Intervista a Sandro Battisti, a cura di "Il Mondo dello "Scrittore"
Sandro Battisti è un uomo dai mille interessi e dalle molteplici capacità. Uno dei primi blogger italiani, scrittore di fantascienza (quest'anno ha vinto insieme a Francesco Verso il premio Urania), conduttore radiofonico, direttore della rivista NeXT, cofondatore del movimento connettivista italiano e molte altre cose.
- Come riesci a conciliare il tutto con la tua vita privata?
Non lo so. È una domanda spiazzante, in effetti, non ho tempo libero e ho dovuto anzi eliminare alcuni interessi o suggestioni, penso al Cinema per esempio, perché non vedo quasi più film, di andare a Teatro non se ne parla e altre cose pure sono state cancellate; del resto, se lavoro, poi sono impegnato per Kipple Officina Libraria, poi magari scrivo pure, non rimane altro che dormire.
- Il connettivismo è un movimento importante nell'ambito della fantascienza italiana. I fondatori, assieme a te, sono: Giovanni De Matteo e Marco Milani. Parlaci di questa corrente letteraria e di come si è sviluppata.
Siamo partiti da quello che si percepiva in Rete nei primissimi anni 2000, una suggestione che mirava a coniugare un po' tutte le conoscenze; forse, il nostro merito (di tutto il collettivo che ora è, qualche decina di aderenti) è stato quello di aver collassato, organizzato e dato un obiettivo a tutto ciò, una sorta di ragione programmatica in grado di coinvolgere, convogliare tutte quelle sensibilità precedentemente disorganizzate.
La nostra evoluzione è stata costante, coerente, non ci è mai interessato altro che esplorare i territori dei confini e oltre il limes. Guardandoci indietro non ci sembra vero di aver percorso così tanta strada, eppure sentiamo anche che tutto il collettivo si è meritato il risultato, è un gruppo granitico e sfaccettato, sa di essere una voce fuori dal coro alla continua ricerca del passo successivo, non canonico, e ciò ci rende unici e tuttora all'avanguardia: continuiamo a essere la novità.
- L'uomo è pronto per la rivoluzione digitale? L'evoluzione ci porterà a cosa? Qual è la tua visione del nostro futuro?
- Hai scritto diversi romanzi e racconti riunendoli in un'ambientazione comune. Com'è nata questa idea? Ti va di dirci qualcosa di più sulle tue opere?
Accanto all'Impero Connettivo adoro, però, scrivere anche di storie immediate, non troppo ragionate, non legate ad alcuno scenario se non alla mia empatia istantanea. Amo provare un senso di libertà immediata...
- Ci sono autori che apprezzi particolarmente o a cui ti ispiri?
Be' sì, sono tutti inerenti all'area del Fantastico. Se parliamo di SF, di Space opera, metto dentro Bruce Sterling e Alastair Reynolds; se parliamo invece di Fantastico orientato verso il weird, allora Algernon Blackwood e Shirley Jackson. In Italia adoro molto la scrittura di Alessandro Forlani, così espressiva e in grado di rendere la realtà quotidiana con pochi tratti, e di Danilo Arona, profondamente occulto in ogni sua virgola, capace di sospendere l'incredulità oltre ogni limite decente. Anche Pauwels e Bergier, gli autori de Il mattino dei maghi, hanno un posto d'onore tra i miei preferiti, e non dimenticherei l'occultista Mauro D'Angelo, così illuminante nell'illustrare i mondi oscuri posti oltre il nostro, compenetranti le nostre misere realtà.
- Come vedi lo scrittore come figura professionale? È possibile?
- Cosa ne pensi del panorama editoriale italiano?
Generalmente asfittico, con pochissime eccezioni guidate da menti eccelse in grado di far cambiare il percorso anche ai grandi dinosauri editoriali. Oppure esistono singoli battitori liberi che costruiscono con pazienza e intelligenza il futuro dell'editoria italiana; per il resto, una sterile noia mortale.
- Cosa ne pensi della notizia della fusione fra Mondadori e RCS?
Ah, un enorme polo che potrebbe diventare la tomba dell'editoria italiana oppure la rinascita della cultura italica. In sé, questa situazione ha una natura equiparabile alla tecnologia: è neutra. Il risultato sarà dato dal metodo che si applicherà, se positivo o negativo: positivo nel caso in cui si sfrutti con intelligenza e spirito non soltanto mercantile la possibilità di crescere culturalmente, negativo se invece si sceglierà la pura legge di mercato che si affiancherà, a quel punto, al dominio politico, al controllo indiscriminato di ogni novità (Giovane umanità, antica fiera indigesta - G. Lindo Ferretti).
- Cosa fa Sandro Battisti quando non scrive?
Una quantità di cose. Osserva, percepisce, lavora, suda, impreca, fatica, qualcosa che immagino facciano tutti i mortali in questo scorcio storico. Poi, a volte, si lascia rapire dalle idee che nascono chissà come e che portano su territori non canonici, speculativi, trascendentali, inumani. Ovviamente, cerca di rimanere in ambito editoriale per spostare la barriera oltre i confini attuali, lavorando per Kipple Officina Libraria. In definitiva, Sandro Battisti si pone oltre ogni limite, non vuole essere un'entità comune.
Cerebralità e creatività. Ma anche un bel po' di futilità e libertà (Sterling docet).
Ringraziamo Sandro Battisti per avuto la pazienza di rispondere alle nostre domande, in modo così esaustivo e competente. Molte delle sue risposte aprono diversi quesiti e portano alla riflessione, quindi lo ringraziamo anche per questo, per averci donato la possibilità di schiudere nuove porte verso l'universo editoriale.