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1. La prima domanda èl’osservazione piùovvia: la struttura del romanzo, quella dell’introspezione psicanalitica, èuna forma abbastanza nota in letteratura. E’ una scelta “classica”, o un modo per enfatizzare la fragilità del nostro tempo?
In realtà nel libro c’è poco di costruito, di deciso a tavolino. Non è il mio modo di scrivere. Semplicemente, mi è venuto in mente un dialogo, e quindi un altro e un altro ancora… E ho pensato di usare questi botta e risposta con lo psicoterapeuta come intercalare e insieme come cornice ai racconti di Ugo, il protagonista. Si tratta comunque di un’introspezione psicoanalitica che fatica a prendersi sul serio, in linea col carattere del personaggio.
2. Ugo è un “precario”, un indeciso, nello studio, nel lavoro e in genere nella vita. Peròin amore sogna il lieto fine delle fiabe… Ma cos’è, una fiaba? Un sogno irrealizzabile… una perversione… o forse la realtà osservata da un punto di vista inedito…?
La fiaba è più che altro un rifugio, una ciambella di salvataggio e insieme una trappola. La realtà nonsoddisfa Ugo, che preferisce quindi chiudersi nel mondo dell’amore per sempre e del vissero felici e contenti. Anche quando si decide a uscire dalla cantina per vivere esperienze reali, finisce puntualmente col rifugiarsi su un piano di fantasie, salvo accorgersi col tempo che queste gli impediscono di conoscere veramente le donne che incontra.
3. Forse in amore lui è poco intraprendente. Le donne che incontra, però, per quanto disinibite ai limiti della decenza, hanno comunque alle spalle fallimenti, storie spesso ambigue e non molto fortunate… Casualità, o costruzione letteraria?
A dire il vero, nella mia vita non ho incontrato molte persone – uomini e donne – con storie fortunate alle spalle…
5. La felicità e la bellezza della vita pare possano racchiudersi in un unico frammento di tempo… L’unico che vale la pena di ricordare, mentre il resto, alla fine, scorre via…
Il grosso problema è che la mente è bastarda forte: non sa stare mai nel presente. Siamo così abituati a guardare sempre avanti o indietro che spesso ci perdiamo dei momenti unici, magari proprio quelli che abbiamo sempre desiderato. Il tuo sogno è lì, finalmente vero, e tu neanche te ne accorgi. Stai pensando al dopo.
6. Il problema più insormontabile nella storia d’amore tra Ugo e Betlemme sembra essere soprattutto una questione di classe sociale. Eppure sono abbastanza grandi per decidere da soli, lasciando perdere le “tradizioni di famiglia”…
Le differenze di classe sociale nella vita reale ci sono e hanno il loro peso. Esistono tuttavia scenari, come le Maldive, in cui queste differenze si livellano, non si fanno notare. Sei in vacanza, in costume, a piedi nudi. Niente auto di lusso, abiti firmati o altro. Ma la vacanza prima o poi finisce. E allora si scoprono cose nuove.
7.Anche tu scrivi per la televisione. Hai pensato ad una versione televisiva, o anche teatrale, di questa storia?
C’è un racconto in particolare all’interno del romanzo che mi piacerebbe trasformare in una sceneggiatura per il cinema.
8. E’ il tuo primo romanzo. Stai già pensando ad un altro?
Sì, sto scrivendo. Ma è presto per parlarne…