Intervista a Virginio Merola, candidato alle primarie del Partito Democratico a Bologna per scegliere chi correrà per diventare sindaco della città. E mette in campo una nuova idea per una città più tecnologica e più giovane per farla ripartire.
Quanto è importante internet per un candidato alla primarie?
Internet è uno strumento importante per la democrazia e la pace nel mondo, c’è chi l’ha proposto per il Nobel, c’è chi lo
vuole inserire come diritto nella Costituzione e io sono d’accordo. Può bastare come motivazione?
Direi proprio di si. Ma cos’è il progetto Banda Larga?
Il progetto Banda Larga ha un doppio significato. Per prima cosa ho scelto il nome Banda Larga per il movimento di cittadini che mi sostiene, per dare un segno di apertura e innovazione. Il progetto amministrativo che ho in testa, invece, riguarda l’accesso alla rete e l’usabilità dell’infrastruttura Banda Larga. Servono investimenti e serve orientare lo sviluppo dell’economia consapevoli delle potenzialità che essa porta.
Alla presentazione del progetto Banda Larga hai esposto una copia di Wired, con la scritta “Sveglia Italia!”, un’esortazione a migliorare il proprio futuro puntando sulle nuove tecnologie. Era un modo per dire anche “Svegliati Bologna!”?
E’ un modo per dire Sveglia Bologna, ma anche per dire che la nostra città può tornare a giocare un ruolo d’avanguardia in Italia, soprattutto in alcuni settori chiave come la cultura, l’ecologia, le nuove tecnologie e i social media.
In più occasioni hai detto che le keywords di questa campagna, girando per Bologna, ad oggi possono riassumersi in lavoro, giovani e futuro. Quali sono le tue considerazioni a riguardo?
Faremo il contrario della destra. Bologna sarà la città che investirà prioritariamente in cultura, innovazione, ricerca, università. Io terrò la delega all’università e coprogetterò la città insieme al rettore, se sarà d’accordo, e ai giovani. Tremonti dica pure che con la cultura non si mangia, noi a Bologna non mangeremo ignoranza. Voglio equità e merito a Bologna. E’ trent’anni che sento dire che un ricambio è vitale e poi nei cda ci sono sempre gli stessi: non mi fate più fesso. Andatevene a casa, lasciate questa città in mano ai giovani.
Barack Obama, il politico che più ha utilizzato il web per la sua corsa, poi vinta alla Casa Bianca, ha detto che “Internet è il network più aperto della storia, dobbiamo andare avanti su questa strada”. Qual è la tua idea?
Obama e il suo staff hanno aperto un nuova era nella comunicazione politica. Seguo molto i loro progetti come quelli del nuovo primo ministro inglese Cameron. Il mondo anglosassone è avanti da questo punto di vista. Credo si possano mutuare molte cose.
Quando propongo una “città digitale” tecnologica e inclusiva, intendo dire che vorrei che un cittadino bolognese potesse dialogare in tempo reale con il mio staff, segnalando la panchina o il vetro rotto con il proprio smartphone. Un rapporto continuo e costante, con risposte entro 24 ore.
Passiamo adesso ai temi più politici. La cosa migliore e quella peggiore che potrebbe capitare alla città dopo queste primarie.
La cosa migliore è vincere le primarie e rimanere uniti. La cosa peggiore sarebbe dividersi.
La prima cosa che faresti per Bologna nei primi 100 giorni del tuo mandato?
Riunire imprese e lavoratori per condividere gli investimenti per andare oltre la crisi economica e recuperare occupazione.
Qual è il tuo messaggio alla città, in uno dei suoi momenti più difficili?
Bologna ha bisogno di un nuovo inizio. Non importa se sei di destra o di sinistra, quello che importa è che insieme possiamo condividere una progetto per il bene comune, da lasciare in eredità alle generazioni future.
Insomma, ideee piuttosto interessanti e speriamo soprattutto a questo punto che tutto questo possa conretizzarsi. Mi farebbe piacere avere una città così come prospettata da Merola, più giovane, più aperta e più tecnologica in modo da recuperare il suo carattere che al momento sembra offuscato. Ecco che allora mi propongo di sostenere queste idee con il mio impegno, ma anche di fare una critica, costruttiva come sempre, attenta e puntuale.
E’ vero, Bologna ha bisogno di un nuovo inizio!