Solite trattative sfavorevoli per il calcio italiano oppure c’è stato un lieve recupero? Jacobelli non ha dubbi, un mercato sicuramente positivo. “Alla luce dei tempi di crisi che stiamo vivendo c’è stata senz’altro una ripresa, degni di nota sono gli acquisti di Balotelli, del Croato Kovacic e di Giuseppe Rossi. Se Mario Balotelli è un arrivo strategicamente più elettorale che tecnico? No, assolutamente, a mio parere giudicando unicamente l’ambito del calcio giocato rimane un gran colpo, un giocatore che il Manchester City valutava all’inizio del mercato 35 milioni, il Milan lo ha preso a 20. Sicuramente ci sono più interessi che vanno a concorrere ma basta pensare che ora San Siro con l’attacco azzurro al completo avrà qualche spettatore in più”.
In sostanza le trattative concluse hanno favorito le dirette rivali della Juventus, considerati i rinforzi di Napoli, Inter e Fiorentina…”Certo anche perché i bianconeri sono da due anni alla ricerca di un bomber, di un top player vero e non riescono a prenderlo. In estate si parlava di Van Persie o Suarez ed è arrivato Bendtner, Anelka è un giocatore di fama internazionale ma non è una prima punta, non un finalizzatore che possa garantire un determinato bottino di reti. Nel Chelsea aveva accanto Drogba, lo stesso che la Juventus cercava e che è ora andato al Galatasaray. I tempi sono cambiati, ci sono nuovi equilibri e l’epicentro economico-calcistico è ormai nelle mani di Russi e Turchi ma grandi finanziamenti provengono anche dalla Bundesliga tedesca.
Tornando al Milan è vero che l’attacco era già il reparto più forte ma non sono da sottovalutare gli acquisti di Salamon e Zaccardo. I Viola e l’Inter hanno puntato su giocatori dalle grandi prospettive future, soprattutto il giovane Kovacic che viene dalla Dinamo Zagabria, un pezzo dello scacchiere che rigenera il centrocampo nerazzurro. Sissoko è utilissimo nella mediana tecnica della Fiorentina e Giuseppe Rossi, bè lo conosciamo…”. Jacobelli con il suo ottimismo aggiunge un altro punto di vista alla polemica che imperversa sui casi Stekelenburg e Felipe Anderson e sui tempi delle trattative a pochi minuti dalla chiusura del mercato, tutt’altro parere rispetto al furioso Mino Raiola di ieri sera… “Non facciamone un dramma” risponde il direttore “sono casi che compaiono e si verificano in ogni campagna acquisti, può succedere” ma il giudizio interessante emerge con la questione giovani “perché sicuramente siamo in un momento di crisi se consideriamo il caso del gioiellino Willian all’Anzhi per 35 milioni, cifre che allo stato attuale delle finanze non possiamo permetterci, ma interessanti sono le conseguenze, il lato positivo della questione. Le società italiane pescano maggiormente dai propri vivai e rinunciano agli acquisti stratosferici dall’estero. I bilanci devono rientrare e come è stato accennato è positiva la nuova vivacità nei settori giovanili, potrebbe giovare anche alla Nazionale.
Torno a dire che quello di gennaio è stato un buon mercato, se non altro per compensare le perdite estive come Ibrahimovic, Thiago Silva, Lavezzi e Verratti, tutti acquistati dallo sceicco Al Thani proprietario del Paris Saint Germain…”. Ad esempio risultano ottime le scelte di Catania e Cagliari che non toccando quasi nulla nella rosa sono riusciti a trattenere i propri punti di forza, primo fra tutti Lodi che sembrava destinato all’Inter. E del sunto di Jacobelli in fondo rimane vivida un’eterna morale. In periodi bui brillano maggiormente le virtù, forse il calcio italiano tornerà in auge proprio grazie all’impegno dei propri vivai, un po’ di spending review calcistica che, a detta del direttore Jacobelli, forse non guasta…
Lorenzo Nicolao