, di dedicarti ad un pubblico di giovanissimi lettori?Scrivere un fantasy è sempre stato un mio desiderio. Ma volevo farlo in un modo più soft, diverso dai “pesanti” toni del genere. E così è nato Zak Elliot! In ogni caso non mi occuperò solo dei giovani. In cantiere ho anche dei noir, che sono l’altra mia passione.
Cosa ti ha spinto a scrivere di Zak e del suo mondo? Che messaggio vorresti lasciare a chi legge o leggerà il tuo romanzo?Il messaggio che lascia il primo volume di Zak Elliot è più di uno. Amicizia, amore, coraggio, volontà, avventura, forza, gioco di squadra ed altro ancora. Questi sono solo una parte di ciò che ho voluto raccontare ai miei giovani lettori. Sono valori necessari per vivere una vita nel migliore dei modi e nella maniera più dignitosa.
La tua infanzia è stata in qualche modo simile a quella di Zak? C'è qualcosa di lui che ti somiglia?Ho un bellissimo ricordo della mia infanzia e in qualche modo Zak è il ragazzino che ero e l’eroe che sarei voluto diventare. Inoltre la paura che ha Zak degli insetti dalle mille zampette è la mia stessa. Entrambi siamo tenaci e coraggiosi, condividiamo la passione per la lettura e amiamo l’avventura in ogni sua forma.
Com'è il mondo dove finirà Zak, l'Aldimondo, puoi parlarcene un po'?È un mondo fantastico, pieno di meraviglie e di insidie. Esistono centinaia di creature, di luoghi incantati, di trappole e di varchi magici (varcoporte). Un luogo che ho visto nella mia mente che spero di riuscire a spiegare ai miei lettori attraverso la saga di Zak Elliot. Le sorprese ad Aldimondo non finiscono mai.
Puoi parlarci della tua esperienza nel mondo dell'editoria italiana. Che cosa pensi di tutto ciò che fa parte dell'industria del libro e qual è la tua personale esperienza?Devo dire che sono stato abbastanza fortunato. Ho trovato subito un editore che mi ha pubblicato e che ha saputo comprendere le mie idee. Con l’avvento degli ebook, dei tablet e della pirateria, spero tanto che il cartaceo non scompaia.
Hai altri progetti a livello letterario in cantiere? Quali sono i tuoi prossimi impegni?Certamente! Sto ultimando il terzo episodio di Zak Elliot e altri racconti per ragazzi. L’impegno sarà quello di vederli pubblicati entro la fine di quest’anno. Restate comunque sintonizzati sul mio BLOG (www.robertorecchimurzo.it), altre novità potrebbero lasciarvi senza parole. Inoltre a breve sarà pubblicato il BookTrailer del secondo volume di Zak Elliot.
Grazie per aver risposto alle nostre domande, alla prossima.
A tutti i lettori interessati al primo volume, vi lascio con il booktrailer.